Tam tam. Notizie di viaggio

Dal design a Torino all'house sharing anche per disabili fino al Carnevale in Valtellina. Le buone (e nuove) notizie per chi vuole partire alla scoperta del mondo.

Torino capitale del design
Lo dicono l’Unesco e una serie di inizitive molto interessanti

Dalla Fiat alla luna - Dall’industria alla creatività su larga scala. Torino è riuscita, nel corso degli ultimi dieci anni, a trasformare il suo retaggio produttivo coniugando ricerca e tecnologia, bellezza e cultura fino a ottenere il prestigioso riconoscimento di Creative City dell’Unesco per il design. Un bellissimo risultato che ha condotto a una serie di eventi durante la fine del 2015 e che prosegue anche nel 2016 con mostre e progetti di grande interesse. Come l’esibizione alla Gam dal titolo Il mercante di nuvole dedicata allo Studio65, un collettivo di architettti che, dal 1965 in poi, si impegnarono per innovare lo stile di arredamento italiano puntando sulle evoluzioni pop. Si spazia fino al design dell’Estremo Oriente invece al Mao con la mostra Il drago e il fiore d’oro dedicata al potere e alla magia nei tappeti della Cina imperiale. Info: circolodeldesign.it.

Senza barriere
Ospitalità per tutti con l’house sharing

No ostacoli - Scambiare casa con l’abitazione di qualcun altro per un periodo di vacanza è uno dei sistemi più diffusi e apprezzati tra i viaggiatori. Ma spesso persone anziane o con disabilità si sentono escluse da un fenomeno che non è detto che prenda in considerazione le loro esigenze. Ecco perché la nascita di Bed&Care è un’ottima iniziativa visto che si rivolge a questa specifica tipologia di turista che sa così di essere ospitato da chi ne capisce le esigenze.
Info: bedandcare.com.

L’energia è di casa a Napoli
Immagini, video, documenti, film, libri e riviste per un patrimonio tutto italiano

italia da scoprire - L’archivio storico dell’Enel è uno di quei tesori tipicamente italiani poco conosciuti, ma di grande valore e testimonianza. Collocato negli spazi della sede di Napoli dell’azienda, raccoglie materiali e immagini, documenti filmati e disegni tecnici, nonché riviste e libri specializzati che raccontano la storia dell’Italia e della sua evoluzione tecnologica (nella foto, lo shampoo prodotto a Larderello). Info: enelikon.enel.it/archivio-storico.

 

Il Carnevale in Valtellina
Decine di chilometri di piste, ma anche tanti eventi in alternativa alla neve

Medioevo vivo - Questa è la stagione delle settimane bianche e la Valtellina è sempre in pole position per tutti quelli che amano sciare e, allo stesso tempo, godere delle bellezze paesaggistiche del territorio. Nel mese di febbraio non mancano anche alcuni eventi pensati per il divertimento di tutta la famiglia. A cominciare dal Carnevale che a Livigno è fatto di carri allegorici, sfilate nonché sfide tra contrade, mentre a Bormio prevede una vera e propria sceneggiatura che inizia con lo spodestamento del sindaco e prosegue con l’incoronazione del Podestà dei Matti. Poi tutti a mangiare polenta. Da non perdere anche, il 29 febbraio, Sunà da mars, la tradizione più antica di Aprica: l’ultimo giorno di febbraio i contadini “chiamano” l’erba, risvegliandola al suono dei campanacci attraverso le contrade del paese.
Info: valtellina.it.

In Italia il turismo riparte
I dati Istat certificano l’aumento degli arrivi di stranieri nel nostro Paese, crescono le prenotazioni via internet e i soggiorni in alloggi privati

buone notizie - Anche se gli abbottonati  ricercatori dell’Istat non la chiamano ancora ripresa nei fatti è un segnale positivo. I dati ufficiali sul turismo in Italia nel 2014 dicono che sono cresciuti arrivi e presenze nel nostro Paese: gli arrivi (106,6 milioni) sono aumentati del 2,6%, le presenze (377,8 milioni) dello 0,3%. Merito sostanzialmente della crescita dell’incoming che ha compensato la diminuzione degli arrivi nazionali: le presenze straniere in Italia (186,8 milioni, +1,1% sul 2013) hanno registrato il dato in valore assoluto più elevato di sempre; le presenze nazionali calano dello 0,5 %
a 191 milioni, il dato più basso dal 1999. Cresce rapidamente la Cina (+23% sul 2013), anche se in termini assoluti pesa molto poco sulle presenze totali (0,8%), ma diminuiscono Giappone (-6,7%), Russia (-4,1%) e Paesi Bassi (-5,4%). Riguardo il comportamento dei turisti italiani, la prenotazione tramite internet è la modalità più gettonata di organizzarsi; mentre per il soggiorno si scelgono sempre più abitazioni private, il trionfo di Airbnb, ma anche delle italianissime case di amici e parenti.

