di Salvatore Giannella
L’albergo di Lugo di Romagna è da sempre punto d’incontro di star e letterati. Restaurato di recente dedica le sue stanze agli ospiti famosi di un tempo
In principio fu una bella contessa maestra nell’ospitalità e amante dei salotti letterari. Si chiamava Cornelia Rossi e fu «donna dalle maniere più amabili che abbia l’Italia» (Leopardi) e organizzava «feste più belle di quelle dei sovrani europei» (Stendhal). Nacque il 20 gennaio 1781 proprio nel palazzo che oggi ospita, nel centro storico di Lugo, l’albergo Ala d’Oro, 38 camere che dal 1952 hanno visto incontrarsi amori e commerci, attori di teatro e miti del cinema, leggende dello sport e viaggiatori attratti dalla Romagna. Tra le stanze, cinque sono d’autore, inaugurate a febbraio in coincidenza con il decimo anniversario del Caffè letterario: in esse il viaggiatore può incontrare i ricordi e i libri inclusi nel frigobook di scrittori che hanno avuto rapporti e contatti con la Romagna o con Lugo: Dante (che nella vicina Ravenna è sepolto); Leopardi, il cui unico ritratto in vita è stato eseguito da un pittore lughese, Luigi Lolli; Stendhal; Byron, amante della giovane contessa ravennate Teresa Gamba Guiccioli; e Tonino Guerra, che nel 2010 dormì per una notte nella stanza che oggi porta il suo nome.
La storia dell’Ala d’Oro è un libro in cui il primo capitolo è dedicato a lei, Cornelia, elogiata nella lapide posta all’ingresso: «… ospite geniale e desiderata, raccolse in casa sua gli uomini più illustri non solo d’Italia ma d’Europa». Ma la tradizione continua nel terzo millennio e oggi combina calda ospitalità con una intensa attività letteraria: qui si presentano libri, si incontrano autori e si tengono serate musicali. L’avventura dell’albergo, gestito dalla famiglia Nostri, nasce nel 1952, a cura di papà Gino e di mamma Elvezia. L’unico documento di battesimo è una pubblicità su un periodico locale che annuncia «la prossima apertura del grande albergo Ala d’Oro, dotato di tutti i confort». In salotto uno dei primi televisori di Lugo, oggetto dei desideri degli sportivi che venivano a guardare le finali dei mondiali di calcio. Vi alloggiarono la famiglia De Sica, Fred Buscaglione e Donna Summer, attori di teatro e campioni sportivi, Coppi in testa. Oggi, con la nuova generazione, l’ospite può incrociare gli sguardi degli autori o dialogare con un poeta, o godersi il riposo e il silenzio in una camera unica e diversa dalle altre, dalla quale ripartire sentendosi parte di quella bella gente che c'è stata e ci sarà.