San Gottardo, il piacere del treno a bassa velocità

Nel medioevo per passare da Nord a Sud delle Alpi si doveva percorrere un impervio sentiero attraverso le gole di Schollemen e il passo del S. Gottardo; oggi il transito si fa con una ferrovia ad alta velocità che attraversa il tunnel di base. Ma la linea ferroviaria storica (e oggi turistica) riserva ancora panorami mozzafiato sulle Alpi

 

P­osto al centro della catena alpina, l’itinerario attraverso il passo del San Gottardo, in Svizzera, è stato da tempo immemorabile una delle vie dirette per collegare il Nordeuropa alla Pianura Padana. Ritenuto “impraticabile” per via delle gole della Schöllenen, superate dapprima con una passerella, poi con il leggendario Ponte del diavolo, attraversato dalle diligenze postali, l’itinerario ha vissuto, via via, un’evoluzione che negli ultimi anni ha avuto un’enorme accelerazione. Nel 1882 si inaugura il tunnel di 15 chilometri, tra Göschenen (Uri) e Airolo (Ticino) che permette alla ferrovia di superare le Alpi, guadagnando quota grazie ad ardite gallerie elicoidali scavate nella montagna. Nel 2016 entra invece in esercizio il tunnel di base lungo 57 km, il più lungo al mondo, da Biasca a Erstfeld, che permette il transito ai treni ad alta velocità, accorciando il percorso di 40 chilometri e riducendo il tempo di percorrenza tra Milano e Zurigo di un’ora (tempo che sarà ulteriormente abbattuto con il traforo del monte Ceneri). Oggi la linea ferroviaria storica è utilizzata per il traffico locale, ma soprattutto a fini turistici perché offre impagabili panorami sulla catena alpina sia sul versante della val Leventina fino ad Airolo, sia all’uscita dal tunnel, a Göschenen. Le foto aeree di queste pagine, riprese con droni e tratte dal volume appena uscito, in quattro lingue, Panorama Gottardo - La ferrovia di montagna, Edizioni Casagrande di Bellinzona (192 pagine, 32 €, in vendita anche in Italia), ci offrono solo un assaggio delle emozioni che può provare oggi il viaggiatore, sulle orme del Grand Tour, transitando sulla storica tratta ferroviaria.

 

Fotografie di Adriano Heitmann