L'Umbria secondo Steve McCurry

Uno dei più grandi fotografi della National Geographic Society e la piccola regione cuore verde d’Italia.
Un incontro fatale per il reporter americano, che ci racconta tutte le emozioni di una scoperta

Ha un’aria dimessa, Steve McCurry. Piccolo di statura, (pochi) capelli bianchi, modi gentili e pacati. A guardarlo non si direbbe che è uno dei più celebrati fotografi viventi, una delle colonne della National Geographic Society, colui che fece fare il giro del mondo, mediaticamente parlando, a una ragazzina mediorientale dall’aria spaventata (The girl from Afghanistan, il suo scatto più celebre). Anche per quell’immagine è da molti celebrato come il fotografo degli sguardi, e nei suoi sguardi, nei suoi occhi, oltre a un azzurro vivido, ho ritrovato la stessa luce delle persone che ha immortalato.

Steve è stato reporter in zona di guerra, è stato a lungo in India negli anni Ottanta, ha girato il mondo per tre decadi e negli ultimi anni si è innamorato dell’Italia. Ha esposto a Roma e Genova, nel 2009 ha ricevuto a Milano l’Ambrogino d’oro per la sua attività di reporter internazionale, ha scoperto un Paese che conosceva appena e la sua curiosità è stata ancora una volta stimolata.

Per quasi un mese ha girato l’Umbria, scoprendo luoghi e volti, centri antichi e moderni...

Per quasi un mese ha girato l’Umbria, scoprendo luoghi e volti, centri antichi e moderni. Ha immortalato palazzi medievali e cantine avveniristiche, giovani e anziani, residenti e viaggiatori di passaggio. Sorprende il modo in cui ne parla: ti aspetti un atteggiamento ben diverso, da chi ha visto tutto il mondo. E invece gli si legge negli occhi, ancora oggi, l’entusiasmo per la scoperta, la gioia di poter fotografare qualcosa di inaspettatamente bello.

Quando lo abbiamo incontrato, a Milano, alla pinacoteca di Brera, ci ha parlato degli empty spaces, i grandi spazi vuoti di Castelluccio; della medieval greatness, la grandiosità medievale di Perugia, e ha ripetuto più volte che la piccola Umbria è stata una big surprise, una grossa sorpresa. «Conoscevo solamente Assisi, e ho scoperto uno dei luoghi più ricchi del mondo per tradizioni culturali, panorami, festival e celebrazioni medievali, e naturalmente il cibo e il vino».

Potrebbe tranquillamente salire in cattedra, Steve McCurry, e raccontare come si fotografa e quello che ha visto. Invece preferisce lasciar parlare le immagini, e ripetere che ogni giorno, ogni luogo – Perugia, Assisi, Spoleto, Montefalco – è stato una big surprise.

«il mio modo di viaggiare è semplice. Amo vedere luoghi, incontrare persone, lasciarmi trasportare ed emozionare dai posti in cui vado. Mi piace vedere cose nuove e lasciarmi sorprendere da qualcosa di inaspettato, come è stato per l’Italia, è l’esperienza più bella. Il vostro Paese è uno dei più belli del mondo anche per questa sua capacità di meravigliare e di regalare emozioni».
Tornerà presto: ha in programma una mostra a Siena e un giro della Sicilia. E vuole rivedere Spoleto durante il Festival dei due mondi, in programma la prima metà di luglio. Oggi più che mai, Steve McCurry è il fotografo dell’Umbria.   

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