di Giuseppe Sebastiani | Fotografie di: Giuseppe Sebastiani
L’autore di questa foto è il socio Giuseppe Sebastiani, medico e psichiatra di Bari. Se volete vedere i vostri scatti pubblicati su Touring inviatene un massimo di cinque in formato jpeg a photofinish@touringclub.it, o caricate le vostre gallery e i vostri racconti di viaggio su www.touringmagazine.it.
Vi è una relazione (quale?) tra l’essere (come sono io) uno psichiatra e aver sviluppato sin dall’adolescenza un particolare interesse per la letteratura, il cinema, la fotografia? Certo, uno psichiatra è L’uomo che guarda (romanzo di Alberto Moravia, da cui il film di Tinto Brass), che guarda il mondo attraverso uno strumento (le sue conoscenze ed esperienze professionali); uno che osserva, spia, cerca di cogliere, di catturare, di fissare una certa realtà, fatta di storie, di condizioni, magari difficili, a volte estreme, ma pur sempre umane: Le vite degli altri (come recita il titolo di un bel film tedesco di qualche anno fa). Per Cartier-Bresson «fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, l’occhio e il cuore»: ma questo non è anche il senso dell’operare psichiatrico, di uno sguardo (un occhio) che, se è guidato da una “tecnica” (una mente) - dal greco téchne, arte nel senso di perizia, saper fare -, non può certo prescindere dal cuore; un operare che è (ancora l’occhio, e non solo!) una sorta di (sublimato, socialmente approvato) voyeurismo (o scoptofilia: radice greca opto=vista), inteso come inclinazione a penetrare l’interiorità (intimità) altrui?
A settembre del 2012 ho realizzato il desiderio di visitare Procida, set del film Il postino (indimenticabile Troisi!). Ho alloggiato in un albergo che, da una posizione straordinaria, domina l’intera insenatura di Corricella: un luogo magico, con le sue case variopinte risalenti al Settecento, che si inerpicano, l’una addossata all’altra, sulla collinetta prospiciente la baia: difficile descrivere l’incanto (direi, commovente, da lasciare senza parole) di questo incredibile amalgama di cielo, terra e mare. E al tramonto, quando alla luce naturale con la sua esplosione di colori che vanno man mano sfumando si mescolano le prime luci artificiali… è poesia pura!