di Marzio G. Mian
Il nostro passaggio a Nordovest
Per raggiungere Nome, e la regione dello Stretto di Bering, abbiamo volato Delta da Milano, via Seattle, fino ad Anchorage, la città principale dell’Alaska. Qui abbiamo alloggiato all’Historic Anchorage Hotel (historicanchoragehotel.com), che ha appena celebrato i cent’anni dalla fondazione, in piena corsa all’oro: l’ambiente è impreziosito dai dipinti del celebre paesaggista Sydney Lawrence. La Glacier Brewhouse (glacierbrewhouse.com), birrificio e ristorante, offre uno straordinario alaskan bbq con fuochi a vista e atmosfere country. Quindi, volando con Alaska Airlines, abbiamo fatto tappa a Fairbanks centro strategico per gli spostamenti nel grande Nord, ma anche spettacolare opportunità per escursioni naturalistiche, prima tra tutte al parco Denali. Abbiamo alloggiato al Pike Hotel – una delle storiche basi della Iditarod, la mille miglia dei cani da slitta – collocato sul Chena River (sul quale affaccia l’ottimo ed economico ristorante; pikeslodge.com), uno dei fiumi più rinomati per la pesca al salmone e le esplorazioni in kajak. Quindi abbiamo raggiunto Nome sempre con Alaska Airlines. Pernottamento all’Aurora Inn in Front street (aurorainnome.com), vista emozionante sullo Stretto di Bering e intrigante luogo d’incontro con la stravagante umanità di frontiera. Sulla stessa via e con panorama sull’oceano si trova il più vivace locale in town, il Polar Cafe, ottimo soprattutto per il pesce (halibut e granchio reale sono spettacolari).
Il miglior modo per conoscere la regione è affidarsi a Richard Beneville, sindaco e titolare della Nome Discovery Tours (alaska.org): con lui si scoprono gli stretti legami tra le due sponde dello Stretto, tra le popolazioni Inupiaq dell’Alaska e gli Youpik siberiani; ci si inoltra nella tundra a osservare 180 specie di uccelli, ad avvistare il grizzly, il caribù, il bue muschiato, la volpe bianca. Il Carrie McLain Memorial Museum (www.nomealaska.org) offre testimonianze delle prime eroiche esplorazioni nella regione di Bering, con un’ampia documentazione fotografica dell’arrivo del Norge novant’anni fa. Leon Boardway responsabile del Visitor Center (visitnomealaska.com) propone un itinerario nelle vecchie miniere d’oro. Molto richieste le Pilgrim Hot Springs, le terme gestite dagli eskimo a circa 50 miglia nel cuore della tundra.