Villaggi Tci, i nostri paradisi naturali

Luca Picciau/CuboimagesAngelo Tondini/Cubo Images

Cosa hanno in comune le parole di uno scrittore affermato e quelle di una socia Tci? Raccontano entrambe la bellezza del mare. Un mare immaginario e simbolico, nel primo caso, un mare così reale da essere ormai parte della famiglia, nel secondo. Abbiamo scelto le loro parole per invitarvi nel nostro mare, quello dei Villaggi Touring.

 «Sabbia a perdita d’occhio, tra le ultime colline e il mare  – il mare – nell’aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dal vento che sempre soffia da nord. La spiaggia. E il mare.» Inizia così uno dei romanzi più emozionanti di Alessandro Baricco, Oceano Mare. La descrizione immaginaria di un mare crocevia di vite unite solo dal loro indissolubile legame con quella distesa di acqua salata: chi la brama, chi la teme, chi la studia, chi la dipinge, chi la usa per dipingere.

Eppure, ne siamo certi, a coloro che sono stati almeno una volta sull’isola della Maddalena questa descrizione rievoca emozioni e sensazioni del loro soggiorno al Villaggio Tci di Punta Cannone, una delle rare strutture turistiche sull’isola, quella in assoluto che più rispetta il parco nazionale dentro cui sorge. Luogo ideale per chi ama snorkeling, vela e wind­surf, ma anche luogo di relax: a villaggio completo, all’ombra dei pini marittimi trovano posto meno di 200 ospiti. Un sogno, vero?

Un luogo dell’immaginazione, ma anche un luogo reale. È questo il segreto dei Villaggi Tci: essere esotici e familiari al tempo stesso. Basta leggere la bellissima lettera arrivata in redazione all’inizio dell’anno, firmata dalla socia bolognese Luisa Lipparini Leonardi. Parla di un altro Villaggio Tci, quello di Marina di Camerota (Sa), lungo la costa del Cilento. Dove il Tirreno è più blu, e tutelate da altro parco nazionale, quello del Cilento e Vallo di Diano, le grotte contendono quelle acque meravigliose alle spiagge circondate dagli ulivi. Luisa racconta la gioia dei preparativi, l’organizzazione del viaggio con gli amici di Bologna e di Massa, la speranza di ritrovare anche quest’estate gli animatori, i biologi, i giovani cuochi che – ognuno a suo modo – hanno reso unica la sua vacanza estiva del 2014. Li cita chiamandoli per nome, come si fa con vecchi amici: il capo animatore Giuseppe, il maitre Biagio, il giovane biologo Lorenzo.

E quasi a scusarsi di tanto affetto, scrive: «Tanto entusiasmo è dovuto al fatto che questo Villaggio, per noi, è veramente speciale e ogni anno la direzione apporta qualche modifica per rendere più piacevole il soggiorno. Noi partiamo alla fine di giugno e, appena superata la piccola discesa che ci separa dalla strada, come per incanto dimentichiamo il traffico e la stanchezza e ci accorgiamo di quanto sia azzurro il cielo che, in fondo al Villaggio, sembra fondersi con il luccichio delle onde del mare». Cosa possiamo dire se non «grazie, vi aspettiamo»?