di Tino Mantarro
Sulle vette delle Dolomiti o in riva al Po, poco importa: quel che conta è imparare a scoprire il territorio andando piano e senza inquinare, come solo la bicicletta permette di fare.
TUTTI IN SELLA NEI PARCHI VENETI
Per fare un bel giro in bicicletta nella natura non c’è per forza bisogno di un parco. Però se si ha l’opportunità di pedalare lungo un itinerario segnalato all’interno di un’area protetta perché farne a meno? In Veneto la sezione Parchi e Biodiversità della Regione ha tracciato una serie di diciotto itinerari ciclabili all’interno dei sei parchi che insistono sul suo territorio. Percorsi che permettono di andare letteralmente dal mare, nel Parco naturale regionale del Delta del Po, fino alle più belle cime delle Alpi nel Parco naturale regionale delle Dolomiti d’Ampezzo e nel Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Risalendo con dolcezza il corso del fiume Sile all’interno dell’omonimo Parco naturale regionale nei dintorno di Treviso, o scoprendo le asperità contenute nei percorsi del Parco naturale regionale della Lessinia, in provincia di Verona, e quelle più sostenute che si incontrano nel Parco regionale dei Colli Euganei, nel Padovano.
In questi anni il territorio veneto è cambiato in modo drastico, per cui pedalare all’interno di uno degli ultimi lembi di campagna veneta ha un suo fascino e un certo interesse antropologico, oltre che sportivo. Uno degli itinerari tracciati all’interno del Parco naturale regionale del Sile attraversa l’oasi di Trepalde partendo dalla vecchia foce del Sile e in 16 chilometri risale lungo l’argine passando per strade bianche ben mantenute. Un angolo ancora incredibilmente selvaggio, ricco di uccelli e vegetazione spontanea, che si può godere veramente solo pedalando. La stessa sensazione che si prova addentrandosi nel Delta del Po per percorrere l’itinerario dell’isola della Donzella che partendo da Ca’ Vendramin, a Taglio di Po, costeggia gli ultimi tratti del Po di Venezia verso l’Adriatico, toccando la sacca degli Scardovari, la più estesa zona di coltivazione delle vongole in Italia. Perché bicicletta e natura vanno sempre a braccetto.
IL PROGETTO BICIPARCO
Si chiama Biciparco ed è il progetto della Regione Veneto per far conoscere i parchi del territorio attraverso itinerari in bicicletta. Per ora ne sono stati tracciati 18: pensati per i diversi tipi di escursionisti, dal cicloturismo lungo il Delta del Po adatto a tutta la famiglia, ai sentieri per mountain bike nelle Dolomiti d’Ampezzo.
Info: http://parchiveneto.it
LA MAGNIFICA COMUNITA' DEL PEDALE
È difficile trovare una vallata alpina che metta d’accordo tutti gli amanti della bicicletta. Di norma c’è sempre chi vuole salite ancor più dure, discese sterrate più adrenaliniche e chi, al contrario, si lamenta per l’asprezza dei percorsi «visto che siamo pur sempre in vacanza». In val di Fiemme invece c’è la possibilità non scontata di accontentare davvero tutti: dal sedentario ciclista con la pancetta alla famiglia con bambini al seguito che cerca soprattutto sicurezza, fino a quelli che se solo avessero vent’anni quasi quasi farebbero il giro d’Italia. L’intera valle trentina è punteggiata di percorsi e piste ciclabili, tra cui la più importante è quella delle Dolomiti che la collega alla val di Fassa. Con un dislivello di neanche 600 metri si può pedalare per circa 50 chilometri da Molina di Fiemme fino a Canazei. Ma forse meglio fare viceversa, meno fatica. In estate infatti il servizio Fiemme Fassa Bike Express permette di caricare le biciclette su un bus navetta che unisce i due paesi arrivando a Canazei e poi scendere pedalando lentamente lungo la val di Fiemme, approfittando
per visitare i paesi o prendere il sole su un prato.
Le stradine di campagna che solcano i versanti della valle invitano a pedalare piano, godendo del fresco lungo le strade forestali e più su, lungo i vecchi percorsi militari che salgono fin oltre il limitare del bosco. Ci sono oltre 300 chilometri d’itinerari in val di Fiemme per pedalare nel pieno rispetto della natura nello scenario delle Dolomiti. Percorsi sterrati, lungo sentieri e stradine di montagna, che però possono essere affrontati da chiunque abbia un minimo di dimestichezza con la mountain bike. Perché per salire non c’è problema, basta caricare la bici su una delle funivie e poi scendere in libertà. Se invece siete più allenati e avventurosi potete percorrere anche il tratto della val di Fiemme del Dolomiti Lagorai. Bike grand tour, il percorso di alta quota che oltre i duemila metri permette di pedalare tra alpeggi, pascoli e laghi alpini al cospetto delle Pale di S. Martino. E sempre nel territorio del Parco naturale di Paneveggio-Pale di S. Martino gli amanti della mountain bike possono divertirsi lungo il percorso 233 che parte dal Centro Visitatori del Parco e attraversa le foreste di abeti di risonanza da cui si ricavano le tavole armoniche con cui si fabbricano i migliori violini. Un percorso semplice, meno di dieci chilometri che si porcorrono in poco più di un’ora, costeggiando le sponde del lago di Fortebuso per poi scendere fino a Bellamonte.
