di Isabella Brega
La mostra “In viaggio con l’Italia” racconta in modo nuovo e spettacolare la nascita e lo sviluppo del turismo nello stivale
Ti racconto una storia. Una storia di passione, per l’Italia e le sue bellezze, da conoscere e far conoscere, che inizia nel 1894. Potrebbe sembrare questo il tema di In viaggio con l’Italia, la grande mostra che il Touring Club Italiano inaugura il 13 marzo al Palazzo della Ragione di Milano in occasione dei suoi 120 anni di vita. Realizzata in collaborazione con il Comune di Milano, curata da Massimo Negri e con la consulenza editoriale di Andrea Kerbaker, la rassegna è un viaggio sonoro e per immagini a cavallo di due secoli. Una sinfonia che si modula su molteplici piani sensoriali e diversi linguaggi. Una narrazione fra luce data e luce negata, pozze d’ombra e trame luminose, che si dipana nello spazio e nel tempo grazie a immagini virtuali e scenari reali. Un film da comporre e non da subire, che nasce e cresce per i visitatori e con i visitatori, veri attori dell’evento, senza i quali la mostra non prende vita. Proprio come il Touring, vivo e propositivo grazie ai propri soci.
Non una mostra celebrativa e retorica, ma un racconto visivo ed emozionale dei primi 120 anni di vita di una comunità di viaggiatori, espressioni di una comunità di valori, prima vera comunità social del mondo del turismo. Una soluzione spaziale e visuale nuova e diversa per una storia entusiasmante: un approccio espositivo originale e inconsueto che, coniugando in modo evocativo patrimonio materiale e memorie storiche, accosta oggetti, video, fotografie, installazioni, suggestioni visive ed esprime tutto lo slancio e lo spirito d’innovazione di un’associazione che ripensa al proprio passato e tesse il proprio futuro insieme all’Italia del turismo.
Quell’Italia per la quale, come in passato, vuole continuare a essere sprone e stimolo per le sfide degli anni a venire. Sfide che non hanno mai spaventato un sodalizio che si è sempre posto all’avanguardia. Anticipatore dei tempi e amico della modernità già alla sua fondazione a opera di un gruppo di pionieri della bicicletta, considerata all’epoca un mezzo di trasporto inquietante, se non addirittura sconveniente e sovversivo. Non a caso anche in questa nuova avventura il Tci, da sempre attento e sensibile anche nei confronti delle più moderne istanze artistiche, potendo vantare in passato prestigiose collaborazioni con personaggi del calibro di Milton Glaser, Jean-Michel Folon, Bob Noorda, Italo Calvino, Dino Buzzati, Gianni Berengo Gardin e Mimmo Jodice, ha scelto un compagno di viaggio fra i più prestigiosi cui affidare l’impegno di tradurre in immagini ed emozioni un sogno da condividere con gli italiani.
A Studio Azzurro, moderno cenacolo artistico noto per i suoi allestimenti innovativi, gruppo di ricerca che da più di trent’anni idea mostre ed eventi legati alle potenzialità poetiche ed espressive dei linguaggi multimediali (ne parliamo anche nel box nella pagina a sinistra), firmando esposizioni come Fare gli italiani, realizzata a Torino per i 150 anni dell’Unità d’Italia, e il padiglione italiano all’Expo 2010 di Shanghai, è stato infatti affidato l’allestimento della rassegna, che si preannuncia come uno dei più entusiasmanti eventi culturali della primavera milanese. Il tutto accompagnato da un intenso programma di eventi collaterali: visite serali guidate da importanti “compagni di viaggio”, incontri, convegni, laboratori didattici per le scuole.
Ottimismo, voglia di adoperarsi per quest’Italia sfiduciata ed esausta nella quale continua a credere, il Tci, che festeggia anche il secolo di vita della sede di corso Italia 10 a Milano e della prima Guida d’Italia (che ha lanciato la collana delle Guide Rosse, riconosciute dal ministero dei Beni culturali come il più completo repertorio dei tesori storico-artistici italiani) non si è risparmiato. Il risultato, una mostra narrante in sette tappe, disposte su due percorsi paralleli e consecutivi. Un viaggio da fare insieme nella storia del massimo interprete e sostenitore del turismo italiano ma anche nel paesaggio e nelle tradizioni artigianali e gastronomiche del Belpaese, che occupa le due navate dello storico palazzo di piazza Mercanti, a due passi dal Duomo, con proiezioni a pavimento, schermi sospesi, installazioni, isole luminose multimediali e filmati, oltre a cimeli e documenti provenienti dalla straordinaria collezione della propria fototeca e archivio storico, tutelato dal ministero dei Beni culturali.
