di Orietta Colombai
Nove ragioni per riscoprire quella che resta una meta irrinunciabile
RESURGAM, risorgerò, è l’iscrizione scolpita su uno dei timpani della cattedrale di St Paul e che accompagna l’immagine di una fenice ad ali spiegate. Londra è sempre uscita vittoriosa dal confronto con il tempo e le avversità, sviluppando una forza rigeneratrice capace di alimentare il perpetuo cambiamento: da prima vera metropoli europea quale è, la capitale di un Regno Unito in balìa della Brexit (ma che, isola nell’isola, alla Brexit si è dichiarata contraria) mantiene e rinnova un magnetismo capace di attrarre ogni anno oltre 30 milioni di visitatori. I nuovi grattacieli d’autore scandiscono uno skyline sempre work in progress; i fenomeni socio-culturali della gentrificazione ridisegnano il panorama umano e urbano, puntando i riflettori su quartieri un tempo considerati periferici; istituzioni culturali vecchie e nuove fanno buon uso dei milioni di sterline raccolti attraverso lotterie mirate a progetti dalla gestione impeccabile. Da visitatori si torna a Londra per constatare se ancora sappia sorprendere: mettetela alla prova.
1. Tate Modern
Ha tenuto banco per mesi la cronaca del completamento e dell’inaugurazione della Switch House, la piramide di mattoni che ha raddoppiato la superficie espositiva della “casa” londinese dell’arte moderna e contemporanea. L’estro degli archistar svizzeri Herzog e de Meuron, già artefici nel 1994-2000 della prima trasformazione della centrale elettrica di Bankside in contenitore d’arte, ha creato la location perfetta per le installazioni più ardite, le performance di live art, le creazioni supportate dai new media. Salendo sulla terrazza panoramica al decimo piano si spazia con la vista sul fiume, la cupola di St Paul e i grattacieli di Canary Wharf.
2. Victoria and Albert Museum
FuturePlan è stato negli ultimi 15 anni il grido di riscossa del V&A: grazie al “progetto per il futuro”, il museo del Bello ha rivoluzionato l’85 per cento degli spazi aperti al pubblico. Il nuovo accesso, fresco d’inaugurazione, è da Exhibition Road, attraverso un sontuoso cortile piastrellato che funge da spazio osmotico tra strada e gallerie; all’interno, si scende nel sorprendente e immacolato bunker della Sainsbury Gallery (la mostra temporanea d’apertura, dedicata all’opera lirica, è un successo annunciato) per riemergere poi alla scoperta, tra le altre, delle sale del comparto Europe: completate nel 2016, restituiscono preziose ambientazioni tra medioevo e Ottocento, con migliaia di pezzi rari in mostra. Eleganza e pathos, divulgazione e innovazione.
3. Holland Park
È autunno, e una passeggiata nella natura infiammata dai rossi e gli arancio del fogliame è un must. Piuttosto che ai già visti parchi reali, si può puntare a quello che fu di proprietà dei baroni Holland, più tranquillo e selvaggio. A due passi dai pettinatissimi Kensington Gardens, al centro di un fitto boschetto, vi si scopre il raffinato Kyoto Garden, un angolo di Giappone e di quiete nel cuore della metropoli. A sud, il parco fa da cornice all’ultimo arrivato sulla scena dei musei londinesi, il Design Museum.
4. West End
Anche nel sancta sanctorum del teatro il 2017 è, inesorabilmente, l’anno delle celebrazioni potteriane. A vent’anni dalla pubblicazione del primo volume della saga concepita da J.K. Rowling, al Palace Theatre va in scena fino a luglio 2018 l’acclamatissima pièce in due parti Harry Potter and the Cursed Child, di Jack Thorne su sceneggiatura della stessa Rowling.
5. La City
Perfino lo Square Mile della City, algido centro degli affari e della finanza, ha i suoi svaghi dopo lavoro. Snobbati i pub storici dell’editoria, in Fleet Street, le giovani leve dell’economia londinese si affollano, pinta alla mano, sotto le eleganti gallerie ottocentesche del Leadenhall Market; oppure salgono al 35° piano del grattacielo Walkie Talkie (di Rafael Viñoly, inaugurato nel 2014), completamente vetrato: nel giardino pensile dello Sky Garden (salita gratuita per tutti, su prenotazione online).
6. East End
La domenica è giorno di mercato nei rioni popolari di Spitalfields e Whitechapel, dove le diverse suggestioni storiche, culturali e religiose dei luoghi rispecchiano il carattere multietnico dei residenti. Gli aromi speziati delle bancarelle di cibo di strada pervadono Brick Lane, polo hipster ed enclave bengalese al tempo stesso. A Spitalfields la domenica regala anche un’attrazione da iniziati: il portone di un’anonima casa georgiana si apre per ammettere i visitatori all’interno della Dennis Severs’ House, misteriosa e accattivante ricostruzione drammatizzata della vita di una famiglia di ugonotti.
7. East London
A nord e a est di Spitalfields e Whitechapel si estendono i quartieri in più rapido mutamento del panorama londinese, le ex periferie degradate della cosiddetta East London: a Shoreditch, Hoxton e, ancora più a est, Bethnal Green e Hackney nascono di continuo nuovi ritrovi, gallerie, teatri e poli di aggregazione culturale. Sui muri di Shoreditch si scoprono i graffiti e gli stencil più originali e pungenti del panorama londinese.
8. The Tube
Compagna inevitabile di ogni nuova visita, la gloriosa (e francamente un po’ claustrofobica) metropolitana londinese si presenta stavolta con una novità epocale: sul percorso della Elizabeth Line, linea in costruzione che contribuirà con un tocco di viola alle piantine del metrò da dicembre 2018, sono già operativi tra Liverpool Street e Shenfield (a nord-est della città) 11 treni di ultima generazione.
9. Ed è subito Christmas
I preparativi per il Natale, a Londra, fervono già dalla prima metà di novembre, con l’accensione delle prime, spettacolari luminarie (storiche quelle di Regent, Oxford e Bond Street), l’insediamento a Hyde Park del gioioso Winter Wonderland, con mercatino di Natale e ruota panoramica, e l’apertura delle piste da pattinaggio sul ghiaccio all’aperto, in ambientazioni esclusive: nel cortile di Somerset House, a fianco del Natural History Museum, e, poco fuori città, di fronte al palazzo reale di Hampton Court.