di Anna Pugliese
Quattordici centri termali in un paese di poco più di due milioni di abitanti e di 20mila chilometri quadrati è probabilmente un record. E gli sloveni ne sono orgogliosi, anche perché l’offerta è varia, unica. Ci sono i centri talassoterapici sulla costa; le acque fossili, ricche di paraffina, di Lendava, meravigliose per curare i reumatismi; i bagni termali di Dolenjske Toplice, tra i più antichi d’Europa. E poi le Terme 3000, dove l’acqua termominerale nera arriva sino in camera, per trattamenti riabilitativi e post operatori; quelle di Ptuj, conosciute già dagli antichi Romani, le Terme Zrecˇe, dove grazie alla torba si disinfiammano le articolazioni, e le Terme di Rogaška, specializzate nella cura delle malattie dell’apparato digerente. E ancora, ˇcatež, con il suo parco acquatico immenso e le terapie per il sistema nervoso; Dobrna, con il centro termale specializzato nel trattamento dei disturbi ginecologici; Laško, dove si curano le malattie della colonna vertebrale e l’artrite, Olimia, dedicato a chi soffre di problemi reumatici o dermatologici, Radenci, dove sgorga un’acqua minerale famosa per favorire la digestione e ridurre gli acidi urici e infine Šmarješke Toplice, con la sua ricca offerta wellness e le terapie per chi soffre di diabete e di malattie cardiovascolari.
Ora, però, è il momento giusto per scoprire le terme sulla costa. Si tratta, soprattutto, di centri talassoterapici, ideali in queste giornate già un po’ fresche per rilassarsi con gli idromassaggi caldi o nelle piscine di acqua di mare riscaldata. Il cuore dell’area termale costiera è Portorose. Qui, da giugno, c’è una sfiziosa novità: l’hotel Slovenja del gruppo Lifeclass, è stato trasformato in un anti-aging resort, dove concedersi non solo bagni termali ma anche innovativi trattamenti beauty. Inoltre a fine autunno sarà completato anche il nuovo complesso di piscine di acqua marina. Sempre a Portorose, per chi cerca qualcosa di originale c’è il centro Thai, dedicato alle terapie tradizionali thailandesi. Se si amano i massaggi esotici, poi, bisogna raggiungere il Wellness Paradise all’hotel Bernardin: si può provare il massaggio balinese, che parte con un lavaggio rituale ai piedi e propone una digitopressione che migliora la circolazione linfatica e sanguigna, o quello siamese, dedicato alla muscolatura irrigidita, quello svedese, per il rilassamento psicofisico, e quello hawaiano, con gli oli profumati. Sfarzose ed esclusive, poi, sono la Wellness Rose Spa e il Centro Syria del Kempinski Palace. Qui domina il benessere mente-corpo: oltre ai classici bagni, peeling marini e massaggi, sono offerte meditazioni, lezioni di yoga e tecniche di rilassamento in acqua. Prima dell’arrivo del freddo, poi, merita una visita il centro talassoterapico outdoor Lepa Vida, nel cuore del Parco naturale delle saline di Sicciole. In un ambiente a dir poco scenografico, e altamente rilassante, sono proposti programmi detox, antipsoriasi, per il rinforzo del sistema immunitario e anticellulite oltre che bagni nell’acqua madre e impacchi con il fango salino.
Inoltre c’è la possibilità di nuotare in una splendida piscina con acqua marina e di partecipare ai corsi di ginnastica acquatica. Infine nella vicina cittadina di Strugnano, sempre sul mare, ci sono terme specializzate nella cura delle malattie delle vie respiratorie e dell’apparato locomotore, dell’osteoporosi e dei reumatismi con spiaggia, piscina e saune. All’interno del centro termale c’è il Wellness Salia: propone cure per il viso e il corpo a base di acqua, sale e fanghi.
Non perdetevi poi pirano, una “Piccola Venezia” che esibisce la sua bellezza con disinvoltura. Sfoggia un campanile, uguale a quello veneziano di S. Marco, che pare galleggiare sopra l’affollato centro storico.
Il suggerimento è di concedersi una passeggiata tra le sue calli, per guardare il mare spazzato dal vento, ma anche per farsi cullare dal suono del dialetto istroveneto. Pirano è bilingue e l’italiano, qui, è una sorta di veneziano, morbido e cantilenante. La tentazione di perdersi è forte, anche perché dietro a ogni angolo si cela uno scorcio inatteso, un panorama sorprendente. Conviene però seguire un percorso logico, dedicandosi prima di tutto alle mete imperdibili. Si parte da piazza Tartini, un ovale di marmo sopra l’antico mandracchio, una piccola darsena, interrato nel 1864. A ricordare il famoso compositore e violinista c’è anche la sua casa, uno degli edifici più antichi della città, affiancato al Palazzo di giustizia, con i suoi bei portali seicenteschi, al pomposo municipio, alla famosa Casa veneziana con il suo bagaglio di leggende e alla chiesa di S. Pietro. Da qui basta scendere verso il mare, per vedersi sfilare davanti decine di gradevoli locali. Arrivati al faro si può rientrare nel cuore della cittadina, puntando verso piazza 1° Maggio. Circondata da splendidi edifici barocchi, tra cui spicca un’antica farmacia, sfoggia un’enorme cisterna utilizzata per raccogliere l’acqua piovana. Proseguendo si sale verso la parte più ampia delle mura medievali e si arriva al campanile, al battistero, con il suo prezioso crocifisso gotico, al duomo di S. Giorgio. Possente e prestigioso, domina dall’alto la città. Stupendo anche il chiostro del convento dei Francescani.
Da Portorose è poi d’obbligo visitare il Parco naturale delle saline di Sicciole, il più ampio ambiente umido protetto di tutto il Paese, un paradiso per uccelli, mammiferi, e per granchi, tartarughe palustri e piccoli pesci. Infine, se avanza tempo, raggiungete anche l’altopiano del Carso (visitkras.info): qui sentieri didattici permettono di conoscere da vicino il mondo rurale dell’entroterra, tutto da scoprire e da vivere.