Anniversari. 150 anni di Cervino

La salita della crdata di WhymperAlba sul Cervino, versante italianoNotturna di Breuil-CerviniaJean-Antoine Carrel

Il britannico Edward Whymper conquistò per primo il Cervino nel luglio del 1865 dal versante svizzero; pochi giorni dopo il valdostano Jean-Antoine Carrel raggiungeva invece la cima dal versante italiano. Terminava così una lunga sfida, ma in precedenza anche alleanza, fra i due alpinisti che volevano entrare nella storia. Oggi, 150 anni dopo, le località ai piedi della Gran Becca, vogliono festeggiare l'importante anniversario

Correva l’anno 1865 quando il britannico Edward Whymper mise piede per primo al mondo sulla vetta del Cervino. Era il 14 luglio: quel giorno si concludeva una lunga estenuante gara su chi fosse in grado di conquistare una delle ultime importanti cime inviolate delle Alpi. In effetti, a parte il Monte Bianco, vinto addirittura nel secolo precedente dalla celebre cordata di Balmat e Paccard (era il 1786), la maggior parte delle più significative vette delle Alpi era stata conquistata a metà dell’Ottocento. La punta Gnifetti (4554 m) del Monte Rosa nel 1842, la punta Dufour (4633 m), la più alta sempre del Monte Rosa nel 1855, il pizzo Bernina (4049 m) nel 1850, il Weisshorn (4505 m) nel 1861.

Restava inviolato proprio il Cervino, 4478 m. Due alpinisti avevano messo gli occhi sulla montagna: l’inglese Edward Whymper e il valdostano Jean-Antoine Carrel. Prima alleati e poi rivali.La storia è nota: Whymper, arrivato in Valtournenche e caparbiamente intenzionato a salire il Cervino, assolda la miglior guida locale, ossia Carrel, che era già arrivato nel 1857 fino alla Testa del Leone, e tenta di scalare la montagna, ma è respinto. L’intesa è di ritentare insieme. Ma nel 1864 si mette di mezzo Quintino Sella, il ministro delle Finanze del neonato Regno d’Italia e fondatore del Club alpino italiano. Sella invita Carrel a conquistare il Cervino: deve essere un’impresa tutta italiana, di valore simbolico e politico. Quasi un coronamento dell’Unità d’Italia raggiunta tre anni prima!

Quando Whymper apprende di non poter più contare su Carrel decide di cambiare versante e di affrontare il Cervino da nord, da Zermatt, in Svizzera, dove il monte è chiamato Matterhorn. Nel mese di luglio del 1865 si consuma la sfida: da una parte il britannico, dall’altra il valdostano. La cordata inglese giunge in cima il 14 luglio, ma la vittoria è funestata nella discesa da un terribile incidente: precipitano in quattro, Whymper riesce però a salvarsi e scende a Zermatt vincitore. Carrel e i suoi, pure impegnati in parete, quando vedono gli inglesi esultare in cima tornano indietro. Ma tre giorni dopo, il 17 luglio, Carrel ritenta e vince la montagna firmando almeno la prima salita italiana dal versante sud. Non è il primato assoluto sulla Gran Becca (altro nome della montagna che il poeta e scrittore inglese John Ruskin definì come «lo scoglio più nobile d’Europa»), ma è pur sempre una bella vittoria.

Nel 2015 non si fa festa solo per i 150 anni della prima salita: si celebra anche il 50° della prima ascensione invernale del Cervino, avvenuta nel 1965 ad opera di Walter Bonatti. Questo sì, a tutti gli effetti, è un capitolo italiano negli annali della storia dell’alpinismo.

Una festa senza confini

Sui due versanti è aperta la gara tra chi celebrerà meglio l’anniversario della prima salita. Tante le iniziative che la Valtournenche e Zermatt hanno in programma. Si va dall’illuminazione della montagna al concerto ai suoi piedi. La guida alpina Hervé Barmasse sarà testimonial d’eccezione come erede dell’alpinismo valdostano. A Zermatt è attesa una presenza della Corona britannica. Anche il festival di Trento in maggio dedicherà una serata speciale all’evento