Terrazze sul mare d'Abruzzo

Stefano UbertiMichele LenociAntonio Carosella

Prosegue lungo la costa adriatica il viaggio con Enit, Agenzia Nazionale del Turismo, tra i borghi d’Italia

Una costa per tutti i gusti e le esigenze. Così si presenta il litorale abruzzese: arenili incorniciati da pinete e scogliere, calette e solitarie spiagge di ciottoli, lidi animati e festosi. Ma nell’autenticità dei borghi che sanno accogliere, ricordano e raccontano, l’Abruzzo offre qualcosa di più. Qualche assaggio di alcuni dei piccoli scrigni affacciati su questo mare?

Tortoreto, con Giulianova, è una delle perle della “costa giardino”, con ampie spiagge sabbiose e lidi, ideali per le famiglie. Tortoreto Alto custodisce ricche testimonianze rinascimentali. Da visitare il centro storico: torri, archi e ruette, le mura del borgo medievale, la Torre dell’Orologio. E poi è d’obbligo affacciarsi a La Fortellezza, terrazza naturale da cui ammirare il panorama della costa. Poco distante è Giulianova, antica colonia romana. La parte alta conserva il centro storico, mentre Giulianova Lido si è sviluppata attorno al porto. Dalle spiagge alle testimonianze storiche: il Torrione Il Bianco – il maggiore dei resti delle mura che cingevano l’antica città – e la chiesa di S. Maria a Mare, il santuario della Madonna dello Splendore e la Pinacoteca civica.
Silvi, che probabilmente deve il suo nome a un tempietto dedicato a Silvano, dio italico protettore di greggi e pastori, era territorio ideale per la transumanza. Di origine medievale, il borgo conserva la cattedrale di S. Salvatore e la torre campanaria del 1706. Da Silvi Alta lo sguardo spazia dal Gran Sasso al mare aperto, alle spiagge sabbiose delimitate dai pini, tra cui svetta la Torre del Cerrano, simbolo dell’omonima area marina protetta. Proseguendo verso sud, si arriva alla costa dei Trabocchi, che prende il nome dalle antiche macchine da pesca in legno, armoniose nel loro gioco di fili e corde, paragonate da D’Annunzio a “ragni colossali” protesi in mare. Qui San Vito Chietino, definito dal Vate «il paese delle ginestre», sorge su uno sperone a picco sul mare. Dalle sue balconate la vista si apre dalla Majella fino al Gargano e alle Tremiti. Il borgo medievale conserva resti della cinta muraria e belle chiese. La Marina offre spiagge di sabbia o ciottoli sorvegliate da maestose rupi. La costa frastagliata è segnata dal promontorio del Turchino, così detto per le intense sfumature del mare. Alle sue spalle, tra aranceti e ginestre, è Villa Italia, l’eremo in cui D’Annunzio trascorse lunghi periodi, affascinato da tanta bellezza.
Infine ­Vasto, affacciata su un incantevole golfo. La cittadina sulla collina ha avuto origine circa tremila anni fa: a raccontare la sua storia le tracce dell’anfiteatro romano e delle terme del II-III secolo, con preziosi pavimenti in mosaico, il Castello Caldoresco di epoca medievale, il rinascimentale Palazzo d’Avalos, dagli splendidi giardini. Lungo il golfo si estende Vasto Marina, con l’ampio arenile dorato e i fondali bassi.
Verso nord invece la costa è frastagliata da scogliere e calette, impreziosite da trabocchi. La riserva naturale di punta Aderci regala uno spettacolare angolo di natura selvaggia e incontaminata.