Hotel leggendari. Il Parker’s di Napoli

L’albergo più antico della città nei suoi quasi 150 anni di vita ha accolto con stile ed eleganza personaggi e personalità. E offre anche gli ospiti esterni, sulla terrazza panoramica, un brunch doc

 

«Mettetemi pure sul conto l’albergo ma lasciatemi dormire». Così una mattina del 1889 George Bidder Parker, biologo marino inglese impegnato nella Stazione Biologica della Real casa borbonica di Napoli, evitava il fallimento dell’albergo Tramontano (sorto già nel 1870 sulle fondamenta di una masseria di proprietà del principe Salvatore Grifeo), tornava a letto e inaugurava così la lunga e fortunata stagione dell’albergo più antico di Napoli, che da allora porta il suo nome. Hotel che ancora oggi è un vanto dell’ospitalità della città, per la privacy, il decor e la posizione: si trova infatti su una collina del quartiere di Chiaia e dalla vasta terrazza lo sguardo può spaziare a 180 gradi da Posillipo fino al Vesuvio attraversando tutto il golfo.

Uno spettacolo davvero unico che ha emozionato generazioni di viaggiatori del Grand Tour diretti a Pompei e a Sud  e protagonisti del mondo della cultura e dello spettacolo a tutt’oggi. I saloni (che vanno dallo stile Luigi XVI a quello Impero) del Parker’s hanno accolto scrittori come lo scozzese Robert Louis Stevenson, l’inglese Virginia Woolf, gli irlandesi Oscar Wilde e G. B. Shaw. Poi l’ex villa liberty è stata la meta prediletta (oltre che del comando dell’esercito tedesco nella seconda guerra mondiale) di compositori come Ruggero Leoncavallo, star del cinema come Silvana Mangano, Anna Magnani, Clark Gable, Vittorio De Sica, e luogo di rifugio discreto per gli affezionati ospiti di casa, i napoletani Eduardo De Filippo e Totò, qui nella veste borghese e schiva di principe Antonio de Curtis.

Tra le pareti abbellite da pitture originali del ’700 e ’800, le caratteristiche sculture in bronzo delle note fonderie Chiurazzi, la biblioteca storica, ricca di volumi dell’800 e consultabile dagli ospiti, i sontuosi pavimenti di marmo pregiato realizzati dai grandi artigiani partenopei, nei salotti e nelle 82 camere e suite del Parker’s (completamente restaurato e riportato all’antico splendore nel 1990 dopo i danni provocati dal terremoto dell’Irpinia del 1980) si respira una piacevole e rilassata atmosfera, molto lontana dal diffuso caos urbano circostante, pur trovandosi praticamente posizionato nel cuore stesso della Napoli storica. Ma la buona notizia per napoletani e ospiti di passaggio è che dall’anno scorso la terrazza e la sala panoramica del sesto piano sono aperte non solo ai residenti dell’albergo ma anche a tutti per una colazione memorabile per vista e qualità dei prodotti a chilometro zero, dalla pasticceria napoletana ai prodotti kosher. Il Parker’s è infatti il primo e unico hotel a Napoli a offrire cibi certificati della cucina ebraica. Se si aggiunge che oltre al rinomato ristorante George’s c’è anche una spa eccellente si deduce che ci siano sufficienti motivi per segnare questo indirizzo nel proprio carnet de voyage.