di Tino Mantarro
«Una volta volevamo cambiare il mondo, adesso ci limitiamo a volerlo migliorare. Però è pur sempre qualcosa, no?». Sorride Ottavio quando racconta quel che era l’idea iniziale della cooperativa Valli Unite quando è nata, nel 1981. Sorride perché constata la bontà di un’idea che ha piantato radici e ha germinato ottimi frutti. Frutti che oggi continuano a crescere. E che Ottavio, Carla ed Enrico – tre quasi 60enni, soci della prima ora – continuano a piantare assieme a giovani come Alessandro, che di mestiere fa l’enologo, e Giovanni, presidente fornaio e tuttofare, ma anche Anna, cuoca rumena che da dieci anni vive tra queste lievi colline tortonesi, e Alicia, che dal Maine lo scorso anno ha deciso di fermarsi qui. E con loro Alessandra, che si occupa dell’amministrazione, Donata che lavora allo spaccio, Massimo il salumiere nato e cresciuto in paese, Ilaria apprendista cuoca biellese e tutti gli altri, in totale circa 35 persone, che animano l’esperienza contadina Valli Unite. Perché a Valli Unite, che si trova nel comune di Costa Vescovato in provincia di Alessandria, sono tutti orgogliosamente contadini: contadini per scelta. «Anche se oramai non puoi dire che fai solo il contadino, ora devi chiudere la filiera e saper fare tutto, dalla semina alla vendita» sottolinea Enrico.
«Meno male che in questi anni da qua sono passate tante persone, ognuno con il proprio sapere e la propria specializzazione: da tutti abbiamo imparato qualcosa e adesso realizziamo tutto questo» prosegue. Dove tutto questo sta per produzione – ovviamente tutto biologico – di vino (60mila bottiglie l’anno, vendute anche in California), carne di manzo, salumi, ortaggi (che si possono acquistare allo spaccio o nel circuito dei Gas), un poco di grano, tre appartamenti per le vacanze, un’area campeggio e un agriturismo che mette in tavola quel che si produce durante l’anno. Un’azienda contadina multifunzionale e moderna, dove i saperi antichi si mischiano con le tecniche innovative. Un’azienda nata perché «trent’anni fa da queste valli se ne andavano tutti e noi invece volevamo restare, riaprire le stalle, far rivivere i pascoli alti, dimostrare che per fare agricoltura non si doveva per forza andare in pianura, ma si poteva rimanere anche qui» spiega Ottavio.
Lui e gli altri – molti stranieri, soprattutto fiamminghi, passati per caso e rimasti per la vita – hanno dimostrato che non solo è possibile vivere facendo i contadini, ma è possibile farlo battendo strade un tempo alternative che ora sono diventate dominio comune. «Ma non è abbastanza mangiare e bere etico se poi non è buono. Quel che offri deve essere il massimo della qualità, avere un legame forte con la storia dei luoghi e mantenere una forte componente etica» spiega Alessandro, ex presidente della cooperativa. Andando avanti così forse non cambieranno il mondo, ma di certo daranno il loro bel contributo per migliorarlo. Intanto hanno iniziato con il ripopolare Costa Vescovato e tenuto vive queste campagne che sembravano destinate a un immancabile abbandono.
Info: Valli unite è una cooperativa sociale che produce vino biologico (barbera, timorasso e altre varietà locali), ma è anche un agriturismo con i prodotti dell’azienda e tre mini appartamenti, agricampeggio e fattoria didattica. Si trova a
Costa Vescovato (Al), tel. 0131.838100; www.valliunite.com.