di Enrico Violi
Dalle auto ibride a quelle elettriche. Sono sempre più diffuse (e richieste dai clienti) le vetture a emissioni zero. O prossime allo zero. Vediamo l'ultima nata in casa Bmw
L'auto del vicino è sempre più verde. Ormai la cresciuta sensibilità ambientale e, in molti Paesi, gli incentivi all’acquisto hanno generato una sorta di gara ad accaparrarsi l’auto più ecocompatibile, magari ibrida o addirittura elettrica. Le case automobilistiche ben lo sanno e hanno fatto del carattere verde un asset della comunicazione e del marketing. E così si sprecano graduatorie e classifiche: tra le più accreditate c’è quella di Interbrand, che per il 2014 ha assegnato il Best global green brand a Ford, seguita da un terzetto composto da Toyota, Honda e Nissan. Poi fino al decimo posto marchi non automobilistici; la tedesca Bmw ben si difende al tredicesimo posto. Ed è impegnata, come le concorrenti, nella corsa alla riduzione delle emissioni imposta dalle normative Ue previste per il 2021. Fondamentale in questa strategia, per Bmw, il lancio della i3 (foto sopra), elettrica a emissioni zero. Un progresso tecnologico obbligato ma molto costoso, come ammette il presidente Norbert Reithofer «dell’ordine di miliardi di euro». Bmw dimostra peraltro di avere le idee chiare con le sue elettriche premium, con la riduzione di potenza dei propulsori e, soprattutto, con lo sviluppo dei nuovi piccoli motori 3 cilindri oltre che con l’aumentata efficienza dei 4 e dei 6 cilindri.
Renegade, americana a Melfi
È inconfondibilmente una Jeep, con la calandra a sette feritoie e i fari tondi, per non parlare delle linee squadrate: eppure questa Renegade (nelle foto a sinistra) non arriva da Oltreoceano, come da decenni avviene per le sue sorelle, bensì dal rinnovato stabilimento di Melfi, in Basilicata, dove se ne è avviata la produzione. La baby Jeep ha dunque tanti cromosomi italiani pur restando fedele alla tradizione e soprattutto alle qualità offroad tipiche del marchio. La Renegade darà battaglia in oltre cento Paesi del mondo nel ricco mercato delle crossover compatte con trasmissioni 4x2 e 4x4 e, in Europa, con motori a benzina (1.6 e 1.4 Turbo MultiAir) e gasolio (1.6 e 2.0 MultiJet).
Ambizioni giapponesi
È alla quarta generazione la Mazda2, ma è anche il quarto modello della casa nipponica ad adottare la tecnologia Sky Activ, già presente su CX-5, Mazda3 e Mazda6. Per la nuova compatta, disponibile dalla prossima primavera, è prevista una nuova piattaforma con corpo vettura più grande e abitabile, design accattivante, sistemi evoluti di sicurezza attiva e, non certo ultimo, il nuovo motore 1.5 turbodiesel Sky Activ-D: un propulsore da 105 cv con start&stop, frenata rigenerativa i-Eloop e basso rapporto di compressione, a vantaggio della combustione e quindi dei consumi.