Itinerario. Bergamo, il giro del Lotto

Alla ricerca delle opere di Lorenzo Lotto in Città Alta. Un itinerario d'alto valore artistico che ci permette di apprezzare capolavori assoluti del genio veneziano che arrivò a Bergamo attorno al 1513.

La presenza a Bergamo del pittore Lorenzo Lotto è tangibile e concreta. Arrivò in città intorno al 1513 e vi rimase sino alla fine del 1525. Dodici anni durante i quali produce capolavori assoluti, molti dei quali tuttora presenti nelle chiese e sul territorio orobico. L’itinerario in città alla scoperta del genio veneziano parte dalla basilica di S. Maria Maggiore a Bergamo alta, in piazza Duomo, con la visita alle tarsie lignee disegnate dal Lotto e realizzate da Giovan Francesco Capoferri. Quindi prosegue lungo via Porta Dipinta sino all’interno della chiesa di S. Michele al Pozzo Bianco, al civico 45, dove Lotto realizzò nel 1525 gli affreschi della cappella della Vergine. L’unica chiesa, secondo quanto si deduce dalle descrizioni di Marcantonio Michiel, ad aver preservato le caratteristiche dell’epoca. Il percorso prosegue quindi lungo via Pignolo, presso il Museo diocesano Adriano Bernareggi, che conserva la pala della Trinità appartenente alla vicina chiesa di S. Alessandro in Colonna. L’opera fu realizzata nel 1520 e proviene dalla chiesa della SS. Trinità andata distrutta. Sempre in borgo pignolo vi è la chiesa di S. Bernardino dove il Lotto realizzò nel 1521 la pala omonima, considerata fra i capolavori della pittura rinascimentale. Il nostro percorso lottesco in città prosegue verso la chiesa di S. Spirito in via Tasso dove è presente la pala della Madonna col Bambino in trono e santi del 1521, uno dei più importanti capolavori del Cinquecento italiano. A conclusione del percorso lottesco fra le chiese di Bergamo, ci sono la chiesa di S. Bartolomeo sul Sentierone e la chiesa di S. Alessandro in Colonna in via S. Alessandro. Nella prima è collocata la pala con La Madonna in trono con il Bambino e i santi, realizzata dal Lotto del 1513 per il convento dei Ss. Stefano e Domenico e qui trasferita a seguito della demolizione dello stesso per permettere la costruzione delle mura. Si tratta del primo importante lavoro in terra bergamasca del pittore veneziano.

Nella sacrestia di S. Alessandro in Colonna troviamo il capolavoro Compianto su Cristo morto raro esempio di tempera su tela, del 1520-1521. Un percorso quello lottesco che non si esaurisce però con le chiese, ma continua alla Pinacoteca Accademia Carrara, dove si trovano alcuni importanti lavori del maestro veneziano. Qui è visibile infatti il dipinto Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria del 1533 e le Nozze Mistiche di Santa Caterina, con il donatore Niccolò Bonghi datato 1523; il Ritratto di Lucina Brembati realizzato fra il 1520 e il 1523 e le tre tavole costituenti in origine la predella della pala Martinengo. La cimasa della stessa si trova al museo di Budapest. L’opera, fu smembrata nel 1749 e non più ricomposta. Non molto distante la casa della Misericordia Maggiore in via Arena 9, a Bergamo alta, rappresenta il luogo dove il maestro veneziano lavorò alla rifinitura delle tarsie del coro della basilica di S. Maria Maggiore e dove venne allestito il laboratorio delle tarsie. È il più importante edificio dell’itinerario delle residenze dei committenti privati di Lorenzo Lotto, con la residenza dell’artista posta in via Porta Dipinta. Qui il Lotto visse in affitto e tenne bottega nella casa di proprietà di Nicolò Bonghi, al numero civico 41, prima delle trasformazioni avvenute nell’antico quartiere. Il Bonghi, suo committente, compare nel quadro all’Accademia Carrara. L’tinerario può proseguire in provincia dove ammirare le pale lottesche situate nelle rispettive chiese parrocchiali di Ponteranica, Sedrina, e Celana, l’affresco di Credaro e il maestoso ciclo di affreschi dell’Oratorio Suardi a Trescore Balneario.

In trasferta a Roma

Fino al 3 maggio 2015 molti capolavori artistici di Lorenzo Lotto sono in trasferta nella capitale. In occasione del restauro della Basilica e del Museo-Antico tesoro di Loreto, infatti, è stata organizzata un’importante mostra al Museo nazionale di Castel Sant’Angelo che mette in mostra il patrimonio di arte e fede del pittore di origine veneziana. L’esibizione prevede un percorso di visita molto affascinante che inizia proprio con una scelta significativa di dipinti del Lotto realizzati espressamente per la basilica lauretana più le opere custodite nel museo della città marchigiana (nella foto a sinistra, Cristo e l’adultera, 1548-1550). L’itinerario di visita della mostra prosegue con decine di altri capolavori di maestri quali Pomarancio, Guido Reni, Annibale Carracci, Mariano Fortuny. L’ultima sezione è infine dedicata ai preziosi reperti del Tesoro della Basilica di Loreto scampati alle razzie napoleoniche e oggi preziosamente custoditi anche in trasferta. Info: apertura da martedì a domenica dalle 9 alle 19, tel. 06. 6819111; www.castelsantangelo.com.