di Tino Mantarro | Fotografie di: Andrea Forlani,Tino Mantarro
Dove sarebbe questo Tagikistan? La domanda viene spontanea ai più quando si racconta che Touring prenderà parte con un suo equipaggio alla terza edizione della Silk Road race, un rally benefico organizzato dall’associazione Partenza intelligente. Il viaggio prende il via da Milano il 28 luglio e arriva, a cavallo di Ferragosto, a Dušambe. In Tagikistan, appunto. Ma perché proprio lì? «Siamo sempre stati affascinati dalle strade dell’Asia Centrale» racconta Giovanni Veronelli, organizzatore dell’evento. «E allora dopo alcune esperienze di charity rally nella zona abbiamo deciso di organizzarne uno tutto italiano che raccoglie fondi per il Cesvi, ong bergamasca che da anni opera nella zona». Scopo del rally è donare sia le auto (al momento una decina) sia i fondi raccolti prima della partenza al Cesvi che li utilizzerà per sostenere i suoi progetti nel Paese. Quest’anno verranno finanziati interventi nella regione del Chatlon che prevedono la distribuzione di serre e sementi per 900 agricoltori e il supporto alla creazione di sei piccole imprese di trasformazione agricola gestite da donne.
La Silk Road race unisce avventura, scoperta e beneficenza ed è per questo che Touring ha deciso di aderire coinvolgendo i suoi partner. Vittoria Assicurazioni ha subito accettato, donando l’auto, un robusto Land Rover Discovery con cui il team Touring (il redattore di Touring Tino Mantarro, il fotografo Andrea Forlani e due soci, Ludovico Rossari e Michele Mazzanti) prenderà parte alla Silk Road race raccontandola su questo sito. «Seguire la Via della Seta significa seguire un fantasma» scrive il giornalista inglese Colin Thubron. «Si dipana attraverso il cuore dell’Asia, ma ufficialmente è scomparsa lasciandosi alle spalle il tracciato della propria irrequietezza: confini alterati, popoli non riportati sulle carte». La Via della Seta però non è una sola strada, ma tante: una rete di scelte. Quella del team Touring parte da Milano, farà rotta verso Istanbul attraversando i Balcani, costeggiarà il mar Nero passando, nella speranza di non perderla, per Trebisonda. Prosegue entrando in Georgia dalle parti di Batumi e scende fino a Baku, capitale dell’Azerbaigian, dove si aspetta un cargo dall’orario scostante che in un paio di giorni dovrebbe arrivare ad Aktau, in Kazakistan. Qui inizia la parte desertica del viaggio, che lambisce lo scomparso lago Aral e porta verso le antiche città carovaniere fino a Samarcanda, da cui Dušambe dista solo un giorno. Totale: circa 7mila chilometri, 11 Paesi e un numero imprecisato di incontri. Bello, ma dov’è il Tagikistan?
Fotografie di: Andrea Forlani,Tino Mantarro
Peso:
0