di Anonimo
Nuove app per chi viaggia, turismo ipogeo nel lazio e nelle Marche, auto elettriche sul lago di Como
Racines, una nuova card (gratuita) per il turismo attivo
Per chi visita una città esistono le City card, con sconti sui mezzi pubblici e sui principali siti di interesse. In val Racines, che con le vicine val Ridanna e val Giovo costituisce un piccolo comprensorio turistico sopra Vipiteno, in Alto Adige, è stata realizzata per l’estate 2017 l’ActiveCard, che segue lo stesso principio ma è gratis, poichè è compresa nel prezzo della camera per chi soggiorna nelle strutture convenzionate. L’ActiveCard include tra l’altro i mezzi pubblici locali, l’ingresso in 80 fra musei e collezioni del territorio e alla cascata di Stanghe, impianti di risalita e cabinovie, una visita guidata a Vipiteno; inoltre dà diritto a sconti su diverse attività sportive, dal noleggio di mountain bike al parapendio.
Info: racines.info
Visite speciali sottoterra
Il turismo ipogeo, ovvio la visita di grotte attrezzate, è sempre più ricco e vario nell’offerta. A Falvaterra (Fr), 90 km a sud di Roma, si trova il Monumento naturale delle Grotte di Falvaterra e Rio Obaco, all’interno di un parco naturale da poco istituito. Il percorso turistico, da 30 minuti, si sviluppa in aree ricche di acqua, con cascate e rapide, alternate ad altre con stalattiti, ed è accessibile anche ai portatori di handicap. Inoltre ci sono due percorsi speleoturistici più impegnativi, da realizzare con apposite attrezzature, di 2 e 3 ore. Falvaterra è collegata alle vicine grotte di Pastena e in alcune occasioni sono organizzate visite Coast to coast. Per esperti. La prossima è sabato 8 luglio.
Info: tel. 328.3413876; grottedifalvaterra.it.
Anche le grotte di Frasassi, nel Comune di Genga (An), Bandiera arancione Tci, offrono ai visitatori due percorsi di visita impegnativi, da 2 e 4 ore, in aggiunta alla classica visita da 45 minuti aperta a tutti (frasassi.com); inoltre da questa estate le grotte fanno parte dei circuito Frasassi Experience che propone insoliti itinerari tra Fabriano e il vicino Parco naturale della Gola della Rossa, con safari notturno per avvistare i numerosi animali del parco: cervi, caprioli, cinghiali e lupi.
Info: tel. 0732.695259.
Alabastro che passione
Borgo di origine etrusca, Volterra (Pi) è un paese dell’entroterra toscano, bandiera arancione Tci, i cui edifici storici – Duomo, Battistero, Palazzo dei Priori – sono impreziositi da una pietra molto particolare: l’alabastro, roccia dalle varie sfumature che qui è lavorata artigianalmente da tremila anni. Per chi vuole scoprire la storia e i segreti di questa tradizione a Volterra c’è l’Ecomuseo dell’alabastro, allestito nella medievale casa-torre Minucci (tel. 0588.87580); inoltre diverse ditte organizzano per i visitatori e per le scuole visite nei propri laboratori artigianali, spiegando le varie fasi della lavorazione, dall’escavazione al prodotto finito. Fra queste c’è Rossi Alabastri, che porta avanti con passione questa tradizione dal 1912: oggi è guidata da Piero Fiumi, figlio del professor Enrico Fiumi, già direttore del Museo etrusco Guarnacci che tanto fece per il recupero dell’acropoli di Volterra.
Info: tel. 0588.86133; rossialabastri.com.
Chiavi in mano con la app
In Italia l’home sharing è in forte crescita: per giro d’affari siamo il terzo Paese al mondo dopo Francia e Usa. Ma gestire l’ospitalità extra-alberghiera non è semplice: una delle difficoltà più frequenti è organizzarsi per il ritiro delle chiavi. Per ovviare al problema, e più in generale per semplificare contatti e burocrazia, è nata una app che gestisce check-in, check-out, deposito bagagli e altri servizi di accoglienza in modo automatizzato per appartamenti, b&b e affittacamere. Si chiama Keesy ed è scaricabile gratuitamente per iOS e per Android.
Info: keesy.com.
Sul lago nel nome di Volta
È Alessando Volta, fisico e inventore della pila nato proprio a Como più di 270 anni fa, il nume tutelare dell’iniziativa The Electric Lake che ha l’obiettivo di rendere il lago di Como la destinazione ideale per chi è in possesso (o vuole comunque usare) di un’auto, una bici o una barca elettrica (nella foto, una tipica “lucia” con motore a batteria).Ideato da Grandi Giardini Italiani, network che riunisce 100 tra i più importanti giardini visitabili d’Italia, il progetto prevede la disponibilità di 17 punti di ricarica distribuiti lungo il perimetro del Lario, alcuni pubblici, altri presso hotel e cantieri nautici ma aperti a tutti.
Info: tel. 031.756211; grandigiardini.it.
Il Punto
Regolatori di accesso contro il “turisdotto”
Parliamoci chiaro. Prima o poi, in un modo o in un altro, questo problema del “numero chiuso” in certe mete tanto assalite dai visitatori, bisognerà affrontarlo. Qualcuno ci prova (in via sperimentale): per esempio le Cinque Terre; qualcuno lo ipotizza da anni, qualcuno cerca forme di rallentamento o dissuasione anche con misure economiche, divieti (o costi) di parcheggio. E il Ministro del Turismo (cito il Corriere della Sera) annuncia che “prima o poi saranno necessari dei regolatori d’accesso”.
Il problema ha radici più profonde di quanto si creda. Il Touring ne parla dagli anni ’80 del secolo scorso, predicando una più capillare e corretta distribuzione dei flussi sul territorio italiano (che ha ampi potenziali di corretta e autentica crescita) tanto dall’aver inventato e diffuso un neologismo dispregiativo come “turisdotto”, oggi di dominio pubblico, per sottolineare il percorso standard affrettato e stereotipato dei flussi internazionali.
Qualcosa si muove e suscita il nostro interesse. I cammini, i borghi, le nostre Bandiere Arancioni, le vele di Legambiente, alle quali anche il Tci collabora: sono coni di luce, di qualche efficacia, che invitano a capire che c’è dell’altro che merita di essere visto, praticato e goduto.
Ma come si fa a chiedere a un giapponese che viene in Europa una volta nella vita, di non andare in piazza della Signoria a Firenze?
E a un generoso professore di scuola, che già si fa carico delle fatiche e dei rischi di una gita scolastica, di non sostare coi suoi ragazzi in piazza S. Marco per spiegare loro la vicenda della Serenissima? Il turismo ha costruito simboli potenti che non ci è dato di modificare. E allora è necessario regolamentare i flussi.
Il turismo che, per noi, è e deve restare uno strumento di crescita sociale e culturale e di pacifica convivenza tra i popoli, conosce delle degenerazioni. Noi dobbiamo difenderne la natura e la funzionalità più autentica. Per conservare il patrimonio, e per non alimentare un consumo improprio e superficiale della cultura. Provate a passare da piazza Navona, ma anche dalla Sagrada Familia a Barcellona o sotto le Tour Eiffel a Parigi: è questo il “nostro modo di viaggiare”? È questo il “tourismo” per il quale i nostri fondatori si sono così impegnati con successo?
Ben vengano i “regolatori d’accesso”: se non posso sostare davanti alla Gioconda, perché la folla vociante mi spinge via, il derubato sono io: il visitatore. (A.A)