Photofinish. Omaggio alla grande bellezza

L’autore di questa foto è il socio Marco Nati di Roma, innamorato della sua città e della fotografia. Se volete vedere pubblicati i vostri scatti su Touring inviatene un massimo di cinque in formato jpeg a photofinish@touringclub.it

Il quartiere Appio Claudio a roma dove vivo ha il suo “salotto buono” nel Parco degli Acquedotti, splendido spazio verde attraversato da ben sei acquedotti antichi (fa parte del Parco regionale suburbano dell’Appia antica ed è facilmente raggiungibile dal centro di Roma con la metro. Per informazioni www.parcoappiaantica.it, ndr).

Attraversandolo non è difficile incontrare, oltre ai sempre più numerosi jogger, agli innamorati che passeggiano mano nella mano, ai neogenitori con i passeggini, tanti turisti provenienti da tutte le parti del mondo, incantati nel vedere quella lunga teoria di arcate, così antiche ma, allo stesso tempo, così moderne, destinate a portare acqua nelle fontane di una delle più grandi metropoli del mondo antico. Non ho le parole per descrivere la bellezza di questo luogo, territorio di confine tra la Storia Romana e la vita di oggi, tra la campagna e la città, tra l’opera dell’uomo antica e quella moderna. E allora provo con le immagini.

La foto che vi invio viene proprio da lì, e ritrae un magnifico arcobaleno che nasce dall’acquedotto Claudio e piega verso il cielo. È stata scattata la mattina successiva a una notte di tempesta e fulmini. Era febbraio, mattina presto, faceva abbastanza freddo e c’era l’odore della terra bagnata insieme a quello dell’aria attraversata dalle scariche elettriche. È durato poco tempo quell’arcobaleno, ma sufficiente per prendere la macchina fotografica, andare in balcone e fare due scatti, sempre uno di riserva come si faceva con il rullino per le foto importanti. Come se quel ponte colorato, vanesio e splendido, non aspettasse altro che farsi ritrarre per poi dissolversi nuovamente nell’aria. Forse voleva indicare una pentola d’oro, come dice la leggenda. O forse voleva solo ricordare che quelle vecchie arcate sono il vero tesoro.