Expo: tre mesi all'apertura

Ormai manca pochissimo al primo maggio, data nella quale è prevista l'inaugurazione ufficiale dell'Expo 2015 di Milano. Per capire che cos'è l'Expo, cosa sono i Cluster, scoprire cosa succede già a Milano, chi sono gli ambasciatori dell'evento e tante curiosità sui Paesi ospiti ecco una rubrica pensata per rispondere a tutte queste domande.

La grande novità di questo Expo 2015 a Milano è la presenza dei Cluster. Ma cosa sono? Per la prima volta in un Expo i Paesi non sono raggruppati in padiglioni collettivi secondo criteri geografici, ma secondo identità tematiche e filiere alimentari. L’idea è quella di sviluppare insieme un tema condiviso e rappresentativo favorendo in questo modo il dialogo tra Paesi, culture e tradizioni diversi che provengono spesso dai poli opposti del pianeta. Insieme si possono così proporre possibili soluzioni alle sfide comuni dell’agricoltura, della nutrizione, del benessere e dello sviluppo sostenibile. I Cluster previsti sono in totale nove: sei dedicati alle filiere alimentari di caffè, riso, cacao, spezie, frutta e legumi, cereali e tuberi; tre riguardanti temi specifici legati all’alimentazione Bio-Mediterraneo, Alimentazione e nutrizione nelle zone aride, Isole, mare e cibo.
I padiglioni sono la perfetta sintesi architettonica delle idee proposte. Quello dedicato alle spezie, per esempio, si chiama Spice Voyage ed è caratterizzato da zone sensoriali e interattive che riuniscono le esperienze di Paesi come Tanzania, Vanuatu e Afghanistan. Nel Cluster dedicato all’agricoltura nelle zone aride si è voluto ricreare un ambiente in apparenza ostile, ma dove sbucano oasi con acqua e prodotti impensabili che si possono anche acquistare in un mercato allestito appositamente per far conoscere a tutti i frutti del deserto che provengono da luoghi diversissimi tra loro come Mauritania, Senegal, Palestina ed Eritrea. E ancora per il padiglione del cacao alberi e tessuti ricreeranno un ambiente simile alla giungla dove Paesi come Gabon, Camerun, Ghana, Sao Tomé e Principe, Cuba e Costa d’Avorio racconteranno la loro visione di questo elemento prezioso e gustoso. Il giro del mondo attraverso i sapori e le storie dei Paesi produttori è il punto di forza di questo Expo 2015 dedicato al tema Nutrire il pianeta, energia per la vita. Un’esposizione universale davvero di buon gusto.

L'intervista a Davide Oldani, chef stellato e Ambassador Expo 2015

Lo zafferano e il risotto giallo alla milanese. Sono questi gli elementi primari scelti da Davide Oldani, chef stellato che al suo ristorante D’O a Cornaredo propone da più di dieci anni quello che lui stesso definisce una cucina pop. «L’Expo 2105 di Milano è una grande opportunità per noi chef. Io sono felicissimo di essere Ambassador e ho voluto proporre un piatto tipico della tradizione, la mia visto che sono milanese, per far conoscere gli elementi che lo compongono. Dalla filiera del riso, fino al prodotto finito e cucinato da me. Un mio tocco piccolo e umile per un grande evento. Una vetrina che metterà finalmente in luce le peculiarità del cibo italiano che va gustato qui».

«Grazie al tema di questo expo, Nutrire il pianeta, energia per la vita, permetteremo al mondo di capire appunto il valore della nutrizione e Milano sarà capitale del gusto di qualità». Tanti gli eventi ai quali Oldani parteciperà durante i sei mesi della manifestazione e l’opportunità per assaggiare il suo riso giallo sarà per tutti. Ma la sua attività di Ambassador è già partita da mesi: «Sto viaggiando in tutto il mondo per far scoprire che cos’è l’Expo. Sono stato in Russia, a Parigi, per promuovere l’evento e le nostre peculiarità. Mi fa sempre molto piacere parlare di Italia all’estero». Il suo ingrediente preferito, lo zafferano, lo acquista da un giovane contadino milanese che, con estrema fatica, coltiva un prodotto di qualità elevatissima. «Trovo geniale il progetto dei Cluster per questo. Poter dare il giusto valore a piccoli o grandi prodotti locali è assolutamente la chiave vincente di questo Expo». Parola di chef.

C'è anche il Fuori Expo
Chi conosce bene Milano sa che la settimana più calda dell’anno dal punto di vista degli eventi, della movida e di tutto ciò che succede in città è quella del Salone del mobile o Design week. Oltre alla fiera vera e propria è tutto quello che accade fuori ad attirare le folle di esperti e non solo. Sull’onda di questo successo in continua crescita del FuoriSalone, anche durante i mesi dell’Expo la città avrà un costante e appassionante calendario di eventi che coinvolgerà le grandi istituzioni culturali cittadine, ma anche chiunque voglia promuovere un appuntamento che verrà vagliato dal Comune di Milano, coordinatore di Expo in città, il Fuori Expo. Un unico ampio e appassionante palinsesto che darà a tutti l’occasione di partecipare a un progetto grande e coinvolgente per tutta la città.
Per informazioni e per proporre eventi il sito da contattare è expoincitta.com.

Tra i Paesi partecipanti
Il più calorico. Con 3.770 calorie disponibili quotidianamente gli Stati Uniti sono il Paese al mondo che ha la maggior disponibilità alimentare. Segno di benessere, certo, ma anche di uno scorretto uso delle risorse alimentari considerando che il 25 per cento di questa disponibilità è coperta dalle bevande gasate. Alta la disponibilità del nostro Paese, che con 3.660 calorie si piazza al sesto posto della classifica mondiale.

Il più salutista. La Fao sostiene che il fabbisogno quotidiano di calorie per una vita sana sia di 2.500. Oltre si è sovralimentati. Dei 130 Paesi partecipanti, Congo-Brazzaville e Benin sono quelli che più si avvicinano alla media corretta per un uomo adulto: 2.510 a testa. Il limite minimo per la sussistenza è invece di 1.800 calorie, sotto si è malnutriti come in Burundi (1.680).

Il meno nutrito. Sono solo 1.590 le calorie che hanno a disposizione quotidianamente i sei milioni di cittadini dell’Eritrea. Paese del Corno d’Africa dove il 66 per cento della popolazione soffre ancora oggi di malnutrizione, nei 125 metri quadrati del suo spazio all’interno del Cluster dal titolo Alimentazione e nutrizione nelle zone aride cercherà di illustrare la sostenibilità della sua agricoltura tradizionale e le tecniche di conservazione di ogni, preziosissima, goccia d’acqua.