Abruzzo, uno show lungo un clic

Vincenzo MazzaVincenzo MazzaVincenzo MazzaVincenzo Mazza

I diversi momenti del giorno e dell’anno, le loro luci, i loro colori, le loro atmosfere: il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è il protagonista delle immagini realizzate in oltre quattro anni di sopralluoghi da un grande professionista della fotografia di paesaggio, innamorato di questo angolo d'Abruzzo.

Quattro anni di lavoro. È il primo, e significativo, dato che misura l’impegno messo da Vincenzo Mazza, autore delle immagini di questo portfolio, nel suo progetto fotografico dedicato al Parco nazionale del Gran Sasso e all’altopiano di Campo Imperatore. «Ho cominciato ad apprezzare questi luoghi da escursionista e da appassionato naturalista mi sono reso conto che non esistevano immagini in grado di rendere giustizia alle loro straordinarie peculiarità». Esordisce così il fotografo romano, nato come fotoamatore che, passato al professionismo, in poco più di dieci anni di attività ha raccolto alcuni riconoscimenti prestigiosi proprio per le immagini dedicate alla natura partecipando a concorsi nazionali e internazionali, fra i quali National Geographic Italia e lo spagnolo Mml International Mountain and Nature Photo Contest. Senza dimenticare il ruolo di formatore nel campo dell’immagine e del video digitale presso diverse istituzioni, tra cui l’Istituto nazionale di architettura di Roma. Vincenzo Mazza, proprio ai primi di marzo, ha anche contribuito nel tenere a battesimo il sito internet dell’agenzia specializzata in fotografia naturalistica e di paesaggio PhotoFvg con la quale collabora.

«Mi hanno chiesto più volte che senso abbia dedicarsi alla fotografia oggi che non solo tutti hanno una macchina fotografica, ma smartphone e tablet ci inflazionano di immagini. E la mia risposta è semplice, documentata da questo lavoro sul Gran Sasso: io ho una mia visione, costruita prima di tutto attraverso un legame emotivo per i luoghi che ritraggo, che porto con me ogni giorno e che nessuno può avere uguale». Pure la parola “lavoro” usata da Mazza per le foto realizzate in Abruzzo non è inopportuna: «Per raccontare il parco nazionale e l’evolversi nel suo ambito di luci, colori e atmosfere durante il percorso delle stagioni ho scelto due filoni paralleli. Da un lato sono ritornato più e più volte in alcuni luoghi nei differenti momenti dell’anno; dall’altro, alla ricerca di condizioni atmosferiche o di luce davvero straordinarie, ho scelto di legare a certe inquadrature, ben definite, altrettante stagioni. Non c’è bisogno di dire che per ottenere certi scatti i momenti migliori sono quelli meno “confortevoli”, quelli a ridosso di alba e tramonto oppure ancora in situazioni meteorologiche un po’ speciali».

«Adoro comunque viaggiare: il mio amore per il Gran Sasso non cancella certo la sete di crescita personale, che d’istinto paragono al leggere un libro, appagata dal girare il mondo, conoscere nuovi territori, accumulare esperienze – conclude Vincenzo Mazza –, perché sono appassionato da tutto ciò che è naturale e distante dalla società in cui vivo. Che si tratti del rifugio Racollo a Campo Imperatore, fuori copertura dei cellulari, dell’Islanda in cui sto facendo crescere un altro progetto fotografico o del Nepal, dove sogno di tornare per un lungo trekking, magari senza neppure la macchina fotografica».         

 

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Fotografie di: Vincenzo Mazza
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