Benvenuti a villa Tiepolo

Alessandro BelgiojosoAlessandro BelgiojosoAlessandro BelgiojosoAlessandro BelgiojosoAlessandro Belgiojoso

Sono tante le residenze nobili aperte al pubblico in questo territorio magico dell'entroterra veneto. Per godersi con poca spesa un weekend principesco.  Benvenuti quindi non solo a villa Tiepolo Passi, ma anche a Ca' Marcello e al Castello di Roncade.

Da piccolo cavalcava il trattore al posto del cavallo bianco e quando suo padre gli diceva «un giorno tutto questo sarà tuo», indicando i filari di viti che si stendevano fino all’orizzonte, lui sognava a occhi aperti scrutando quegli acini corposi che gli rotolavano fra le mani come biglie.
«Fin dall’infanzia – dice con ironia il barone Claudio Ciani Bassetti, 30 anni – sentivo il vino scorrere nel sangue, che altro lavoro potevo fare?». Oggi, guarda il caso, è un eccellente vinificatore che ha saputo rinnovare l’antica tradizione agricola della sua famiglia e quella del suo regno, il castello di Roncade, borgo trevigiano ai confini con la provincia di Venezia. Un territorio magico che sin dall’epoca romana è una zona vinicola d’eccellenza e la sua villa veneta murata un sorprendente ritorno al passato.
Sorpassato il recinto con il fossato e i torrioni angolari si schiude il mondo del giovane barone e della sua famiglia: un impero di 60 ettari di terra e una produzione vinicola che quest’anno con una pioggia di merlot, cabernet, sauvignon sfiora i 60mila ettolitri. Il parco secolare con le statue degli Schiavoni e la cappella privata sembrano non essere sfiorati dal tempo che passa e, se si socchiudono gli occhi, ecco ricomporsi i fasti della Repubblica di Venezia.

Chi vuole può immergersi in questo ben di Dio fatto di storia, natura, umanità: con 10 euro si può trascorrere qualche ora nell’aura quasi afrodisiaca del mosto, passeggiando nel vigneto e giocando a fare il nobile di campagna che nel silenzio delle botti di rovere ascolta il vino affinarsi. Bastano 50 euro a persona, invece, se si vuole godere di una serenissima nottata in uno dei cinque appartamenti con quattro posti letto predisposti all’ospitalità, acquistando così l’emozione di un periodo storico che ha segnato il mondo e di sentirsi per una notte un nobile dal sangue blu.
È proprio questa la sfida che la Regione Veneto si è messa in testa da qualche tempo: trasformare in un prodotto turistico-culturale il prezioso patrimonio delle ville venete, 3.963 bellezze architettoniche (di cui 736 visitabili) che, spalmandosi sul 90 per cento dei comuni, hanno forgiato tra il XV e il XVIII secolo in modo indelebile l’identità della regione con il loro essere luoghi di vita, di produzione, di socialità, di costruzione e diffusione di ricchezza, e non semplici monumenti o mausolei messi lì a puntellare pigramente la campagna veneta. 

Una sfida bene accolta anche dalla maggior parte dei proprietari, che non sono così ricchi come s’immagina, e che dall’attività imprenditoriale possono ricavare le risorse per la manutenzione dei propri gioielli.
La prima mossa è stata quella di predisporre la Carta dei servizi, una sorta di decalogo d’impegni (rispetto dei giorni, orari di apertura, tipologie e qualità dei servizi offerti al turista) cui hanno aderito finora 141 ville che da qualche mese si aprono in maniera organizzata al turismo internazionale grazie all’intesa tra Regione e associazioni di proprietari (Ville venete, Ville venete e castelli e Dimore storiche). Di queste, inoltre, 56 residenze si sono organizzate per offrire anche il servizio di alloggio che nel 2012 ha fatto registrare 131mila arrivi (di cui il 68,1 per cento rappresentato dagli stranieri).
Dunque l’idea è giusta, qualcosa si sta muovendo. «Certo, la strada è ancora lunga – puntualizza l’assessore al Turismo della Regione Veneto Marino Finozzi – mancano ancora un pacchetto completo di offerte che comprenda le altre realtà del territorio, un’organizzazione ad hoc che commercializzi il prodotto Ville venete e provveda alla costituzione del relativo brand, ma con la recente approvazione della legge sul turismo tutto sarà più agile».
Intanto a Carbonera, sempre in provincia di Treviso, il conte Alberto Passi – presidente dell’Associazione Ville venete – sta predisponendo l’ospitalità di villa Tiepolo Passi, residenza postpalladiana tutta marmi e stucchi che sembra levitare sul verde intenso del giardino all’italiana che la circonda e degli alberi secolari che la abbracciano. «Quest’estate – racconta – numerosi turisti stranieri hanno lasciato per qualche ora la spiaggia e sono venuti a esplorare l’entroterra, si tratta di un segnale positivo che conferma la validità del progetto capace di attirare nuovi visitatori e dare ulteriore qualità all’offerta culturale regionale». Nella sua residenza, oltre alla degustazione delle confetture prodotte dalla tenuta agricola, ai pranzi e alle cene a base di pietanze di casa, si può affittare per una settimana un appartamento con sei posti letto a 1.700 euro, somma che si può ammortizzare se ci si organizza con una coppia di amici (850 euro a nucleo familiare, circa 61 euro al giorno a persona).

Grande bellezza trapela anche dalla cinquecentesca residenza Ca’ Marcello, a Levada di Piombino Dese, nel Padovano, abitata dalla nobile famiglia veneziana dei Marcello che annovera tra i suoi membri due dogi e il celebre compositore Benedetto Marcello. Lasciano basiti il grande parco esteso su nove ettari con un carpino e un liriodendro tricentenari, la torre colombaia, la cappella gentilizia e un intrico di percorsi romantici adornati da statue di animali e personaggi fiabeschi. Anche qui si può pernottare in un’ala della villa, nel cosiddetto Appartamento della barchessa con giardino privato e piscina, che può ospitare fino a nove persone. Il suo costo è di 2.800 euro a settimana in bassa stagione e 4.200 in alta (con quattro coppie di amici siamo a 50 o 75 euro al giorno ciascuno, dipende dal periodo). Dirige il tutto il conte Jacopo, 40 anni, bello, educato, sensibile: «Adoro questo lavoro che mi permette di conoscere persone amanti della bellezza, del vero, specie gli americani e gli australiani che vengono da noi perché si sentono a casa, accolti e avvolti in un’atmosfera unica introvabile in un albergo».

Il soggiorno in villa È Un altro modo per scoprire le meraviglie del Veneto e comprendere dal vivo quei formidabili secoli in cui Venezia, espandendosi in terraferma, diede vita con le ville a tanti pezzi di se stessa replicando nelle campagne lo splendore della sua cultura e della sua ricchezza. 

Fotografie di: Alessandro Belgiojoso
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