di Emilia Galli
Ricavato in un ex convento francescano del Seicento, il Grand Hotel Portovenere vanta una posizione e degli ospiti privilegiati
Apri la finestra e il mondo si accende dei colori delle case alte e strette di Portovenere, con i suoi negozietti, i caffé, i ristoranti all’aperto, le mura, il Castello Doria e il campanile di S. Lorenzo, del 1116. Oggi come 400 anni fa, quando questa vista riempiva il cuore dei frati del convento di S. Francesco, posto su un’area rialzata rispetto al borgo, al limitare del porticciolo e davanti all’isoletta di Palmaria. Nel 1975 il complesso storico fu trasformato in hotel, che ebbe fortune alterne. Nel 2014 l’ingresso della famiglia Paletti e (grazie a un investimento di 10 milioni di euro), la ristrutturazione, che ha conservato e valorizzato le antiche volte in mattoni rossi, e la rinascita.
Oggi il Grand Hotel Portovenere, in provincia di La Spezia, offre tutti i comfort di una struttura a quattro stelle e una ristorazione attenta alla tradizione ligure. Il tutto unito a una posizione straordinaria in uno dei borghi più belli da cui si parte alla scoperta delle Cinque Terre. Porto Venere, dove nel 1516 naufragò il veliero che trasportava un rinoceronte, il primo visto in Europa, dono del re del Portogallo Manuel I a papa Leone X(la carcassa fu recuperata, impagliata e spedita a Roma) deve il suo antico nome, Portus Veneris, a un tempio dedicato alla dea dell’amore, sulla punta del Golfo dei Poeti. Ora al suo posto si erge la piccola chiesa di S. Pietro, mentre ai suoi piedi si apre la grotta di Byron, dove il poeta inglese si recava per meditare e da cui partì per raggiungere a nuoto l’amico e poeta Shelley a Lerici. Oggi agli artisti del passato si sono sostituite le star del cinema, da Michelle Pfeiffer a Warren Beatty, a Michael Douglas, ma quel mare da cui è partito Walter Bonatti per scalare le montagne più alte del mondo continua a ispirare bellezza.
Grand Hotel Portovenere****
via Garibaldi 5, Portovenere (Sp), tel. 0187.777751; www.portoveneregrand.com