Inchiesta. Io socio, tu soci, voi associatevi

Fotografia di Giovanni PandolfoFoto Archivio TciFoto di Ludovico RossariFoto Archivio TciFoto di Andre Bianchi

Chi sono i nostri soci? Perché si sono iscritti al Touring club Italiano? Cosa apprezzano del sodalizio? E cosa vorrebbero che facesse? Abbiamo intervistato otto dei nostri quasi 300mila soci. Scoprite cosa ci hanno detto

Soci per tradizione di famiglia o per passione. Per condivisione di intenti e interessi, ma anche per cultura personale e per sognare. Tante le ragioni che,nel corso dei 120 anni di storia del Touring Club Italiano, hanno spinto centinaia di migliaia di persone ad associarsi. Una storia lunga e appassionata che non ha eguali in Italia. Dai più anziani alle giovani generazioni, da chi vive all’estero, ma vuole mantenere un legame col Paese natale, ai grandi viaggiatori in cerca di stimoli e avventure. Ne abbiamo intervistati otto per capire chi siete. Anzi, chi siamo.

VIAGGIARE CHE PASSIONE
INTERVISTA a JACOPO FANT
, nato nel 1985 di Udine, socio dal 1987

QUANDO E COME SI È ASSOCIATO AL TOURING?
Il socio storico era mio nonno, Danilo, da sempre fedele al Tci e mi ha fatto questo regalo. Negli anni mio padre ha portato avanti l’associazione con tutto quel che comporta, sfruttando l’assistenza stradale e tutte le opportunità.
CHE VALORI CONDIVIDE CON L’ASSOCIAZIONE?
Essere socio significa riconoscersi in una passione comune, la passione del viaggio. La sensazione di sentirsi parte di una grande famiglia allargata, che si attiva per il piacere di scoprire e far scoprire nuovi luoghi.
VIAGGI CON IL TOURING?
Da piccolo, nel 1990 sono andato al villaggio di Camerota. La ricordo come una bella esperienza. Ma le guide Verdi sono le guide ufficiali quando andiamo in giro in macchina con i miei genitori, soprattutto in Italia. Sono esaustive e ben organizzate, con le piantine delle città, anche le più piccole. E in macchina non mancano mai gli Atlanti e tutta la cartografia Tci, altro che navigatori.
CHE COSA VORREBBE CHE FACESSE IL TOURING DI DOMANI?
Dovrebbe avere più attenzione verso i giovani, raccontare viaggi che vorrebbero fare. È un target potenziale che andrebbe seguito bene, anche con una politica di vantaggi che potrebbero essere particolarmente utili.

 

TRADIZIONE DI FAMIGLIA
INTERVISTA A LETIZIA LOMBARDO
, nata nel 1985, di Catania, socia dal 1992

QUANDO E COME SI È ISCRITTA AL TOURING?
Mi ha iscritta mio padre a 7 anni. I miei bisnonni erano già soci vitalizi nel 1930, dopo di loro mio nonno, ora mio padre e io. È una tradizione di famiglia.
CHE VALORI CONDIVIDE CON L'ASSOCIAZIONE?
Credo che il Touring abbia una funzione molto importante nell’educare fin da piccoli: educare alla cultura, al viaggio e alla conoscenza dei luoghi dove vivi. Da quello si deve partire. Educare al rispetto dell’ambiente, al modo corretto di fruire i musei, i luoghi pubblici.
VIAGGI CON IL TOURING?
Ogni volta prima di organizzare un viaggio prendiamo il giornale, le guide, le carte e le studiamo per vedere cosa consigliano. Viaggiamo in camper e seguiamo tutte le indicazioni per i posti dove fermarci: le guide sono sempre utili e aggiornate.
CHE COSA VORREBBE CHE FACESSE IL TOURING DI DOMANI?
Far capire non solo ai soci, ma anche alle istituzioni, l’importanza di valorizzare il nostro patrimonio culturale e naturale. Il Touring dovrebbe far pressione sugli attori politici per stimolarli al cambiamento. Per far sì che non promettano una cosa e ne facciano un’altra: il Touring dovrebbe controllare le loro promesse, incalzarli a migliorare.

