di Barbara Gallucci
Galileo: due luoghi, una vita
Dal museo omonimo alla basilica di S. Croce, un doppio itinerario alla scoperta dei misteri del celebre scienziato fiorentino
Oltre la scienza - La vicenda umana, storica e scientifica di Galileo Galilei continua a essere tra le più affascinanti e misteriose. Per questo partecipare a uno degli itinerari proposti a Firenze sulle sue tracce è un’occasione da non perdere. Si inizia alla basilica di S. Croce dove protagoniste sono le memorie galileiane, anche quelle meno note, che aiutano a comprendere meglio questa figura di scienziato innovatore e rivoluzionario. Ci si sposta poi al Museo Galileo dove è possibile misurare la grandezza della sua fama con l’ausilio dei suoi stessi strumenti. Ma non è finita qui. La vera novità sta in quello che viene definito il museo diffuso galileiano che trova la sua collocazione ideale nel web. Su una pagina dedicata sono infatti segnalati tutti i luoghi che, a Firenze, hanno un legame con l’inventore. Ogni appassionato o curioso può quindi decidere di organizzare il proprio tour su Galilei: da villa dell’Ombrellino, dove visse tra il 1617 e il 1631, alla casa di Costa San Giorgio dove risiedettero soprattutto il figlio e la moglie Sestilia Bocchineri. Info: mostre.museogalileo.it/galileodueluoghi.
I San Bernardo scendono ad Aosta
Una razza di cani che significa montagna e salvataggio oggi trova uno spazio dedicato nel cuore della città alpina
Infopoint con shop - Il colle del Gran San Bernardo rappresenta, da sempre per la Valle d’Aosta, un luogo di transito e di passaggio importantissimo per i collegamenti tra l’Italia e il resto d’Europa. Simbolo peculiare il cane San Bernardo, una razza che proprio alla montagna è legata inscindibilmente. Per sostenere e valorizzare questa razza è attiva da anni la Fondazione Barry che si occupa di tutelarne l’integrità. E oggi, ad Aosta, c’è anche uno spazio dedicato aperto a tutti coloro che vogliono conoscere questo simpatico quadrupede. Info: fondation-barry.ch/it.
Un’oasi tra le montagne
L’Hotel Dolce Vita Alpiana Resort punta sul minimal ma non rinuncia al benessere
Design ed eleganza - Architettura avveniristica, posizione invidiabile tra le montagne, ampia area spa, un parco e un giardino con piscina, laguna naturale e persino una piscina salina, ristorante di qualità che riserva attenzioni particolari anche ai vegetariani e ai vegani, area relax con vista panoramica. Questi i punti di forza del Dolce Vita Hotel Alpiana Resort che si trova tra le montagne altoatesine nei pressi di Merano. Un luogo ideale per soggiorni all’insegna del rilassamento e del benessere dove ogni dettaglio è stato studiato per garantire agli ospiti tranquillità in un contesto che punta all’eleganza minimale e al rapporto con il paesaggio esterno. L’idea è di creare un ambiente mediterraneo anche tra le Alpi. L’effetto è sicuramente riuscito grazie alla creatività e all’ingegnosità dell’architetto austriaco Georg Hueber specializzato nella progettazione di alberghi di design in tutta Europa. Info: alpiana.com/it/alpiana-resort/alpiana/.
Una Base per la creatività
Nuovi spazi e progetti all’ex fabbrica Ansaldo
Partecipazione - Base è uno spazio di circa seimila metri quadrati all’interno dell’ex Stecca delle Acciaierie Ansaldo, in zona Tortona a Milano. Il Comune insieme ad Arci Milano, Avanzi, esterni, h+ e Make a Cube lavorano insieme per trasformarlo in un’area aperta a chiunque abbia progetti: dai workshop al coworking. Info: base.milano.it.
Giardini incantati
Villa Badia (Al) entra nel network che li tutela
Parchi - Nell’Alto Monferrato acquese, dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco (vedi servizio a pag. 18), c’è una villa di grande valore non solo per le sue architetture, ma anche per il parco di nove ettari che la circonda. Villa Badia a Sezzadio (Al) è entrata per questo nel network di Grandi Giardini Italiani, una rete di eccellenza che punta alla loro conoscenza e tutela. Info: grandigiardini.it.
