di Andrea Perfetti - automoto.it
Pratici, spaziosi e versatili: i van sono la futura station wagon? Ecco a confronto quattro minibus sbarcati di recente sul mercato
Una volta per le famiglie numerose c’erano, appunto, le auto “familiari”. Oggi che la station wagon è sulla via del declino commerciale, in alternativa alle monovolume sono i van (o people mover) a fare storia, più prosaicamente noti anche come pulmini. Sono loro i mezzi sempre più amati dalle famiglie che in questi veicoli – lontani eredi dei furgoni – trovano un intelligente compromesso tra capacità di carico (enorme), flessibilità degli allestimenti (apprezzatissima dai più piccoli ma non solo) e prezzo. In questo, come sempre, gli Stati Uniti hanno fatto tendenza e hanno preceduto il mercato europeo di almeno dieci anni...
C’è da sottolineare che i van sono utilizzati non solo dai nuclei numerosi, ma anche da chi semplicemente è stufo di fare il gioco dell’incastro col bagagliaio dell’auto. E soprattutto dagli sportivi: senza pensare ai surfer californiani che hanno da mezzo secolo il loro mito nel minibus Volkswagen, basta avere la passione per lo sci o la bicicletta per sognare un van. Specie quando hanno costi di acquisto e di gestione simili a quelli di una berlina, sono sicuri e piacevoli da usare. Come questi, appena sbarcati sul mercato.
L’ammiraglia con la stella
Con il Mercedes Vito Tourer c’è davvero l’imbarazzo della scelta. È offerto con due motori diesel (1.6 o 2.2 litri) e quattro livelli di potenza (da 88 a 190 cavalli); c’è anche la trazione integrale. Tre le lunghezze, che spaziano da 4,89 a 5,37 m per ospitare 8 o 9 persone. La linea non brilla per originalità, ma si rifà allo stile classico della casa di Stoccarda, che ritroviamo anche all’interno. Buoni i consumi del motore 1.6 e ottimo il comportamento su strada. Prezzi da 29.200 euro.
+ Qualità delle finiture, ricchezza di versioni, trazione integrale
- Immagine austera
Il mito che fa scuola da 65 anni
L’icona Volkswagen, il Transporter T6 in versione Multivan punta sulle famiglie. Ma c’è pure quello per i vacanzieri, anche bicolore (California). La scelta di versioni conta solo su motori diesel due litri che spaziano dagli 84 ai 204 cavalli. Non mancano il cambio a doppia frizione e la trazione integrale 4Motion. Le finiture interne sono inappuntabili, lo stile resta legato al classico Volkswagen: più praticità che brio estetico. Prezzi da 37.950 euro.
+ Finiture curatissime, trazione integrale, consumi contenuti (versioni meno potenti)
- Stile immutabile nei decenni
Una novità in salsa francese
È moderno nel design e nei motori il Fiat Talento Combi, fratello siamese del Renault Trafic. Il millesei diesel arriva fino a 145 cavalli: sfiora i 177 km/h con consumi medi contenuti. All’interno lo spazio abbonda e i sedili sono ben conformati. Ospita fino a nove persone e resta ancora un abbondante spazio per i bagagli. Si può scegliere la versione normale, lunga 4,99 m, oppure quella davvero enorme (occhio in città) da 5,39 m. Prezzi da 26.350 euro.
+ Spazio, motori moderni, prezzo
- Finiture che badano al sodo
Il giapponese multiforme
Nasce dalla collaborazione con Peugeot e Citroën il Toyota Proace Verso ed è offerto in tre misure, a partire 4,60 m (perfetto per la città). Dispone di otto posti e la doppia porta laterale scorrevole è davvero comoda. Si può scegliere tra due motori diesel, 1.6 da 115 cavalli o 2.0 da 150. Per chi vuole ancora più spazio esistono le varianti Medium (4,99 m) e Long (5,30 m). Prezzo da definire, ma allineato al gemello Citroën SpaceTourer che parte da 29.900 euro.
+ Tre varianti di lunghezza, ideale anche in città, consumi bassi
- Nella versione corta il bagagliaio è insufficiente per 8 persone
InterFlix: tutta Europa a 99 euro
C’era una volta l’InterRail: costava un botto (più o meno come un biglietto a/r Roma-Londra in seconda classe), ma permetteva di girare l’Europa in treno per un mese senza limitazioni. Vent’anni prima del programma Erasmus, era il lasciapassare per il continente riservato dapprima agli under 21, dal 1979 agli under 26. Oggi l’InterRail ha cambiato pelle, è disponibile per tutte le età e con tariffe variabili tra 200 e 626 euro.
A scompigliare le carte, dopo più di 40 anni di monopolio del treno, arriva l’abbonamento proposto dal concorrente numero uno sul medio-lungo raggio internazionale: l’autobus granturismo. Forte di un network di oltre mille destinazioni in 20 Paesi d’Europa, FlixBus ha lanciato il pass InterFlix da 99 euro, con validità di tre mesi, per viaggiare tra cinque diverse destinazioni, nazionali o internazionali, a piacere. Il pass InterFlix non punta solo sul prezzo, ma pure sulla facilità d’uso. Slegato dalle norme che ogni compagnia ferroviaria nazionale impone all’InterRail, ha poche e semplici regole.
InterFlix è nominale, senza limiti di età e valido per tutte le destinazioni: basta non inserire tra le cinque tratte comprese nel forfait un’andata e ritorno tra le stesse due città. Al momento dell’acquisto l’utente riceve per mail cinque codici da usare per altrettanti viaggi sui collegamenti diretti del network FlixBus. Per capirci: si può andare da Roma a Monaco di Baviera con un unico codice viaggiando di notte (bus diretto in 12 ore) ma il viaggio diurno con cambio a Milano (in 18 ore) “costa” due codici.
Il vantaggio è anche nella flessibilità del ticket. Come per i biglietti normali di FlixBus, con InterFlix è possibile modificare la prenotazione fino a 15 minuti prima della partenza del bus e, se c’è posto, partire con un’altra corsa, qualsiasi sia la tariffa in vigore. Per esempio: ho prenotato col codice di InterFlix un Venezia-Torino in promozione a 9,90 euro, ma se c’è posto a bordo – basta una telefonata al call center attivo 24 ore – posso anticipare il viaggio anche se la tariffa è di 40,50 euro, senza integrazioni. E le condizioni d’uso dei ticket, dalla quantità di bagaglio al rimborso in caso di cancellazione, restano le medesime. (RS)
Per i soci Tci, quattro buoni sconto da 5 euro utilizzabili su tutte le linee del network di FlixBus, maggiori dettagli qui.