L'UNIVERSITA' DEL VIAGGIO

INTERVISTA A FRANCO SPURI ZAMPETTI, di Roma, socio dal 1963

COME E QUANDO SI È ISCRITTO AL TOURING?
Fin da giovane mi è sempre piaciuto viaggiare, ma non avevo i mezzi che ho oggi quindi con il Tci potevo avere tanti sconti. Da allora son cambiate molte cose, ma io sono rimasto affezionato all’associazione.
QUALI SONO I VALORI CHE CONDIVIDE CON IL TOURING?
Il valore del viaggio. E poi ho sempre trovato che le persone che ci lavorano sono ottime. Nella vita bisogna far parte di qualcosa e io che ho una grande passione per l’avventura ho sempre pensato che il Touring fosse una buona fonte dalla quale trarre ispirazione.
È UN VIAGGIATORE?
Sono sempre in partenza! Sono tornato da pocoda un viaggio di un mese in Groenlandia. E durante i miei viaggi disegno. Per me è meglio di fare foto che poi si assomigliano tutte.
CHE COSA VORREBBE DAL TOURING DI DOMANI?
Dovrebbe tornare ad avere l’attenzione per la scoperta che aveva in passato. Cercare storie e luoghi poco conosciuti e raccontarli su Touring, la rivista. Perché tutti la leggono, anche i non viaggiatori, e quindi potrebbe essere un incredibile veicolo di cultura ed educazione.
RICORDI LEGATI AL TOURING?
I tantissimi viaggi che ho fatto e le incredibili persone che ho incontrato. Avrei migliaia di aneddoti da raccontare... Credo che il Tci sia l’università del viaggio, lo è da sempre e dovrebbe esserlo per sempre.

 

IL GUSTO DEL VIAGGIO
INTERVISTA A ANTONINO CANNAVACCIULO, di Orta San Giulio (No), socio insieme alla moglie Cinzia Primatesta dal 2010

PERCHÉ VI SIETE ASSOCIATI AL TOURING CLUB ITALIANO?
Perché il Touring Club Italiano rappresenta la volontà di valorizzare al meglio tutto quanto il nostro bellissimo Paese ha la fortuna di possedere. Patrimonio artistico, enogastronomico, culturale, naturale… ciò che fa sì che nel mondo la nostra Italia sia chiamata il Belpaese.
QUALI SONO I VALORI CHE CONDIVIDETE CON IL TCI?
Il rispetto per la tradizione e l’amore per la natura.
SIETE VIAGGIATORI? CHE TIPO DI VIAGGI VI PIACE FARE? GASTRONOMICI? AVVENTUROSI?

Potremmo definirci dei viaggiatori amanti del viaggio… spaziamo da viaggi dedicati al relax a viaggi culturali ed enogastronomici, il tutto in base a come sentiamo di voler vivere il viaggio nel momento stesso in cui viene organizzato.
COSA DOVREBBE FARE IL TOURING PER VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE, ARTISTICO E GASTRONOMICO ITALIANO?
Promuovere eventi mirati alla valorizzazione durante tutto l’arco dell’anno.
QUAL È STATO IL VOSTRO PRIMO INCONTRO  CON IL TOURING?
Circa vent’anni fa.

DALL'ITALIA AL CANADA
INTERVISTA A ANDREA BIANCHI, nato nel 1983, residente in Canada, socio dal 2010

COME E QUANDO SI È ISCRITTO AL TOURING?
Il Touring è una tradizione di famiglia. Mi ha associato mio padre che a sua volta è socio, così come mio nonno. Tutti iscritti da oltre 50 anni. Devo davvero molto al Tci: i miei genitori si sono conosciuti nel villaggio Touring di Sciliar, che poi ha chiuso a fine anni Novanta.
QUALI SONO I VALORI CHE CONDIVIDE CON IL TOURING?
La passione per viaggiare ed esplorare. Sono un viaggiatore, un camminatore e un ciclista. I road trip mi hanno sempre affascinato.
CHE COSA SIGNIFICA VIVERE ALL'ESTERO ED ESSERE SOCIO?
È un modo per rimanere legato all’Italia. Leggere di eventi, mostre nelle varie regioni, scoprire le nuove località e i trend turistici per gli italiani aiuta a capire un po’ come si evolve il nostro Paese.
CHE COSA VORRESTI DAL TOURING DI DOMANI?
Dovrebbe esplorare il mercato dei nuovi soci, quelli nati con l’iPad in mano. Credo che solo investendo sui soci giovani si manterrà vivo e forte il Tci del futuro

