Gioielli di famiglia. Mondavio: una Rocca a forma di diamante

A Mondavio, Bandiera Arancione del Tci, si trova una delle fortificazioni meglio conservate d’Italia. Spunto per un viaggio bucolico nel Montefeltro marchigiano

La più inaspettata, affascinante rocca d’Italia? Se si votasse, io direi subito la Rocca di Mondavio di Francesco di Giorgio Martini, fine Quattrocento, commissionata al geniale inzegnaro da Giovanni della Rovere, alta sui colli dolcissimi che digradano dall’entroterra al mare di Fano. Una sorta di diamante sfaccettato di cotto che dall’antico borgo si slancia forte e prepotente verso il limpido cielo di queste parti. Così si presenta il mastio il quale domina il vasto complesso. Mentre perfettamente rotondo è il torrione semicircolare, per il gioco dei contrasti ideato dal senese Francesco di Giorgio che, assieme a Luciano Laurana, ha alzato a Urbino per Federico da Montefeltro il celebre «palazzo in forma di città».
Doveva essere – come le tante altre rocche da lui firmate nel Montefeltro – una macchina da guerra» e quelle linee taglienti, svettanti avevano sicuramente un senso bellico nella mente di quel grande architettore. Ma non fu mai usata e con lo Stato Pontificio divenne carcere. Essendo praticamente integra dal Novecento è oggetto continuo di ammirazione e di studio. All’interno ci sono ricostruzioni piuttosto ingenue sulla vita di corte. Nel fossato un parco di bombarde, catapulte, trabucchi.

Siamo nell’ultimo ventennio del formidabile Quattrocento di cui Urbino è una autentica capitale per l’architettura, civile e militare. Da Piero della Francesca e da Francesco di Giorgio nasce una scuola di grandi matematici, come Federico Commandino, scienziati come Guidobaldo Dal Monte, inzegnari urbinati specialisti in fortificazioni quali Muzio Oddi e Pietro Vagnarelli, autori delle mura di Lucca e di quelle spagnole di Milano. Cosimo I de’ Medici addirittura cerca d’indebolire il vicino Stato d’Urbino, sottraendogli le menti più geniali dell’architettura militare, quali Baldassarre Lanci, Simone Genga, Francesco Paciotto tutti urbinati e il sanmarinese Giovanni Battista Belluzzi. Dall’alto della splendida Rocca di Mondavio il turista può studiare un tour di esplorazione delle rocche e delle mura tirate su da Francesco di Giorgio e dalla sua formidabile scuola a Cagli, Cantiano, Fossombrone, San Leo, Sassocorvaro, originalissima con un teatro all’interno, e in giro per l’Italia, fino al Castello aragonese di Taranto. Godetevi l’aggraziato borgo antico – Bandiera Arancione Tci – immerso in una vera pace agreste e un’altra chicca, un teatrino elegante, nato alla fine del ’700 dalla Società dei Condomini, nella ex chiesa di S. Filippo Neri. Rifatto nell’ultimo ‘800, a lungo abbandonato e ora ben restaurato con 80 posti fra palchi e platea. Visto che siete in campagna, non negatevi il piacere di un piatto di tacconi: tagliatelle impastate con farina metà di fave e metà di frumento, pomodoro, basilico e una spolverata di formaggio, magari di fossa.