di Barbara Gallucci
Ormai manca pochissimo al primo maggio, data nella quale è prevista l'inaugurazione ufficiale dell'Expo 2015 di Milano. Per capire che cos'è l'Expo, cosa sono i Cluster, scoprire cosa succede già a Milano, chi sono gli ambasciatori dell'evento e tante curiosità sui Paesi ospiti ecco una rubrica pensata per rispondere a tutte queste domande.
ESCLUSIVA WEB - Guarda a destra la presentazione degli autori dell'articolo, Barbara Gallucci e Tino Mantarro
Cardo e decumano. Su questi due assi ispirati agli accampamenti e alle città dei Romani si estende l’Expo 2015 di Milano. Il primo si sviluppa da nord a sud mentre il secondo da est a ovest. Sul Decumano, lungo un chilometro e mezzo, si affacciano i padiglioni di circa 60 Paesi che hanno deciso di progettare e realizzare spazi specifici, mentre gli altri saranno presenti all’interno dei cluster, le aree tematiche. Sul Cardo, lungo 350 metri, è il Paese ospitante, l’Italia, ad avere tutto lo spazio per un suo padiglione che mette in luce la cultura e le tradizioni alimentari, nonché i prodotti tipici. Il Padiglione Italia, concepito dallo Studio Nemesi & Partners insiema a Proger e Bms Progetti è ispirato a un’architettura-paesaggio che è, allo stesso tempo, emozionale, sostenibile e tecnologica. L’architettura è ispirata a una sorta di grande albero, o foresta che fa della sostenibilità un elemento chiave grazie anche all’utilizzo di tecnologie avanzate e ispirate alla land art, l’arte del paesaggio. Una sorta di borgo nel quale tutte le eccellenze italiane trovano spazio per raccontare i territori, le regioni e il meglio del made in Italy. Punto d’incontro tra il Bel Paese e il mondo, quindi all’incrocio tra Cardo e Decumano, piazza Italia che sta al centro dell’intero spazio espositivo. Ai quattro estremi delle due strade si trovano infine la Collina Mediterranea, l’Expo Center, l’Open Air Theatre e la Lake Arena che, oltre a essere utili come punti di riferimento per i visitatori, ospiteranno anche i grandi eventi e spettacoli previsti. Gli antichi Romani avrebbero apprezzato.
Triulza, la cascina dell’agricoltura lombarda
Considerato che la cascina rappresenta la quintessenza dell’agricoltura lombarda è abbastanza consequenziale che una cascina sia stata scelta come casa della società civile durante Expo. Con i suoi quasi ottomila metri quadrati la Cascina Triulza, che si trova a 700 metri dall’ingresso Ovest, è l’unica struttura preesistente all’interno del sito espositivo. Una struttura che nel corso dei sei mesi diventerà palcoscenico per tutte le organizzazioni della società civile italiana e internazionale: dalla Caritas a Fairtrade, dal network Don Bosco alle ong europee che fanno parte di Alliance2015. Cascina Triulza rappresenta un cantiere permanente di idee, proposte e attività per contribuire a «far esplodere energie per cambiare il pianeta», che è il tema del padiglione. Mille eventi, quasi cento organizzazioni per animare il palinsesto culturale dalla Cascina e un mercato di 700 metri quadri per dare spazio ai piccoli produttori. Info: www.fondazionetriulza.org.
L'intervista ai due Ambassador Expo 2015 Syusy Blady e Patrizio Roversi
Hanno viaggiato per anni in giro per il mondo e ora proseguono nel loro progetto di valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico, culturale e paesaggistico dell’Italia attraverso la piattaforma web italiaslowtour.com. Due Ambassador ideali per Expo. «Ci siamo resi conto che il nostro Paese è il posto a più alta variabilità per quanto riguarda la storia, la gastronomia, i paesaggi...», racconta Patrizio Roversi impegnato anche nella trasmissione Linea Verde su RaiUno, «Abbiamo messo a disposizione tutto il materiale girato per far conoscere, soprattutto ai turisti stranieri, ma anche agli italiani, questa variabilità».
«Da questo expo ci aspettiamo un confronto produttivo tra l’agricoltura industriale e quella familiare. Per l’Italia è un’occasione unica per mettere in vetrina le eccellenze del Made in Italy che deve trovare nuovi consumatori a livello mondiale attratti dalla qualità che sappiamo esprimere», proseguono. Il tessuto della provincia italiana va valorizzato e non ci sono dubbi tanto che Syusy Blady è costantemente impegnata nella produzione di pillole video, approfondimenti e ricerche mirati alla conoscenza del territorio. «La maggior parte della gente che visiterà Expo arriverà a Milano, ma coglierà poi l’occasione per scoprire innanzi tutto il Nord del Paese, ma poi andrà anche altrove. Ci vuole poco per arrivare fino a Napoli in treno, o fino a Palermo con un volo», entrambi sono convinti che l’occasione è ghiotta, anche considerando che finora, la promozione del Bel Paese all’estero non è stata sempre di altissimo livello. Turisti non per caso.
Nel regno dei bambini
Questa edizione di Expo è molto orientata ai giovani. A partire dalle visite pensate ad hoc sul sito espositivo, ma anche in altri luoghi che già da qualche mese hanno dato il via a progetti under 18. Nell’ampio spazio del Cortile delle armi del Castello Sforzesco di Milano, già dalla scorsa estate l’Agorà, è diventata punto di riferimento per i bambini che possono giocare, colorare, scoprire cos’è l’Expo con educatori e animatori pronti a insegnare anche le corrette abitudini alimentari. L’ingresso è gratuito. Altro punto di riferimento per le attività dedicate ai bambini in occasione della manifestazione è il Muba, museo dei bambini. Info: www.expo2015.org; www.muba.it.
Sapori di tre continenti
Riso: Cina
La Cina, oltre a essere il maggior consumatore di riso al mondo è anche il più grande produttore, con 204,3 milioni di tonnellate nel 2014, equivalenti a oltre il 25% della produzione mondiale. Al secondo posto l’India, con 152,6 milioni di tonnellate con una produttività per ettaro che è meno della metà di quella cinese. Come abbiano fatto i cinesi ad aumentare la loro produttività è una degli argomenti del padiglione della Repubblica Popolare all’Expo.
Caffè: Brasile
Con quasi tre milioni di tonnellate il Brasile è il principale produttore di caffè al mondo. Circa il 35% dei grani di caffè vengono infatti coltivati nella parte meridionale del Paese. Una produzione che consuma grandi quantità di acqua (140 litri per crescere i chicchi necessari a una tazza), ragion per cui in Brasile stanno lavorando per accrescere la propria capacità tecnologica in ambito agricolo, tema sviluppato nei 4.133 metri quadri del padiglione verdeoro.
Cacao: Costa d’Avorio
Produrre il cacao in maniera sostenibile per l’intero pianeta è un impegno concreto per la Costa d’Avorio che da anni è il primo Paese produttore di fave di cacao al mondo, con oltre il 30% della produzione globale. Un impegno che illustrerà nel suo spazio, all’interno del cluster del cacao, realizzando un museo virtuale in cui saranno esposte in modo documentale le varie fasi della produzione.