di Barbara Gallucci
Anticipazioni/Per la prima volta in un libro d’arte le immagini delle cinque statue-capolavoro ritrovate nella Villa dei Papiri a Ercolano e ora al Museo archeologico di Napoli
Questa è una storia di coincidenze, di incontri fortunati e di passioni condivise. Protagoniste cinque incredibili figure femminili, un editore illuminato, un fotografo appassionato e una dotta direttrice museale. «Ero alla ricerca di un’idea per un nuovo progetto che fosse in linea con la nostra costante ricerca di eccellenza, fuori sia dai luoghi comuni sia dalla distribuzione di massa», a dare inizio a tutto Eric Ghysels, belga di origini armene trapiantato a Milano e fondatore della casa editrice 5 Continents specializzata in libri d’arte e cataloghi di mostre. Un vero e proprio bibliofilo che parla delle sue edizioni come fossero figli: «Io mi definisco un umanista con una missione: trasmettere i valori della bellezza puntando all’eccellenza perché la qualità e la bellezza, insieme all’educazione, possono salvare il mondo». Anche dall’oblio. Sono infatti ancora troppo poche le persone che conoscono il patrimonio artistico italiano nelle sue espressioni più virtuose. Il Museo archeologico nazionale di Napoli, per esempio, pur avendo una collezione unica al mondo e una gestione intelligente, sconta una minore visibilità rispetto alla vicina mecca archeologica che è Pompei, seppure custodendone molti tesori. Tra questi alcuni vengono anche dalla vicina Ercolano, anch’essa spesso snobbata dai grandi flussi turistici e in gran parte ancora da scoprire e indagare. È proprio da questo mitico luogo che arrivano le cinque protagoniste di questa storia: il gruppo scultoreo delle cinque Danzatrici ritrovate nella Villa dei Papiri dall’archeologo Karl Weber tra il 1754 e il 1756.
«La prima volta le ho viste nel 1996. Era anche la mia prima volta al museo archeologico di Napoli», racconta il fotografo Luigi Spina, «Poco dopo ho cominciato a collaborare proprio con il museo e a fotografarne le collezioni. Sono convinto da sempre che la fotografia debba avere una funzione sociale e culturale. La bellezza è la nostra eredità culturale più forte e il sud deve ripartire da qui». È proprio Spina a mostrare a sua volta le Danzatrici a Ghysels che se ne innamora. Letteralmente. Vuole che Spina le immortali ancora una volta, vuole realizzare un libro unico per la sua nuova collana Tailormade, ovvero fatta su misura: pochissime copie, realizzate dai migliori stampatori e grafici per un pubblico ristretto che non compra un volume, ma un’opera d’arte in sé da sfogliare, leggere, annusare, toccare. La quadratura del cerchio avviene grazie all’ex direttrice del museo, Valeria Sampaolo: «Conoscevo bene Spina e mi fidavo di lui. Il risultato finale è stato anche al di sopra delle nostre aspettative. L’approfondimento all’approccio delle opere d’arte esposte nel museo è la chiave per valorizzarle come meritano. Le coincidenze e gli incontri con persone illuminate che si hanno in determinati periodi sono alla base di questo e altri progetti che abbiamo al museo». Già perché questo è solo l'inizio di una storia con tanti altri capitoli da scrivere, da fotografare, da leggere, da toccare, da annusare...
Il museo
Il gruppo scultoreo delle cinque Danzatrici, realizzato da anonimi artisti probabilmente greci tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., è stato ritrovato durante i lunghi scavi archeologici della Villa dei Papiri, un edificio di epoca romana sepolto durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Le sculture in bronzo sono oggi al Museo archeologico nazionale di Napoli (piazza Museo nazionale 19, tel. 081. 4422149; cir.campania. beniculturali.it/museo archeologiconazionale), uno dei primi istituiti in Europa tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento. Vanta il più ricco patrimonio di opere d’arte e manufatti archeologici in Italia. Non è invece possibile visitare la Villa dei Papiri dove si trovavano le sculture, ma chi è in viaggio in California può visitarne una riproduzione a grandezza naturale a Malibù. L’imprenditore e collezionista Jean Paul Getty si è fatto costruire la casa, ora museo, in base alla pianta originale della villa di Ercolano.
La Casa editrice
Il prezioso volume Le danzatrici della Villa dei Papiri è un progetto di 5 Continents (five continentseditions.com), una casa editrice specializzata in libri d’arte fondata a Milano nel 2002. Le peculiarità di questo libro sono molte: dal cofanetto scrigno che lo contiene, alla carta sulla quale è stampato fino alla fotografia originale con certificato di autenticità e numero di serie allegata a ogni copia. L’edizione è prevista in italiano, in francese e in inglese. Questo progetto è solo il primo di una serie di volumi realizzati per valorizzare il patrimonio culturale italiano a partire da quello conservato nel Museo archeologico di Napoli. Le fotografie sono opera di Luigi Spina, fotografo napoletano. Per il Museo ha realizzato, a partire dal 2002, la campagna fotografica sulla collezione Farnese di scultura classica. I testi sono a cura di Stefano De Caro, archeologo ed ex soprintendente per i beni archeologici di Napoli e Caserta.