In campo i profumi
Corsi per sviluppare l’olfatto a palazzo Mocenigo
Workshop - Per la prima volta in Italia corsi di introduzione e approfondimento al mondo della profumeria e della composizione nella prestigiosa sede di palazzo Mocenigo a Venezia. Il workshop, dopo un percorso di scoperta, analisi e viaggio olfattivo tra i profumi del mondo, guida i partecipanti alla creazione di una propria fragranza personale. Info: mocenigo.visitmuve.it/workshop.
La rivoluzione delle stelle
Oltre 30 super chef hanno fondato un nuovo movimento etico per la gastronomia italiana
Filosofia nel piatto - Poche settimane fa il grande raduno di chef stellati e produttori italiani Chef’s Adventure di Norcia (Bandiera Arancione del Tci) è stato l’occasione per gettare le basi di un nuovo movimento etico italiano che mette insieme scienza, cucina e produzione. L’idea nasce dalla volontà dei maestri della gastronomia italiana di condurre il cibo a essere una via sicura verso il benessere e la salute della persona. Come? Utilizzando materie prime prodotte nel rispetto del territorio e trasformate con procedimenti che ne salvaguardino le proprietà nutrizionali. Tutto reso possibile dalle collaborazione tra cuochi, scienziati e produttori. Info: chefsadventure.it.
Punti di vista
È giusto, regolare, necessario, previsto. Ma vedere immagini fotografiche, in questi giorni, che documentano la demolizione di quanto edificato nello spazio dell’Expo 2015, fa effetto. Sembrano immagini di un terremoto o di quel che rimane di una zona di guerra. Non è così. Pare che tutto proceda in ordine, in tempi e modalità concordate, previste e pianificate. Però non è bello, non fa piacere questo spettacolo. Per mesi e mesi, prima e durante l’esposizione, anche grazie a una sapiente comunicazione, abbiamo seguito con interesse progetti, avanzamenti, fibrillazioni di varia natura, e poi i risultati, i padiglioni realizzati, subito confrontando e indagando, dopo l’apertura, le reazioni della critica e dei visitatori, le opere che attiravano maggior attenzione, le statistiche di afflusso e, purtroppo, di attesa. Il padiglione giapponese, sempre tra i primi, il “bosco” dell’Austria, l’orto verticale degli Stati Uniti, la Spagna, la Francia, i Paesi arabi e molti altri. Expo 2015, tra gli altri meriti da ascrivere all’interpretazione del tema specifico “nutrire il pianeta: energia per la vita”, sarà ricordata come una testimonianza di architettura moderna, dove per incarico dei vari Paesi espositori, importanti professionisti hanno espresso apprezzabili risultati della loro creatività e del loro impegno. Ora, di tutto ciò, salvo rare e non ancora definitive eccezioni, le ruspe ci lasceranno solo una documentazione d’archivio, certo ampia e, ci auguriamo, sistematica, ma niente di più. Un enorme spazio ben servito e attrezzato, terminate le demolizioni e liberato dalle macerie, sarà destinato a nuovi scopi di utilità collettiva: se ne sta discutendo, confrontando ipotesi importanti. Forse bisognava farlo prima, arrivando al punto zero non solo con idee e ipotesi alternative e, per quel che si sa, suggestive, ma con decisioni già verificate, approvate, fattibili e condivise. Speriamo che questa grande area, finita l’Expo, continui a essere un luminoso riferimento della città e del Paese e un virtuoso esempio di utilità civile: una progettazione finalizzata, nuovi interventi, nuove costruzioni. Viviamo nella società dei consumi, fare, disfare, rifare è una dinamica che ci appartiene, e che va accettata se produce miglioramenti. Poi il cittadino comune che attraversa grigie profezie cresciute in fretta nel dopoguerra, che rimangono lì, abitate da famiglie e sempre più degradate, qualche smarrimento lo prova. “Sono le leggi del mercato, bellezza!”. Ma qualche correttivo bisognerà trovarlo.
Renzo Forte