di Federico Geremei
Un viaggio trasversale da Atene 1985 a Matera 2019
Il conto alla rovescia per Matera 2019 è partito: nel frattempo, ecco qualche dato per farsi un’idea sull’iniziativa Capitale europea della Cultura. È un progetto tenuto a battesimo nel 1985 dal Consiglio dei ministri della Cultura europei, su proposta dell’attrice e cantante greca Melina Merkouri, in quel momento ministro della Cultura del suo Paese. Da quando è stata istituita – si chiamava Città europea della Cultura e se ne sceglieva una l’anno (due a partire dal 2007) – la coccarda se la sono appuntata 46 località in 27 Paesi, escludendo il 2000 (anno speciale con ben nove nominate). E prima di Matera (nella foto sopra)? Due italiane: Firenze 1986 e Genova 2004 (più Bologna nel 2000). Delle ultime dieci città solo una, Riga (2014), è anche capitale del Paese che rappresenta perché nel tempo si è consolidata la tendenza a scegliere centri meno noti. La storia delle Capitali europee della Cultura segna un’evoluzione non lineare con tre svolte significative: Glasgow 1990: l’attenzione si inizia a spostare su realtà urbane con una promettente riconversione post-industriale; Genova e Lilla 2004: si introduce il modello di allargamento dal capoluogo e di coinvolgimento dei piccoli centri intorno; Liverpool 2008: è da molti indicata come la Capitale della Cultura perfetta, l’esempio migliore di showcase artistico non effimero, con effetti duraturi nel tempo.