Ma se in val di Fiemme quelli che inforcano la bicicletta solo in vacanza hanno di che divertirsi, gli amanti delle sgambate serie non sono messi peggio. I frequentatori delle ascese, quelle vere, possono sfidarsi lungo la salita di Pampeago che negli ultimi anni è stata affrontata dai professionisti del Giro per ben cinque volte, o ascendere ai 1984 metri del passo Rolle. Oppure partecipare alla Marcialonga Cycling, una gran fondo che parte e arriva da Predazzo e nella sua versione lunga (135,4 chilometri) affronta ben 3.279 metri di dislivello con strappi piuttosto duri. Ce n’è davvero per tutti i gusti.
NELLE TERRE DEL CUSTOZA
Il problema, l’unico, è essere capaci di contenersi e non eccedere nelle degustazioni. Che poi rimettersi in sella diventa difficile. Per il resto pedalare nelle Terre del Custoza, il vino bianco fresco e aromatico che si produce in provincia di Verona, nel territorio di Sommacampagna, è assai piacevole e molto rilassante. Merito di un itinerario circolare, l’anello Terre del Custoza, messo a punto da cinque comuni della zona: Sommacampagna, Bussolengo, Sona, Villafranca e Valeggio sul Mincio. Il percorso misura 65 chilometri ed è interamente segnalato. Essendo un anello si può decidere di partire ovunque, ovvio. Ma meglio arrivare presto e iniziare visitando la frazione Custoza, nel comune di Sommacampagna. Un luogo che a chiunque abbia frequentato le elementari suonerà conosciuto: è qui infatti che durante la prima guerra di indipendenza, nel luglio del 1848, il generale Radetzky sbaragliò l’esercito del re Carlo Alberto di Savoia. È sempre qui che nel 1866 le truppe asburgiche sconfissero gli italiani all’inizio della terza guerra di indipendenza. Storia a parte, l’anello del Custoza sale e scende dalle colline moreniche passando lungo strade secondarie e sicure: ideali per una sosta enologica (nella foto).
Info: www.terredelcustoza.com
EVVAI, LA MONTAGNA PER TUTTI
Non bisogna per forza essere Francesco Moser per scalare in bicicletta un passo delle Dolomiti. Basta essere un ciclista urbano neanche particolarmente allenato e i panorami delle vette sono finalmente a portata di pedale. Possibile?
Con Evvai, il nuovo servizio di noleggio di ebike a pedalata assistita chiunque può tenere il ritmo e avere la soddisfazione, tornante dopo tornante, di conquistare pedalando un passo alpino. Alle Terme di Comano (Tn), ma anche a Tione, in val del Chiese
e a Madonna di Campiglio sono tanti i negozi dove affittare una bicicletta elettrica o ricaricarla all’occorrenza. Già perché con una bici a piena carica si fanno tra i 40 e i 70 chilometri a seconda del terreno e del livello di assistenza, per cui si potrebbe aver bisogno di un aiutino. Nessun problema: quando affittate la bici vi viene fornito sempre l’alimentatore. Per cui basta fermarsi a prendere un caffè ed è fatta. Sì, ma chissà quanto costa. Poco, se andate in vacanza alle Terme di Comano vi daranno la Guest card Comano valle di Salus:
e con 20 euro al giorno l’ebike è vostra.
Info: www.visitacomano.it.
GRANDE GUERRA SU DUE RUOTE A FOLGARIA
Oltre cento chilometri di sentieri ciclabili attraversano l’Alpe Cimbra di Folgaria, Lavarone e Luserna. Sono strade forestali ed ex militari tra i boschi e itinerari storici che aiutano a scoprire le Sentinelle dell’impero, le sette fortezze asburgiche della Grande Guerra che punteggiano l’altipiano (nella foto). Certo, spesso sono in salita. Nessun problema: con E-motion bike sharing si possono affittare biciclette a pedalata assistita che rendono più agevole ogni sentiero.
Info: www.alpecimbra.it.