di Tino Mantarro
Dal deserto di Atacama alla Terra del Fuoco, da Chiloé a Valparaiso lungo i 4.300 chilometri del Paese la natura è protagonista. Un concorso fotografico targato Nikon per vincere un viaggio in Cile.
Quel che ti colpisce quando viaggi lungo quel lungo spaghetto affusolato che è il Cile è la qualità della sua luce. Sulle prime non te ne rendi subito conto, sarà il fuso (meno sei ore) che all’arrivo a Santiago ti intontisce. E visto che la maggior parte dei voli dall’Europa arrivano al mattino presto finisce che il primo giorno neanche la vedi, la luce, ti addormenti un attimo ed è subito sera. Ma poi la mattina dopo ecco che la luce si manifesta subito: intensa, avvolgente, piena, come se si fosse aumentata la saturazione nella retina del proprio occhio. Sarà l’oceano Pacifico, dice qualcuno, che non è mai troppo distante e la sua mutevole presenza di riflesso condiziona la luce. Saranno le Ande, dice qualcun’altro. Anche le montagne non sono mai troppo distanti, anzi quasi ovunque incombono sullo sfondo con quel profilo aguzzo, le cime innevate e l’aria fresca e leggera che precipita a valle. Perché oltre a essere lungo quasi 4.300 chilometri, il Cile è anche stretto, strettissimo: tra Punta Amolanas e il Paso de la Casa de Piedra, nella regione di Coquimbo, è largo solo 90 chilometri. Mentre il punto più ampio, misura 445 chilometri, ma siamo in corrispondenza dello Stretto di Magellano, nell’estremo Sud del mondo e lì la luce è qualcosa a parte: figlia del continuo susseguirsi delle nuvole, uno spiraglio fugace e apprezzato in un tappeto di nembi.
Quando invece ti trovi in zone come l’isola di Chiloé tanto amata da Pablo Neruda, c’è un’invasione di luce densa e potente, che cambia innumerevoli volte nel corso della giornata, in base ai capricci delle correnti e ai soffi del vento. Ti metti a guardare le 16 chiese di legno entrate a far parte del patrimonio dell’Umanità Unesco e sembra quasi che le facciate cambino colore con il mutare del cielo. Ma ancor di più la luce stupisce quando arrivi nell’estremo Nord e inizi a salire di altitudine per andare nel deserto di Atacama, il più asciutto e arido del mondo. Qui, sarà perché ci si trova ben oltre i 2500 metri di altitudine, sarà perché l’aria è tersa come non mai, sarà per l’umidità assente per via dei pochi millimetri di pioggia annui, sarà per via dei paesaggi immensi, dei colori inaspettati delle rocce dalle forme astratte della valle della Luna, sarà per tutto questo e molto altro ancora ma la luce qui è qualcosa che colpisce. Eccessiva di giorno; totale la notte, quando cieli perennemente tersi permettono di ammirare stellate senza fine che coprono tutta la volta celeste. È per questo che gli astronomi vengono proprio qui a installare i loro telescopi interstellari con cui scrutano il cielo che nel deserto di Atacama sembra essere molto meno scuro, più ricco di quel che si pensi. Ed è un’altra cosa che ti colpisce quando viaggi in Cile per cercare di portare a casa una fotografia differente di un Paese troppo a lungo rimasto in ombra.
IL CONCORSO FOTOGRAFICO CON NIKON ITALIA
Volete vincere un viaggio in Cile, grazie alle vostre fotografie? Bene, ecco il concorso che fa per voi. E per partecipare non serve per forza essere già stati nello stupendo Paese sudamericano, basta scattare una bella immagine. Promosso da Cile Turismo, Tour2000 e Nikon Italia è un contest fotografico cui potranno aderire tutti gli utenti del sito/community nikonclub abilitati a partecipare ai contest del forum. In che modo? Attraverso uno scatto sul tema «natura aperta» da caricare sul sito dedicato: nikonclub.it/cilenaturaaperta. Immagini che raffigurino la vostra visione della «natura aperta» intesa sia in maniera letterale (foto di spazi naturali) ma anche in senso figurativo. In palio volo a/r e soggiorno in Cile per due persone, offerto da Tour2000.
Info: chile.travel