Artico: attrazione fatale

Un fotografo passa dieci anni nella grande regione intorno al circolo polare, dalla Norvegia al Canada passando per l’Islanda, e la descrive in un libro di foto spettacolari con incontri straordinari, avventure estreme e pericoli incombenti. Su Touring un’anteprima

Credo sia nella natura umana esplorare per raggiungere ciò che è sconosciuto. L’unico vero fallimento sarebbe non esplorare affatto». Guardando le immagini del fotografo Vincent Munier in queste pagine la mente corre alle grandi avventure degli esploratori del secolo scorso, alle sfide estreme con la natura e con se stessi, come quelle di Ernest Shackleton le cui parole sintetizzano un istinto umano comune reso da alcuni straordinario. «Questo libro è una sorta di summa del mio lavoro degli ultimi dieci anni in luoghi diversi attorno al Circolo polare artico», racconta il fotografo francese autore degli incredibili scatti di queste pagine: «Quebec, il Grande Nord canadese, l’Islanda, la Norvegia... Sono innamorato degli spazi bianchi e le regioni artiche offrono un terreno selvaggio, spesso intatto ed estremo. Come sull’isola di Ellesmere (Nunavut, Canada) dove i lupi bianchi non hanno mai visto l’uomo». Il primo viaggio al Nord Munier lo fa in Norvegia a 19 anni: «Volevo seguire la migrazione delle gru cenerine, un bellissimo uccello molto elegante che nidifica al nord della Scandinavia e trascorre l’inverno vicino a dove vivevo, nella Francia dell’Est».

Da allora non ha più smesso di cercare il bianco accecante, la solitudine e la vastità che caratterizzano l’Artico. E le grandi emozioni degli incontri con gli abitanti di questi luoghi: «Uno dei momenti più forti nella mia vita da fotografo è stato l’incontro con i lupi bianchi dell’isola di Ellesmere, in Canada. Una sera, dopo una settimana trascorsa sulle loro tracce, ho dato un’ultima occhiata prima di andare a dormire. Era aprile, c’era ancora luce, e ho notato nove piccoli punti che si muovevano verso di me: un branco di lupi artici! Mi hanno circondato cercando di capire se potessi essere una preda, ma quando hanno visto che non ero morente, ma in buona salute, si sono allontanati. Non ho avuto paura, ero travolto dall’adrenalina e ho fatto migliaia di foto in mezz’ora prima che ripartissero per tornare a caccia». Un’esperienza decisamente fuori dal comune che rientra in quello che Munier pensa del ruolo del fotografo oggi: «Da una parte penso che le immagini debbano aprire l’immaginario, raccontare storie. Dall’altra devono rendere il pubblico sensibile alla bellezza della natura per far venire voglia di proteggerla. È un discorso comune a molti fotografi naturalisti, lo so, ma credo che sia vero». E guardando queste immagini si intuisce il contrasto tra l’estrema potenza di questi paesaggi e, allo stesso tempo, la fragilità non solo di chi li abita, ma anche dell’Artico stesso. La sfida tra la natura e la natura umana è in corso. L’unica cosa certa è che se vince la prima anche la seconda ne guadagna.

Un libro prezioso (e scontato) per i soci Tci

Le straordinarie immagini scattate dal fotografo francese Vincent Munier di queste pagine sono solo alcune di quelle contenute nel volume Artico edito da 5Continents Editions, casa editrice milanese specializzata in libri di altissima qualità fotografica e di contenuti. Ogni pagina è una sorpresa e racconta di un incontro, di un’emozione, di un paesaggio alieno e lontano. 
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