di Margaret Loftus - National Geographic Traveler
Tutto, durante il viaggio, può essere un’esperienza forte. Anche il dormire. così c’è chi non si accontenta più di un comodo albergo... Dal glamping allo scambio di case, le nuove frontiere del viaggio passano anche attraverso le regole 2.0 dell'ospitalità
Dormire in una bolla sospesa tra due alberi o in un elegante appartamento di Soho a New York. Trovare in stanza comfort di ogni tipo o gadget tecnologici come i Google glass. La nuova frontiera dell’ospitalità va incontro alle esigenze di chi, oltre al viaggio, vuole che anche il relax faccia parte dell’esperienza. Ecco qualche idea da imitare.
In hotel come in boutique
Ideali per viaggiatori che vogliono far parte di una situazione positiva e piena di energia, senza il distacco formale dell’albergo classico, i boutique hotel sono la soluzione. Tra gli esempi più di successo c’è l’Ace Hotel di New York vicino al Flatiron (tel. 001.212.6792222; www.acehotel.com/newyork) frequentato, in alcuni spazi, anche da chi abita nel quartiere come punto di ritrovo o lavoro. Lo scorso anno è stata inaugurata una sede anche a Los Angeles nell’edificio retrò della United Artists. Approccio diverso al 21c Museum Hotel di Durham, North Carolina (www.21cmuseumhotels.com/durham) che sta per essere inaugurato e che include una galleria di arte contemporanea nella sua lobby. Una catena molto attenta alla sfida dei boutique hotel è quella dei Marriott Moxy che ha inaugurato anche una sede italiana a Milano Malpensa (tel. 02.94757100; moxy-hotels.marriott.com/it) dove è possibile godere di un gustoso aperitivo in stile milanese.
Glamping: il campeggio 2.0
Scordatevi tende, roulotte e fornelli a gas. La nuova frontiera del campeggio spazia dalle case sugli alberi alle tende hi-tech. Tra le strutture più affascinanti l’Orenda (camporenda.com), sui monti di Adirondack nello Stato di New York, che a dispetto del nome è perfetto per una full immersion nella natura, con un tocco chic riservato agli ospiti che hanno a disposizione anche un servizio ristorante di altissima qualità, servito intorno a un fuoco. Particolarmente originale la sistemazione nelle Free Spirit Spheres (www.freespiritspheres.com) sull’isola di Vancouver, in Canada. Sono delle tende sferiche appese tra gli alberi per silenziose e magiche notti sospese. Ancora diverso lo spirito del Resort at Paws Up in Montana (www.pawsup.com) che punta sul lusso sfrenato anche se campeggiante. Una notte costa intorno ai 1.500 dollari, ma l’esperienza può valere la pena.
Indovina chi viene a dormire?
Tutto ebbe inizio nel 2007 a San Francisco quando due amici decisero di affittare il loro salotto a un gruppetto di semisconosciuti in visita in città. Da questo escamotage per arrotondare lo stipendio è nato Airbnb (www.airbnb.it), il sito mondiale per affittare stanze o interi appartamenti per brevi periodi. Oltre al risparmio evidente, molti clienti sostengono di scegliere questa opzione anche per la possibilità di incontrare persone del luogo che possano dare informazioni e suggerimenti più genuini. Stare in una casa fa anche sentire meno turista e più locale. Oggi sono più di 34mila le città
dove trovare sistemazioni con Airbnb. Ma non sono i soli. Ci sono altre soluzioni per chi cerca online le sue opportunità di viaggio, spesso low cost. Come il sito nightswapping.com (in Italia c’è anche scambiocasa.com, ndr) che consente di fare scambi di ospitalità da Bangkok a Cuba. Io vengo da te e poi tu vieni da me a costo zero. Per chi cerca qualcosa di decisamente più costoso il sito Onefinestay.com elenca solo appartamenti in zone altolocate di New York, Los Angeles, Londra e Parigi dove si può pernottare e godere di una serie di plus molto chic messi a disposizione dai proprietari: lenzuola di seta, saponi deluxe e persino un iPhone con memorizzati gli indirizzi più cool nei dintorni.
