Abruzzo. Il mercante che regala capolavori

La storia di Alfredo Paglione

Tutto è pronto, al Polo museale S. Spirito di Lanciano, in provincia di Chieti, per accogliere, il 26 maggio prossimo, 41 opere d’arte dei maestri Claudio Bonichi, Arturo Carmassi, Gaston Orellana, Robert Carroll, che il mecenate abruzzese Alfredo Paglione ha deciso di donare alla comunità e che consentiranno di inaugurare un’ala del museo dedicata all’arte contemporanea. Nell’occasione il console regionale Elio Torlontano gli consegnerà il Premio Touring Abruzzo per l’Arte e la Cultura 2018 assieme al sindaco di Lanciano, Mario Pupillo. Non è la prima volta che Alfredo Paglione, per una vita raffinato mercante d’arte e ora generoso dispensatore di bellezza, semina tra i musei d’Abruzzo i gioielli della sua ricchissima collezione di opere d’arte contemporanea. Il suo sogno? Trasformare la regione in un museo diffuso affinché, sono le sue parole, «la bellezza raggiunga il maggior numero di persone, riempia i loro occhi, tocchi il loro cuore e gli faccia percepire la luce che c’è sempre oltre il buio».
L’incredibile Alfredo – il quale ha avuto il merito di sostenere artisti che hanno giocato un ruolo determinante nella cultura del dopoguerra, come Banchieri, Francese, Mattioli, Zigaina, e appoggiato Bergomi, Bonichi, Pignatelli, Luino quando ancora erano sconosciuti – ha cominciato a donare opere nel 1997 al Museo dello Splendore a Giulianova (Te), passando poi per il Museo Stauros del Santuario di S. Gabriele a Isola del Gran Sasso (Te), il Museo delle Ceramiche di Castelli (Te), il Museo Barbella e quello di Palazzo De Mayo a Chieti, i musei civici di Vasto (Ch), il Museo Aligi Sassu ad Atessa (Ch), istituito con le opere da lui donate, il museo Vittoria Colonna a Pescara e il museo a cielo aperto dei mosaici a Tornareccio (Ch), paese dove nacque 82 anni fa.

Quello di Tornareccio è un museo unico, diffuso (oggi sono circa 90 mosaici che impreziosiscono i muri esterni delle case), che ogni anno cresce grazie al concorso Un mosaico per Tornareccio al quale, da qualche anno, si affianca una scuola del mosaico artistico istituita con la collaborazione di maestri ravennati, che tiene viva quest’arte.
In tutto, Alfredo Paglione ha donato oltre duemila opere, ma altre 500, tra dipinti, sculture e grafiche, sono in attesa di volare al Museo dell’Università Gabriele D’Annunzio, in vista della realizzazione di un grande polo espositivo. In cambio, chiede solo che le sue opere siano esposte in modo permanente, pena il ritiro delle stesse. Paglione, che sverna a Milano e trascorre l’estate nella sua casa di Giulianova – custode di capolavori, ma specialmente dei ricordi dell’amore della sua vita, la moglie Teresita scomparsa dieci anni fa – ha ancora un sogno da realizzare: trasformare la sua dimora in una Casa di artisti. Raccogliamo i suoi desiderata che sosterremo nelle giuste sedi:   sarebbe opportuno che Alfredo, impegnato nella sua vita a costruire arte e bellezza per tutti, fosse accontentato.