 

IL BELLO DEL MARE E DELLA TERRA
INTERVISTA A SERGIO LOPPEL, di Vignole Borbera (Al), socio dal 1942

COME E QUANDO SI È ISCRITTO AL TOURING?
È stato mio padre, ufficiale di Marina, a iscrivermi quando ero bambino. Un vitalizio.
QUALI SONO I VALORI CHE CONDIVIDE CON IL TOURING?
Leggendo la rivista, soprattutto, scopro la storia del nostro territorio. Io sono andato a lungo per mare, ma conoscere l’entroterra italiano è bellissimo.
È UN VIAGGIATORE?
Adesso non più, ma ho girato il mondo. Sempre dalla parte del mare però. Dall’India ai Caraibi, per decenni mi sono occupato di relitti, archeologia subacquea. Conosco a menadito il Mediterraneo che conserva ancora tesori sconosciuti alla maggior parte della gente ed è un peccato.
CHE COSA VORREBBE DAL TOURING DI DOMANI?
Dovrebbe occuparsi di più del mare. Non ci sono volontari che portino alla scoperta delle coste, dei fari, delle rovine... Gli italiani vedono il mare solo per le spiagge e la tintarella. Un vero peccato. Io, in compenso, rimpiango di non aver visto abbastanza nella mia vita. Leggendo Touring spesso scopro storie e luoghi così affascinanti...

 

IL MONDO CON IL TCI
INTERVISTA A GIUSEPPE BIGGIO, nato nel 1931, di Roma, socio dal 1965

COME E QUANDO SI È ISCRITTO AL TOURING?
Mi sono associato appena mi sono sposato, mio suocero era socio!
QUALI SONO I VALORI CHE CONDIVIDE CON IL TOURING?
Sicuramente il modo di viaggiare del Touring con il quale viaggiamo tantissimo. Lo spirito di appartenenza all’Associazione ci ha permesso di condividere esperienze straordinarie conoscendo persone a noi simili, si crea un feeling di interessi viaggiando tra soci.
È UN VIAGGIATORE?
Mia moglie e io viaggiamo tantissimo, sempre con il Tci. Negli ultimi vent’anni abbiamo fatto circa 40 viaggi. Oman, Yemen, Argentina, Vietnam, il Cairo e il primo, a Vienna, un viaggio evento con una cena di gala che ricordo ancora benissimo.
CHE COSA VORREBBE DAL TOURING DI DOMANI?
Puntare sulle rarità culturali, proporre viaggi incontro tranquilli, ma interessanti, magari anche con i giornalisti della rivista!

 

TOURING, STORIA DI UNA VITA INSIEME
INTERVISTA A GIUSEPPE MIGLIORI
, nato nel 1916, di Bologna, socio dal 1924

QUANDO SI È ASSOCIATO AL TOURING?
Nel 1924, avevo 8 anni. Tutto merito del maestro delle elementari, Giuseppe Galanti si chiamava. Propose a tutti gli studenti di associarsi, lo chiese anche a mio padre che già comprava i libretti, le guide che editava il Tci e mi iscrisse subito. E da allora è diventata una storia di famiglia. Sono socio da 90 anni, e a mia
volta ho associato mio figlio. E poi ai tempi del servizio militare reclutavo anche soci per il Touring tra i commilitoni dell’Aeronautica.
CHE COSA È PER LEI IL TOURING?
Per me è un’istituzione impareggiabile, difficile far di meglio di quello che il Touring ha fatto in questi anni. E io posso ben dirlo. È parte della famiglia: adesso che non viaggio più, sento l’usura del tempo, aspetto ogni mese la rivista per viaggiare
con la fantasia, visto che alla mia età non posso partire.
RICORDI LEGATI AL TOURING?
Nel 1936 con una guida Touring sono stato a Berlino. Due settimane, viaggio in treno, la prima volta fuori dall’Italia. Erano i giorni delle Olimpiadi, era tutto così diverso, così organizzato, così grandioso. Durante la guerra, quando ero in Albania con l’aviazione, nel 1941, usavamo le cartine Touring per orientarci.
COSA VORREBBE CHE FACESSE IL TOURING DI DOMANI?
Vorrei che fosse come il Touring di ieri, quello di cui conservo tutte le pubblicazioni. Vorrei che continuasse a raccontare l’Italia e il mondo.