Accessibilità. Novecento per tutti

Dal Maxxi di Roma al Castello di Rivoli, i musei dedicati all’arte contemporanea si adoperano per rendere fruibili a tutti le proprie collezioni

La sensazione al primo impatto è la stessa. Un misto di perplessità e curiosità di fronte a un’infinità di stimoli, visivi e sonori, pronti per essere colti. Ed è da qui che ha inizio la vera rivoluzione delle arti del Novecento che hanno fatto del loro limite una porta di accesso per tutti, a partire dalle persone con disabilità. E la parola chiave scelta da curatori e direttori di musei per rendere accessibili i propri patrimoni artistici è la multisensorialità.

Lo sa bene Beatrice Merz che al Castello di Rivoli (Torino) ha studiato l’allestimento di Oltre il muro, un percorso inaugurato lo scorso giugno, che propone una rilettura inedita delle collezioni del Museo d’arte contemporanea, dove a guidare i visitatori tra le opere di 55 artisti sono soprattutto i sensi, tatto e olfatto compresi. Con una particolare attenzione per le persone non vedenti e ipovedenti che possono ammirare in punta di dita la Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto o per chi, avvolto dal silenzio della sua sordità, può lasciar parlare il profumo delle foglie di alloro di Respirare l’ombra, l’installazione di Giuseppe Penone. È possibile organizzare visite guidate specifiche, anche in lingua dei segni (tel. 011.9565214, www.castellodirivoli.org/accessibilita).

Anche il Maxxi di Roma riserva belle sorprese per chi cerca un’arte non esclusiva. Sono infatti attivi due laboratori che permettono a persone con disabilità visiva e mentale di poter godere delle sue opere. Prima tra tutte l’affascinante architettura creata da Zaha Hadid: 13.500 metri quadri di superficie progettati per custodire il meglio del XX secolo. Ed è alla scoperta di questo spazio che accompagna i visitatori non vedenti e ipovedenti Maxxi in rilievo, un percorso per conoscere i diversi materiali che compongono questa imponente architettura. Ma il fiore all’occhiello del Maxxi è il progetto Osservatori di angoli, che dal febbraio 2010, prima ancora della sua inaugurazione, coinvolge gli utenti di due dipartimenti di salute mentale di Roma. A loro il privilegio di aver assistito, come addetti ai lavori, alla vita nascosta del museo che hanno documentato con disegni, scritti e fotografie, che grazie alla collaborazione con l’artista e psichiatra Cesare Pietroiusti, porterà entro il 2013 a una lettura inedita del Maxxi a disposizione dei visitatori con la creazione di audioguide (tel. 06.39967350).

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