Angkor: un complesso archeologico unico al mondo

Angkor, 315 chilometri a nordovest di Phnom Penh, è in realtà ciò che resta delle capitali
erette da diversi re nell’arco di tempo fra il IX e il XIII secolo. Il parco archeologico, che copre una superficie di quasi 400 chilometri quadrati, vanta grandiosi monumenti
storici che furono saccheggiati già a partire dalla conquista delle armate Thai nel 1431

l primo sovrano a unificare il paese e a trasferire la corte nel cosiddetto distretto orientale, a nord dei Grandi Laghi, dove nascerà Angkor, e a introdurre il culto del re-dio, fu Jayavarman II (IX secolo). A Yacovarman I, salito al trono nell’889, va invece il merito di aver fondato Angkor secondo un preciso piano urbanistico e simbolico. Di tutti gli edifici, i soli ancora in piedi sono quelli realizzati in pietra.

Considerato il simbolo della grandezza del popolo khmer, il tempio di Angor Wat, con le sue cinque torri, è raffigurato sulla bandiera cambogiana. È il più grande e famoso (oltre che meglio conservato) fra i monumenti dell’immenso sito archeologico che sorge nei pressi di Siem Reap. Dedicato al dio Vishnu, il complesso, al cui centro sorge una torre che rappresenta il sacro monte Meru, occupa un’area di circa 200 ettari e, a differenza degli altri edifici, rivolti a est, guarda a ovest. Costruito agli inizi del XII secolo sotto il regno di Suryavarman II per ospitarne il mausoleo, richiese circa trent’anni di lavoro. Le pietre, scavate e tagliate a oltre 50 km di distanza, furono trasportate sul posto lungo il fiume. Sui muri del tempio sono stati scolpiti oltre mille metri quadrati di bassorilievo, con scene storiche e della mitologia indù. Trasformato in monastero buddista, fu sempre abitato dai monaci, che lo preservarono così dal degrado. È circondato da un fossato rettangolare di circa un chilometro e mezzo per un chilometro e trecento metri.
 

Angkor thom, 1.7 km a nord di Angkor Wat, estesa su 900 ettari, è la città protetta da un muro alto otto metri eretta da Jayavarman VII (1181-1201). Su ogni lato, di tre km di lunghezza, si apre una porta di accesso (sul versante orientale ce ne sono due) su cui svettano tre torri decorate. Il gopuram (porta monumentale) meridionale è preceduto da un ponte che scavalca il fossato scavato intorno alla cinta muraria. I lati del ponte sono protetti da 54 statue per lato che raffigurano dei e demoni. Al centro di Angkor Thom sorge il Bayon, un tempio a tre gallerie irto di 54 torri (le regioni dell’impero dei khmer) ornate da 216 volti che guardano verso i quattro punti cardinali. Con i suoi eccezionali bassorilievi è il capolavoro di Jayavarman VII. Nella galleria sud è illustrata la grande vittoria navale del re sui Chams sul fiume Tonle Sap (1177): carri, elefanti, navi, pesci, guerrieri insieme a spettacoli, danzatori e scene di vita. Di grande bellezza la Terrazza degli elefanti, lunga 350 metri, utilizzata dal sovrano per le parate militari e le cerimonie pubbliche.

Ta Prohm è un tempio e monastero buddista eretto in stile Bayon da Jayavarman VII in onore della madre. Qui vivevano 12.640 persone, tra cui 18 sacerdoti, 2.740 officianti e 615 danzatori. È sicuramente il monumento più suggestivo del grande complesso archeologico, grazie anche alla giungla che ne ha invaso ampi spazi, dando vita a un insieme di grande fascino.

Banteay Srei, nota anche come la cittadella delle donne, si trova a 35 chilometri da Angkor Wat. La costruzione, in pietra rosa, è dedicata a Shiva, Brahma, Vishnu. Il tempio fu fondato non da un sovrano ma dal bramino Yajnavaraham nel 967, da qui la sua dimensione relativamente contenuta. Il gopuram è circondato da un fossato, che racchiude tre torri dedicate alla divinità. Preah Khan è invece il tempio costruito sul luogo della vittoria di Jayavarman VII sui Chams. Caratterizzato da una serie di gallerie rettangolari, è ancora da restaurare.