Dada a Zurigo
La Biennale europea Manifesta e molto altro

Svizzera d’arte - Cento anni fa nasceva il movimento Dada a Zurigo e la città si appresta a celebrarlo con mostre ed eventi. In più, dall’11 giugno al 18 settembre, la città ospita l’undicesima edizione di Manifesta, la Biennale d’arte contemporanea che, ogni edizione, sceglie la città più interessante per mostrare il meglio della creatività del continente. Info: zuerich.com/it.

A Treviso rinasce il museo Bailo
Il nuovo e moderno spazio espositivo apre con le raccolte delle opere di Arturo Martini

Storie a lieto fine - Un’architettura moderna e lineare e una collezione di indubbio valore soprattutto per l’eccezionale raccolta di Arturo Martini. Il museo Bailo di Treviso ha riaperto le sue porte negli spazi di una vecchia fabbrica nel quartiere storico Borgo Cavour. Filo conduttore del progetto espositivo è rappresentato proprio dalla collezione di Arturo Martini, uno dei più grandi scultori italiani del Novecento di cui sono esposte al Bailo circa 140 opere in ordine cronologico (a destra la Venere dei porti e Adamo ed Eva). Terracotte, gessi, bronzi, opere grafiche e ceramiche, senza dimenticare le sue celebri sculture. Nel percorso museale è dedicato spazio anche ai sodali del Martini: Giovanni Apollonio, Nino Springolo, Arturo Malossi, Gino Pinelli e altri.
Info: Borgo Cavour 24, tel. 0422.658951; museicivicitreviso.it.

Punti di vista

Di furti, sottrazioni, razzie di opere d’arte è piena la storia e continuerà a esserlo. E il nostro Paese è uno dei “territori di caccia” più ambiti: possiede un’eccezionale quantità di opere d’arte e non è stato e non è ancora capace di proteggere il suo patrimonio. Il “museo diffuso” è stato e continua a essere saccheggiato: chiese e chiesette, tombe e scavi clandestini, fondali, proprietà private scarsamente custodite, piccoli tesori di cui si diffonde la consapevolezza del valore solo dopo che sono spariti. Fanno notizia i casi più clamorosi, i furti di opere sottratte da musei ed esposizioni, come è accaduto al Museo di Castelvecchio a Verona, dove la salvaguardia è (o dovrebbe essere) assoluta. Il piano che porta al successo l’operazione criminosa presuppone un’equipe preparata, una progettazione costosa che fa supporre una motivazione forte o una committenza ricca. In questi casi non si può che pensare a un collezionismo inquietante: rubare opere famose non esibibili né commerciabili solo per provare la malsana ebbrezza di essere l’unico essere umano che può ammirarle e provare il cupo senso del possesso. Furti su commissione che meriterebbero l’intervento della medicina psichiatrica. Oppure si pensa a motivazioni di sequestro a scopo di ricatto. È successo più volte, partendo dall’assunto che è più facile custodire un oggetto prezioso anziché una persona e che, in questo caso, il ricattato non è un angosciato cerchio familiare, ma una compagnia di assicurazione, intere comunità, a volte lo Stato.
Va ricordato infine il “saccheggio bellico”. Senza risalire all’uso antico, anche in epoche più civili l’Italia è stata depredata. Napoleone ha fatto la sua parte, Hitler e Goebbels ci hanno provato. Molti oscuri eroi hanno rischiato la vita per salvare il salvabile. Citiamo queste tragedie, perché ci aiutano a ricordare che sottrarre opere d’arte non è solo l’appropriazione di cose preziose in modo prepotente ed egoistico, ma è un gesto di valore simbolico che depaupera o annulla l’identità del luogo, della comunità alla quale il patrimonio viene tolto. Abbiamo un nucleo specializzato di forze investigative che opera e, spesso, con successo per ritrovare quel che ci è stato tolto; dedicano la loro vita al ripristino e alla ricostruzione della nostra personalità e a loro va la riconoscenza del Paese. Intanto, qua e là ricompaiono opere scomparse, dopo misteriosi itinerari che spesso non consentono di ricostruire il percorso. Ma non bisogna desistere. Il Museo di Verona è ben gestito e ben diretto: non sappiamo come e perché sia potuto accadere un evento così clamoroso. Vogliamo credere che prima o poi tutto torni al suo posto. Mentre il vento macabro della barbarie percorre l’Italia, in questo “lieto fine” abbiamo bisogno di credere.