di Luca Bonora
Oltre diecimila km di strada da New York a San Francisco: Federica, inviata di Touring, racconta l’ultima impresa di Donnavventura. Fra sorprese, difficoltà e scenari da film western
Un attimo prima c’è la selezione finale sulle alpi piemontesi, ad Alagna Valsesia (Vc), un attimo dopo Federica guarda la carta di New York del Tci. In mezzo, la notizia che lei è una delle prescelte per Donnavventura 2013, che sarà l’inviata del Touring in territorio americano, e 8 ore di volo. Ma il tempo corre in modo diverso, quando sei una Donnavventura. Da fuori, sei invidiata perché passi mesi in luoghi meravigliosi. Ma chi c’è stato sa che è anche un impegno continuo, che hai molte responsabilità, che non è facile reggere la pressione di quella che è, prima di tutto, una produzione televisiva. Anche per questo, il Grand raid 2013, andato in onda su Rete4 e tuttora in replica su La5 (il sabato alle 17.30), ha visto due veterane, Ana e Michela, affiancare due esordienti, la “nostra” Federica (nella foto), 23 anni, marchigiana di Castelplanio (An), studentessa di architettura, e Valentina, 29 anni, valdostana, maestra di sci. Quattro ragazze e un cameraman per oltre diecimila chilometri di strada, sugli inseparabili, inconfondibili pick up bianchi. In California un’harleysta, Kelly, si è unita al gruppo e l’ha accompagnato fino a San Francisco, dove si è concluso il coast to coast ma non il viaggio, che è proseguito nel cuore del Pacifico alle isole Hawaii, la patria del surf.
La Route 66 e White Sands, il Grand Canyon e la Monument Valley, Hollywood e Las Vegas (nella foto): per tre mesi, dal 2 settembre al 5 dicembre 2013, il viaggio è un susseguirsi di luoghi spettacolari. Le foto in queste pagine sono un assaggio, sul sito www.donnavventura.com trovate tutti i reportage, il diario di viaggio e le fotogallery. Inoltre le sezioni “Itinerario” e “Guida Alberghi & Ristoranti” danno suggerimenti per coloro che vogliano ripercorrere le tappe di Donnavventura.
Gli Usa sono per Federica un’emozione continua, anche se si tratta di luoghi già visti in tv, al cinema, sui libri illustrati... ma esserci davvero, quella è tutt’altra storia. Racconta: «Sapere con precisione qual è stato il momento più bello è impossibile. La prima grande emozione credo sia stata mentre sorvolavo New York in elicottero. Anche l’oceano mi ha stregata». Dopo il bianco abbacinante delle White Sands («lì mi sono concessa per un attimo di staccare la spina», confessa), anche le infinite sfumature di rosso della Monument Valley hanno incantato la nostra inviata:«Un tripudio di colori mi si staglia di fronte» scriveva nel suo reportage dall’Arizona: «enormi speroni rocciosi che dal rosso sfumano lentamente in arancione e rosa... nel mezzo, un nastro violastro avvolge le rocce. Gli occhiali nascondono l’emozione che ho in viso...» Lasciarsi sorprendere dalle bellezze del mondo che ci circonda: anche questo è il nostro modo di viaggiare.