di Anonimo
I disegni degli architetti del Settecento
L’eccezionale raccolta di disegni e stampe della famiglia Papafava dei Carraresi allarga il grande patrimonio del Palladio Museum
Il Palladio Museum di Vicenza si arricchisce di un’eccezionale raccolta di disegni e stampe di architettura recentemente donata dalla famiglia Papafava dei Carraresi. I disegni, 50 e di grande formato, sono opera dei più celebri architetti del Settecento, da Giacomo Quarenghi a John Michael Gandy, raccolti da Alessandro Papafava trasferitosi a Roma per studiare architettura presso l’Accademia di S. Luca tra il 1803 e il 1807 su consiglio di Antonio Canova. La raccolta, conservata integra dalla famiglia Papafava per oltre due secoli è davvero di altissima qualità sia dal punto di vista storico sia da quello grafico-pittorico. Proprio in quel momento i modelli del neoclassicismo romano stavano “invadendo” il Veneto modificando il gusto estetico e, di conseguenza, il paesaggio. Lo stesso Papafava al suo ritorno a Padova progettò e arredò l’appartamento del palazzo di famiglia e rinnovò nello stesso stile anche l’austera villa di Frassanelle nei Colli Euganei. Alla collezione sarà dedicata una grande mostra nell’autunno 2017.
Info: palladiomuseum.org.
Quel villaggio sa di aceto. Ma è balsamico
Inaugurato il primo parco a tema dedicato a un’eccellenza gastronomica
La campagna tra Carpi e Correggio (Mo) è ormai nota come la Balsamic Valley. Qui è prodotto infatti il prezioso condimento che, dal modenese, è andato alla conquista del mondo. Oggi è possibile visitare il Balsamico Village, un percorso nel verde tra i vitigni utilizzati per la preparazione dell’aceto, che prosegue nella sala d’invecchiamento e nell’area museale. Un tour ideale per tutta la famiglia.
Info: acetobalsamico.it.
Sosteniamo il contemporaneo
Al via l’Italian Council
Il Ministero dei beni culturali ha varato una nuova struttura, l’Italian Council, per sostenere l’arte contemporanea italiana. L’obiettivo è sia incrementare le collezioni pubbliche con l’acquisizione di opere di artisti italiani sia rafforzare la presenza dei nostri creativi sulla scena internazionale. L’Italia punta ora anche sulla contemporaneità e sul futuro dell’arte.
Roma junior
Per scoprire la capitale ora c’è un’app che parla
La tecnologia è al servizio dei piccoli viaggiatori grazie alla app per smartphone La mappa parlante. Per scoprire la capitale in maniera originale e curiosa, seguendo le indicazioni e i racconti di una simpatica talpa che si chiama Tapsy, l’aiuto di un supporto hi tech rende il tutto più divertente per i ragazzi.
Info: the-mole-hill.com.
Artisti al forte... di Bard
I grandi maestri moderni e contemporanei conquistano uno spazio permanente
È stato inaugurato da poche settimane FdB Modern, un percorso espositivo dedicato all’arte moderna e contemporanea proposto al forte di Bard. Un itinerario di 43 opere che hanno trovato ora una collocazione permanente in attesa di ulteriori acquisizioni e installazioni. Tra gli artisti coinvolti i grandi maestri della scultura nazionale e internazionale. Da Francesco Messina a Giacomo Manzù (nella foto a sinistra, Double Face, 1970), da Arnaldo e Giò Pomodoro a Gregorio Botta, la scoperta del forte assume tutto un altro volto in una sorta di caccia al tesoro dell’arte. Le opere sono infatti collocate in diverse aree della fortezza, sia interni sia esterni creando una suggestione ancora più impressionante nel visitatore. Tra gli interventi internazionali da segnalare quelli di Richard Long, Tony Cragg e René Burri. Da non perdere anche le foto di Ferdinando Scianna e Steve McCurry e i disegni a muro di David Tremlett che decorano il bookshop.
Info: fortedibard.it.