Uno scampanellio festoso, l’ombra di una ruota di bicicletta proiettata sul pavimento e che, calpestata, si anima emergendo dall’oscurità e generando scritte di citazioni e parole chiave, ci cattura e ci invita al percorso, scandito dalla trasformazione e dall’evoluzione dei diversi mezzi di trasporto che hanno segnato il modo di viaggiare e dal lavoro fatto dal Tci per promuovere la viabilità, la segnaletica stradale, le prime reti di distributori di carburante, le prime escursioni nazionali, le prime gite scolastiche, la prima autostrada. Inforcata idealmente la bicicletta che ha caratterizzato la nascita del Touring Club Italiano, fra bici antiche e moderne sospese alle pareti e immagini di paesaggi italiani che scorrono su uno schermo di fronte al visitatore, veniamo accompagnati in “un viaggio nel tempo del viaggio”.
Al centro la parte emozionale, suggestiva, metaforica. Ai lati invece il flusso dei materiali storici che scandiscono il senso del già vissuto, dialogando con le proiezioni video. Da un lato, mappe concettuali con aforismi, parole chiave, terminologie turistiche stampate su grandi tele, quinte che non imbrigliano la fantasia ma la sollecitano oltre i limiti spaziali, ci parlano della scoperta del territorio, del paesaggio e del patrimonio artistico di casa nostra; dall’altro, riproduzioni e documenti originali Tci e monitor che trasmettono a ciclo continuo video legati allo sviluppo del turismo si susseguono assecondando il modificarsi della percezione secondo i mezzi di trasporto. Dopo la bicicletta, la corriera e poi il treno e l’automobile, mentre sotto i piedi la strada da sterrata diventa acciottolata, ferrata, asfaltata, fino a svanire per essere sostituita dal mare e in fondo dalla sagoma poderosa ma leggera di un aereo disegnato, sospeso sopra il percorso: dalla dimensione e visione terrestre a quella marina, a quella aerea, dalla mappa al mappamondo, al viaggio aereo, all’Italia vista dall’alto. Monitor in cui scorrono filmati e immagini come finestrini di pullman, treni, aerei accompagnano in un paesaggio scandito da parole chiave e concetti che sospingono avanti. Sempre avanti, alla scoperta del territorio. Ed ecco improvvisamente, solido e autorevole come gli elementi che lo compongono, stagliarsi in fondo il gigantesco totem costituito dalle Guide Rosse, fulcro e punto di svolta della mostra: dai mezzi di trasporto agli strumenti per conoscere e per capire. Attorniato da dodici monitor su cui scorrono per regioni le immagini dei grandi fotografi che hanno lavorato con l’associazione, intorno a questo monolite della cultura turistica italiana, con i volumi consultabili, corrono le immagini delle coste italiane delineate a fine Ottocento dall’ammiraglio Porro.
Girato l’angolo il viaggio si fa forme e sapori, si arricchisce di gesti dell’artigianato e della sapienza della gastronomia italiana. Il paesaggio della prima parte si anima con le peculiarità del territorio: la passione e le eccellenze per il cibo, la forza del fare che si trasforma nel Made in Italy celebre in tutto il mondo. La “strada in viaggio” acquista una nuova dimensione grazie ai “sensi del viaggio” rappresentati da due grandi banchi luminosi interattivi. Le tavole virtuali apparecchiate si trasformano nel bancone di lavoro degli artigiani grazie a videoproiezioni attivate dalle rispettive materie prime: olio, vino e grano nel primo caso, cuoio, pietra, legno, vetro nel secondo.
Il Tci di oggi e di domani si racconta nell’ultima parte grazie alle voci e alle immagini di soci, volontari, giovani e meno giovani. Bandiere arancioni, Club di territorio, Aperti per Voi, parchi cicloturistici: nelle parole dei suoi membri il club si propone come associazione viva, vitale, i cui valori si avvicinano alla quotidianità, alle emozioni delle persone, riflesso ed espressione di una comunità, di una eredità culturale che appartiene a tutti noi, vivendo non di utopie ma di azioni concrete.
Il bagaglio del turista in questo In viaggio con l’Italia non è solo la danza leggera della memoria, il lampo di vita dei primi 120 anni di un’associazione e il senso di un’Italia che cresce nel rispetto delle proprie tradizioni e peculiarità, ma sono progetti, sollecitazioni, consapevolezza, nuovi orizzonti per nuovi modi di viaggiare. Soprattutto nuove idee. Perché non basta essere vecchi per essere migliori. Non conta l’età, ma le idee. Perché l’Italia, bellissima, è la nostra passione. Perché quella del Touring Club Italiano è una storia di passato, ma soprattutto di futuro. Perché il viaggio è appena iniziato.
I nostri compagni di viaggio. “In viaggio con l'Italia” è realizzata con l’assessorato alla Cultura del Comune di Milano e si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e la collaborazione istituzionale della Camera di commercio di Milano.Si ringraziano per il prezioso sostegno i main partner Vittoria Assicurazioni e Intesa Sanpaolo, i partner Europ Assistance e Comieco, Hewlett Packard per il supporto tecnologico.