di Andrea Perfetti - automoto.it
Chi viaggia con gli autobus di FlixBus, in Italia e in tutta Europa, nell’acquistare il biglietto ha la possibilità di compensare l’impatto ambientale prodotto dal proprio tragitto
Chi viaggia con gli autobus di FlixBus, in Italia e in tutta Europa, nell’acquistare il biglietto ha la possibilità di compensare l’impatto ambientale prodotto dal proprio tragitto grazie a una partnership con la società specializzata ClimatePartner. Ed è interessante scoprire che – tra Italia, Francia e Germania – se Monaco è in testa alla graduatoria delle città dove si staccano il maggior numero di biglietti a impatto zero (15 per cento), Milano è la seconda in classifica insieme a Norimberga (13%) seguite da Parigi (12%). In questo insolito campionato, quarto posto ex aequo per Venezia e Berlino (11%), quinto e ultimo con percentuali a due cifre per Clermont-Ferrand (10%). Senza trascurare un altro record ambientale, sempre firmato Flixbus. Detto che sono oltre 800 le destinazioni servite in tutta Europa, la linea Milano-Monaco di Baviera è la tratta internazionale col maggior numero di passeggeri a impatto zero.
L’estate infinita in super spider
Un “pezzo unico” della MX-5, commissionato da Mazda ai creativi di Garage Italia Customs
Un “pezzo unico” della MX-5, commissionato da Mazda ai creativi di Garage Italia Customs. Si chiama Levanto il “pezzo unico” della spider MX-5 commissionato da Mazda a Garage Italia Customs. Un incontro non casuale con il centro stile milanese: l’azienda giapponese è quella che più di altre ha fatto propria la tradizione nipponica per la manifattura di precisione e il culto dell’abilità artigianale – l’arte dei takumi – portata al suo massimo livello. Naturale complemento non potevano che essere gli specialisti di Garage Italia Customs, dotati di abilità uniche nella personalizzazione di vetture che già rappresentano l’eccellenza tra i prodotti di serie. L’idea creativa per la MX-5 Levanto nasce da Lapo Elkann e da The Endless Summer, capolavoro dei docufilm sul surf firmato da Bruce Brown nel 1966. Una pellicola che narra il viaggio di due ragazzi tra Nuova Zelanda, Australia, Africa e Tahiti – letteralmente inseguendo l’estate, che diviene così senza fine – alla ricerca dell’onda perfetta; giro del mondo nel corso del quale introducono in ogni Paese visitato il surf come vera e propria attività sportiva. Un concetto in linea con i valori di Mazda e della MX-5: il gusto della libertà, il piacere del contatto con la natura e la “voglia di estate infinita”. Come i protagonisti del film sono all’inseguimento dell’onda perfetta, così chi guida la spider Mazda insegue la strada (o la curva) perfetta. Il nome Levanto, mutuato dalla località ligure, è legato al tema: non soltanto il borgo è noto per le acque cristalline e gli spettacolari fondali, ma è soprattutto la patria italiana del surf. La livrea della vettura è stata creata associando al concetto dell’estate infinita l'ispirazione data dal mare di Levanto, in un mix che unisce l'estetica da beach boy californiano con l'eleganza della riviera italiana. I colori riprendono i toni dei lunghi tramonti estivi (l’endless sunset) con un arancio acceso che sfuma nell’indaco all’altezza della linea di cintura; gli interni, cruscotto compreso, fanno leva sulle stesse tonalità utilizzando rivestimenti in denim e tessuto melange: materiali tanto pratici quanto eleganti e inediti per il mondo dell'auto. Completano la personalizzazione le ruote da 17 pollici, il modello Design 66 della linea di accessori originali Mazda dal caratteristico taglio a diamante, che non solo rendono più accattivante la vettura ma costituiscono con la loro sigla identificativa (“66”) un altro, subliminale, riferimento al film di Brown che ebbe il proprio lancio mondiale nel 1966. Un ulteriore omaggio da un mito delle quattro ruote a un mito dei 35 mm. A 50 anni dall’uscita della pellicola l’evergreen di Mazda si concede un’estate infinita.
Sale a bordo l’energia pulita
È una prima mondiale, ovviamente di categoria, la propulsione ibrida proposta dai cantieri Sanlorenzo di Viareggio col motoryacht SL-106 Hybrid. Un vero e proprio atelier della nautica, una boutique specializzata in imbarcazioni da diporto su misura dal 1958, che in collaborazione col costruttore di motori diesel Mtu e Diesel Center ha messo a punto un sistema integrato che riduce il consumo di carburante e l’impatto ambientale, come il rumore e le vibrazioni, con un aumento sensibile del comfort a bordo sia in navigazione sia in rada. Giusto per avere un’idea, la propulsione ibrida consente di abbattere i consumi fino al 30 per cento con una velocità di crociera di 9,5 nodi. Cinque i modi operativi. Oltre alla marcia tradizionale a propulsione diesel per rapidi trasferimenti, infatti, lo SL-106 Hybrid può operare in modalità diesel-elettrica per navigazione particolarmente silenziosa (velocità massima fino a 9,5 nodi), oppure con la cosiddetta Shaft Alternator Power Generation ad altissima efficienza energetica; strategia che prevede un solo motore principale diesel acceso che aziona le due eliche e genera l’energia elettrica per tutto lo yacht. Da ultimo, il Booster Power Mode consente punte di velocità e accelerazione inconsuete grazie alla spinta combinata sia dei motori elettrici sia di quelli a gasolio. E lo Zero Emission Hotel Mode permette lo stazionamento in rada a motori e generatori spenti, con gli impianti di bordo alimentati da batterie al litio. La scelta della propulsione ibrida, tengono a sottolineare i tecnici dei cantieri Sanlorenzo, è stata fatta cercando di trovare il giusto equilibrio tra contenimento dell’impatto ambientale e comfort a bordo. Sia in termini di silenziosità sia dal punto di vista dell’architettura del motoryacht: lo SL-106 Hybrid non sacrifica il comfort a bordo e riserva ai volumi tecnici, compresi quattro moduli di batterie Li-Ion, lo stesso spazio dedicato alla propulsione sullo yacht in versione convenzionale. Info: sanlorenzoyacht.com.
A Torino il car sharing è sostenibile
Il capoluogo piemontese fa da apripista italiano al car sharing in chiave elettrica. Nel corso dell’estate accende i motori a emissioni zero BlueTorino con le prime 150 auto elettriche BlueCar (nella foto) prodotte dal gruppo francese Bolloré negli stabilimenti piemontesi di Pininfarina. Le vetture sono automobili a 4 posti a tutti gli effetti, con un bagagliaio pratico e prestazioni interessanti. Raggiungono i 120 chilometri orari di velocità massima e hanno 250 chilometri di autonomia in città, che si riducono a poco più di un centinaio in autostrada. Possono però vantare in curriculum l’esperienza di Parigi, dove il car sharing elettrico ha grande successo e dispone di un parco di ben cinquemila BlueCar. A Torino sono inizialmente previste 80 colonne di ricarica e le auto potranno essere usate sette giorni su sette con tariffa a tempo e la possibilità di prenotare in anticipo sia l’auto sia il posto di sosta a destinazione.