Epopea del tacco a spillo
Il Museo internazionale della calzatura si rinnova e la tecnologia mostra come cambia la moda
A Vigevano (Pv) le scarpe sono una cosa seria. Talmente seria da meritare un Museo internazionale recentemente rinnovato nel quale sono esposti, a rotazione, circa tremila esemplari di calzature. Grazie all’allestimento progettato dallo studio Migliore+Servetto Architects l’istituzione vigevanese punta ora sulla multimedialità e sulla visibilità. Il percorso di visita parte dalla sezione storica con le scarpe di Beatrice d’Este e prosegue cronologicamente fino alla galleria che illustra la nascita del tacco a spillo avvenuta proprio a Vigevano nel 1953. Non mancano ovviamente le creazioni dei grandi designer di oggi come Roger Vivier e Manolo Blahnik. Al primo piano del Castello di Vigevano lo stile sta tutto ai piedi.
Info: museocalzaturavigevano.it/it/.
È il momento della Georgia
Da raggiungere low cost
Da quando il New York Times l’ha inserita nell’elenco delle mete da scoprire la Georgia ha avuto un boom di visitatori. Si è attrezzata con nuovi hotel, nuove strutture e un collegamento diretto operato da Wizz Air da Milano Malpensa a Kutaisi. Ad attrarre i visitatori l’ospitalità innata dei georgiani, ma anche l’ottimo vino che producono e il fascino intatto soprattutto in campagna e montagna. Tra chiese, cattedrali, riserve naturali, grotte e canyon la Georgia ha molto da mettere in mostra soprattutto ai viaggiatori più curiosi.
Info: visitgeorgia.it; wizzair.com.
Punti di vista
Una vera e propria catastrofe il terremoto che ha colpito una vasta area dell’Italia centrale in Umbria, Marche, Lazio e oltre. Una catastrofe che, mentre scriviamo, ancora non dà tregua, poiché le scosse che si susseguono non sembrano appartenere a quello che abbiamo imparato a chiamare “sciame sismico”. Qui le scosse forti si sono ripetute, a una perfida distanza di settimane o giorni, costringendo l’apparato di intervento e di assistenza a ricominciare tutto da capo: un vero supplizio di Tantalo. Ci si è prima occupati dei feriti recuperabili, poi dei morti (tanti, sempre troppi), mentre cresceva la dimensione delle decine di migliaia di sopravvissuti rimasti privi di tutto. Le ultime forti scosse, che non hanno mietuto vittime (perché non c’era più nessuno) hanno ridotto tutto o quasi a un ammasso di macerie, distruggendo monumenti e danneggiando opere d’arte irripetibili. Ad Amatrice, a Visso, a Camerino, a Norcia, a Castelluccio e in decine di altri luoghi, frazioni, piccoli paesi a molti di noi quasi sconosciuti, non sono andate distrutte solo case, palazzi, monumenti e manufatti artistici, ma si è inferto un colpo mortale a un valore estremo: l’identità; se non si recupera, non c’è più niente di salvabile.
La solidarietà degli italiani è ben nota e si sta confermando. L’incredibile capacità di far fronte all’emergenza con abnegazione ed eroismo di protezione civile, vigili del fuoco, sindaci, forze dell’ordine, volontari suscita ammirazione in tutto il mondo. Con un po’ di cinica amarezza viene logico osservare che essendo inefficienti e incapaci nel prevenire, siamo diventati dei maghi nella chirurgia d’emergenza che spesso, tuttavia, non può evitare le amputazioni. Quanti soldi l’Italia ha speso per rimediare ai disastri: terremoti, ma anche frane, alluvioni, crolli, voragini ecc.! Siamo cicale: cantiamo tutta l’estate e, appena viene il freddo, rischiamo di morire. Un po’ di nervosismo è comprensibile. Tra l’esigenza di mettere al sicuro (e al caldo) le famiglie e la loro resistenza a lasciare il nido. Intanto, per favore, stiamo un po’ zitti. Vigili, ma zitti. Lo dobbiamo a centinaia di morti e a 20/30mila senza tetto. Poi disserteremo, litigheremo, pretenderemo di partecipare alle scelte, insulteremo la burocrazia, chiederemo le dimissioni di chi non adempie le promesse fatte. Ma intanto, un po’ di silenzio.
Per ricordare la bellezza di un’Italia apparentemente minore, fatta di volti, di mestieri, di ambienti e manufatti secolari che è stata manomessa e ferita. A.A.