La famiglia prima di tutto
Le famiglie con bambini, soprattutto piccoli, sono spesso poco considerate in molte catene di alberghi. Eppure perché smettere di viaggiare quando si allarga il nucleo familiare? Da questa domanda è nata l’idea di Zoie Kingsbery Coe che, dopo aver trascorso una vita al seguito del marito musicista, si è resa conto che in molti alberghi mancano i servizi più elementari a partire da sistemi di protezione per le spine della corrente. Per ovviare a questa carenza di attenzioni orientate alla famiglia ha creato un sito, Kid & Coe (www.kidandcoe.com), che elenca circa 400 proprietà ad hoc che mettono a disposizione servizi specifici, compresi quelli di babysitting. Sulla stessa linea anche la compagnia Time & Place (timeandplace.com) che in più punta tutto sul servizio del concierge incaricato di risolvere ogni questione, nonché di dare suggerimenti per l’esplorazione della città, oppure trovare biglietti per spettacoli e concerti e, naturalmente, cercare anche chi si può occupare dei bambini nel frattempo. Meglio specificare che questo genere di servizi non è molto economico, ma chi ha poco tempo per organizzarsi li potrebbe trovare decisamente comodi.
L’ostello si fa bello
C’erano una volta gli ostelli rumorosi, poco confortevoli, forse nemmeno troppo puliti. Oggi questo tipo di servizio che consente di dormire a basso costo anche nelle grandi città si è decisamente evoluto fornendo agli ospiti extra di livello: dalle stanze private al wi-fi. Una delle catene più efficienti e diffuse è Generator (generatorhostels.com) che ha anche una sede in Italia, a Venezia, e altri sette indirizzi in mezza Europa. Negli Stati Uniti gli ostelli migliori si trovano nelle città emergenti come Ohio City che ospita il Cleveland Hostel (www.theclevelandhostel.com), Austin, in Texas dove è da non perdere il Firehouse (www.firehousehostel.com) che si trova in un’ex caserma dei vigili del fuoco, e il Southside Traveler’s Rest di Pittsburgh (www.facebook.com/sstrpgh), molto amato da turisti e ciclisti.
All inclusive con stile
Anche i grandi e lussuosi resort che propongono vacanze con pacchetti completi hanno capito che devono offrire qualcosa di nuovo ai loro ospiti. C’è chi insegna a ballare e ad allevare i polli come il Travaasa Experiential Resort di Austin e alle Hawaii (travaasa.com), e chi propone saune purificatrici in stile Maya come al Barceló Maya Caribe Resort (www.barcelo.com), in Messico. Sempre in Messico anche il Four Seasons Resort Punta Mita (www.fourseasons.com/puntamita/) offre ai propri clienti la possibilità di partecipare a rituali indios, lezioni di spagnolo e letture su temi specifici legati alla gastronomia locale.
Tecno viaggiatori
Un tempo c’era chi prenotava una notte in hotel per usare la tv a colori e l’aria condizionata. Oggi gli alberghi sono spesso il luogo giusto per sperimentare nuove tecnologie. Al Stanford Court di San Francisco (www.stanfordcourt.com) propongono un pacchetto che, oltre al pernottamento, comprende anche l’utilizzo dei Google glass e di una telecamera GoPro, nonché di una serie di videogiochi vintage. A New York, invece, il CitizenM (www.citizenm.com) dispone di tablet per la gestione della propria stanza, dal riscaldamento all’illuminazione, mentre al Yotel Hotel (yotelnewyork.com) c’è un sistema robotico per la consegna in stanza dei bagagli nonché dei letti che si ingrandiscono spingendo un bottone. Il gadget è servito a ogni ora.
Una notte al museo
Già da qualche anno molti musei nel mondo propongono notti al museo per i bambini sulla scia del successo dei film Una notte al museo con Ben Stiller. Ora finalmente anche gli adulti possono vivere questa esperienza a cominciare dall’American Museum of Natural History (www.amnh.org), location del primo film della serie, che sta programmando una serie di nottate. Sono già in corso quelle al Natural History Museum di Londra (www.nhm.ac.uk) che prevedono maratone di film, cene a base di insetti e spettacoli comici. Allo Smithsonian’s National Zoo di Washington D.C. (nationalzoo.si.edu) si limitano a un tour notturno e a mettere a disposizione alcune tende per dormire. Al Rubin Museum di New York nel mese di maggio si dorme vicino alle opere d’arte. Alla mattina poi si procede all’interpretazione dei sogni. La notte porta consiglio.