di Anonimo
Dalla Calabria a Belluno, le novità dal pianeta turismo. tra arte, cibo e balli caribici
A Parigi
Questione di naso
In Francia il profumo è un pilastro della storia, del patrimonio, dell’arte di vivere. Ecco dunque spiegata l’importanza dell’apertura del Grand Musée du Parfum, inaugurato prima di Natale in un bellissimo hôtel particulier di rue Faubourg Saint-Honoré. Oltre 1.400 metri quadrati in cui si scopre la millenaria storia dei profumi, si interagisce con installazioni di design, ci si meraviglia di fronte all’arte creativa del profumiere. E si esce inebriati da 70 essenze diverse.
Info: grandmuseeduparfum.fr.
Essenze calabresi
Nasce la strada del vino e dei sapori della provincia di Cosenza
Si può allestire quasi un intero pranzo di nozze con tutti i prodotti che fanno parte dell’associazione Strada del Vino e dei Sapori delle terre di Calabria della provincia di Cosenza. Dall’olio extra vergine di oliva dop Bruzio alla liquirizia di Calabria dop, dal fico essiccato del Cosentino al limone di Rocca Imperiale igp, senza dimenticare la patata della Sila igp, le clementine igp di Calabria e i vini dop Terre di Cosenza: sono davvero tante le eccellenze enograstronomiche su cui puntare per sviluppare il turismo calabrese. Se ne è accorto anche il New York Times che ha inserito la regione tra le mete del 2017, proprio per via della ricca gastronomia. La creazione della Strada è promossa dalla Camera di commercio di Cosenza che con questa associazione offre al territorio uno strumento per la promozione delle sue eccellenze. Un modo per spingere i vari attori a far sistema, contribuendo al rilancio del turismo e alla valorizzazione delle produzioni del Cosentino.
Roma
Fuori dai depositi
I depositi dei musei italiani straboccano di tesori e meno male che ogni tanto si riesce a valorizzarne qualcuno grazie all’impegno della società civile. È il caso del grande modello ligneo della facciata di palazzo Poli, la costruzione che fa da fondale della fontana di Trevi, conservato nei depositi del Museo di Roma di Palazzo Braschi. Realizzato tra il 1733 e il 1735 da Carlo Camporese su disegno dell’architetto Nicola Salvi, il modello ligneo viene ora restaurato dai tecnici e dagli studenti dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro grazie all’impegno economico dell’associazione Amici dei musei di Roma e dalla fondazione Paola Droghetti. Una volta ultimato il restauro l’opera troverà una sua collocazione definitiva nel salone d’onore del Museo di Palazzo Braschi.
Info: museodiroma.it.
Unesco
Il Merengue è cultura
Ogni Paese ha suoi elementi identitari, per qualcuno è il cibo, per altri la musica. Nella Repubblica Dominicana il merengue, una danza tradizionale nata nella metà del XVI secolo, è un elemento fondamentale della cultura popolare. Dalle feste in casa alle manifestazioni politiche non c’è momento della vita quotidiana in cui non riecheggi il ritmo del merengue. Una presenza tanto pervasiva da indurre l’Unesco a dichiararlo Patrimionio culturale immateriale dell’Umanità.
Info: godominicanrepublic.com.
Belluno
Benvenuti a Palazzo Fulcis
Il museo civico di Belluno ha una nuova sede: Palazzo Fulcis, uno dei più importanti edifici del Settecento veneto completamente restaurato. Tremila metri quadrati di spazio espositivo distribuito su cinque piani divisi in 24 stanze per esporre oltre 600 opere che appartengono alla collezione dei Musei civici di Belluno. Quadri, sculture, mobili che coprono un arco temporale che va dal medioevo al Novecento, compresi Domenico Tintoretto e Matteo Cesa. E per festeggiare l’inaugurazione fino al 1° maggio ci sarà la possibilità di ammirare la Madonna Barbarigo, opera cinquecentesca di Tiziano, che era originario del Cadore, prestata dall’Ermitage di San Pietroburgo.
Info: mubel.comune.belluno.it.
Mibact
Una festa per il paesaggio
L’articolo 9 della Costituzione è chiaro: «La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». Se per il patrimonio artistico molto si fa, il concetto di tutela del paesaggio non è altrettanto diffuso. Per questo il Mibact ha deciso di istituire da quest’anno la Giornata nazionale del paesaggio per contribuire a rafforzare il valore identitario del paesaggio stesso per promuovere un uso consapevole e uno sviluppo sostenibile. Prima edizione il 14 marzo con eventi sparsi in tutta Italia e la consegna del primo Premio nazionale del paesaggio
per i progetti di promozione e riqualificazione.
Info: beniculturali.it.
Patrimonio
L'Efebo torna a Sutri
Era il 1912. Due contadini intenti a dissodare un terreno della campagna di Sutri (Vt) rinvennero una statuetta in bronzo del primo periodo imperiale, era la statua dell’Efebo. Da allora è stata conservata nel caveau di Palazzo Massimo a Roma. Ora torna a casa: esposta al Museo del Patrimonium di Sutri per una mostra biennale grazie alla Fondazione Terzo Pilastro. Un passo ulteriore per accrescere quel grande museo diffuso che è il patrimonio italiano.
Info: comune.sutri.vt.it.
Il punto
Salviamo Venezia. Dai turisti
Ci siamo sempre, appassionatamente occupati di Venezia. Con libri fotografici, guide, cartografia, ma anche infiniti articoli, relazioni, progetti, appelli, proposte. Bruno Visentini, veneziano colto e qualificato, più volte ministro della Repubblica, che indisse il primo referendum (non approvato dagli elettori) per separare Mestre dalla città, e per lunghi anni membro del nostro Consiglio Direttivo scrisse, su una nostra pubblicazione, Venezia muore di turismo. Eravamo negli anni ’70. Un’agonia che è continuata, malgrado episodi, impegni e investimenti per difendere o recuperare il patrimonio (l’Arsenale, il Molino Stucky, i tanti palazzi sul Canal Grande) e malgrado (o a causa) di eventi e progetti discutibili come il concerto dei Pink Floyd, l’ipotetica torre di Pierre Cardin, i tentativi di recuperare e ridestinare le isole della laguna. Ora rischiamo di essere espulsi dal programma Patrimonio dell’umanità dell’Unesco, mentre ancora ci lecchiamo le ferite per le indegne vicende che hanno infangato il progetto del Mose. Una città ridotta a soli 55mila abitanti, assalita da 30 milioni di visitatori, in gran parte solo giornalieri, afflitta da traffico sui canali e dalle grandi navi, deturpata da mega affissioni che oscurano monumenti e paesaggi di grande pregio. La città continua a impoverirsi dei servizi di comunità (lattaio, macellaio, barbiere), per allineare lunghe sequenze di vetrine che espongono souvenir di varia natura o di oscura provenienza. La città muore. Ha ragione chi sostiene, come Andrea Carandini, l’esigenza di tutelare e difendere gli abitanti, le botteghe, la vivibilità. Noi siamo nati, 123 anni fa, per promuovere la politica turistica come mezzo di crescita civile, culturale ed economica. I problemi di un patrimonio unico come Venezia sono enormi e non li sottovalutiamo. Ma questo non è il turismo in cui crediamo e per il quale umilmente lavoriamo. Disposti, come sempre, dotati di qualche esperienza, a dare il nostro contributo per migliorare le cose. A.A.