di A cura di ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo
Riscopriamo con Enit le antiche ricette delle feste di fine anno di tre regioni italiane
FRIULI-VENEZIA GIULIA - LA GUBANA
È un dolce che viene dall’intreccio di confini e tradizioni quello che si presenta, tra gli altri, a Natale nelle tavole del Friuli Venezia Giulia, regione in cui si amalgamano accenti germanici, slavi e mediterranei. Sia ben chiaro: il dolce cui ci riferiamo, la gubana (gubane in lingua friulana o gubanca nel dialetto sloveno delle Valli del Natisone, dove prende vita, lassù, alle spalle di Cividale del Friuli, splendida località Patrimonio dell’umanità Unesco), viene gustata pure a Pasqua, e anche alla fine dei migliori pranzi e cene conviviali. Quella sua forma a chiocciola, quelle storie segrete che si porta dietro, e dentro, fatte di ingredienti – tanti, più o meno svelati, tra cui uva passa e pinoli, noci e mandorle, grappa e cognac – che, uniti a un processo di lievitazione lento, aggrega respiri, attese, energia di mani sapienti, si fa aprire come un regalo, dona profumi e aromi che portano a tempi lontani, fatti di viandanze e incroci, dando voce a una terra, il Friuli Venezia Giulia, che a sua svolta si svelerà poco a poco, con riverberi inaspettati e genuinamente sorprendenti.
(testo di PromoTurismo Friuli-Venezia Giulia)
Per saperne di più: www.turismofvg.it; www.fvglivexperience.it
VALLE D’AOSTA - LA MICÒOULA
La micòoula è un prodotto tipico del Comune di Hône, località all’imbocco della valle di Champorcher e di fronte al Forte di Bard. Pane arricchito con castagne, uvetta, fichi e noci, veniva consumato nel periodo di Natale e può essere considerato un antesignano del panettone; in patois (il dialetto franco-provenzale della Valle d’Aosta) micòoula significa infatti “pane un po’ più piccolo e un po’ speciale”. Il procedimento di produzione, rigorosamente manuale dalla semina fino alla cottura nel forno comunitario, rende questo prodotto unico nel suo genere. Per questo motivo si profila la proposta di ammettere la micòoula nel novero dei prodotti dop. Nel 2008 è nata l’associazione Amis de la Micòoula che, attraverso la rivalutazione di questo prodotto tipico, punta alla riscoperta delle ricche tradizioni locali, al recupero dei campi e degli edifici rurali.
Per valorizzare questo prodotto tipico, tutti gli anni l’8 dicembre a Hône è organizzata la Feuhta (Festa) dé la Micòoula dove si tiene una rievocazione degli antichi mestieri, la dimostrazione della preparazione della micòoula con il metodo tradizionale, la degustazione e la vendita del prodotto.
(testo di Ufficio Regionale del Turismo della Valle d’Aosta)
BASILICATA - IL CALZONCELLO DI CASTAGNE
La gastronomia è uno degli elementi caratterizzanti della cultura di un popolo. La Basilicata, antica Lucania, racconta attraverso il suo cibo l’identità di una terra che è stata luogo di passaggio di genti e di contaminazioni culturali che oggi hanno portato alle tradizioni della cucina. Per questo la forza del cibo lucano si fonda su una unicità anomala, fatta di sintesi di gusti, arricchiti dalle trasformazioni dei secoli, e di prodotti che passavano per questa terra e da questa terra venivano accolti e contaminati. Anche a Natale la contaminazione dei sapori regala dolci della tradizione legati alla storia e alla stagionalità dei prodotti della Basilicata. Tipico delle tavole natalizie lucane è il calzoncello, dolce di pastasfoglia fritta con all’interno un cuore di castagne, raccolte nei boschi della regione, e cioccolato fondente. Vi sono varianti legate all’utilizzo dei ceci al posto delle castagne nell’impasto o alla unicità del calzoncello di Melfi che prevede la cottura al forno: ogni famiglia apporta piccole variazioni alla ricetta a seconda della “propria” tradizione.
(testo di Agenzia di promozione territoriale della Basilicata-Ufficio comunicazione)