Una foto, una storia. Le sirene giap

@Archivio Touring

Negli anni Trenta, in Giappone, Kokichi Mikimoto riuscì a produrre le prime perle coltivate, rivoluzionando  il modo di pescarle. Niente più immersioni a trenta metri, addio donne Ama, arrivano le operaie con la cuffietta bianca

Viste così, con la cuffietta bianca stretta in testa, il mastello di legno al braccio, le maniche lunghe a coprire le braccia, sembrano delle Amish. Amish giapponesi. E invece questa immagine tratta dalle Vie d’Italia e del mondo dell’aprile 1936 racconta un’altra storia: la storia delle pescatrici di perle del Sol Levante. Yukio Mishima, il letterato nipponico più famoso prima che il mondo scoprisse Banana Yoshimoto e Haruki Murakami, nella La voce delle onde scrisse l’epopea delle Ama, le donne del mare che da secoli si immergono in cerca di perle. Senza bombole e senza maschera, a mani nude, scendono in apnea fino a trenta metri nel segreto del fondo del mare. Imparano a farlo da bambine, perché così facevano le loro madri e prima ancora le madri delle loro madri. Un’attività estiva, concentrata nella regione di Ise-Shima, lungo la baia di Toba e le isole di Toshijima, Sugashima e Kamishima, sulla costa occidentale del Giappone. Gli uomini a pescare in alto mare, le donne a casa, a raccogliere molluschi, ostriche, abaloni e preziossime perle. Tuffandosi fino a sessanta volte in un’ora e mezza, al mattino e alla sera. Fino agli anni Sessanta le Ama si immergevano quasi nude, indossando spesso solo una stretta mascherina e un perizoma, fundoshi, o tutt’al più un vestito di lino. La loro storia in Italia divenne famosa nel 1954 grazie alle immagini di Fosco Maraini. Non erano tutti improvvisamente interessati all’antropologia: più che altro suscitavano curiosità e qualche pensiero pruriginoso i ritratti di queste atletiche donne a seno scoperto, il tuffo da sirena.

Ma le giapponesi con la cuffietta ritratte in questo servizio anonimo raccontano una storia diversa: sono raccoglitrici di perle coltivate. Si tuffano nelle acque tranquille della baia di Gokasho, tra Tokio e Osaka. Si immergono a una profondità di tre, quattro metri per quasi un minuto, tre volte l’ora. Raccolgono le perle coltivate che dopo decenni di tentativi Kokichi Mikimoto riuscì a far nascere dalle ostriche. Fu il primo al mondo, nel 1913, e divenne uno degli uomini più ricchi del Giappone grazie a queste donne con la cuffietta.

Foto di Archivio fotografico Tci