Slovenia - La forma dell’acqua

Ente del turismo di LubianaEnte del turismo di Lubiana

Cuore verde, anima mitteleuropea e un passato socialista archiviato, il Paese, ricco di sorgenti minerali, fin dall’Ottocento ha visto la nascita di stabilimenti termali. Oggi rinomati centri benessere

 

 Quella della Slovenia è una storia d’acqua. Ogni goccia qui è importante. Acqua che previene, acqua che cura, acqua che conforta e ritempra. L’acqua delle sue 87 sorgenti minerali e delle sue storiche strutture termali, tutte stucchi e colori pastello, frequentate fin dall’Ottocento da regine e nobili, che hanno saputo rinnovarsi e reinventarsi in centri benessere, puntando sulla qualità dei trattamenti e sul design, offrendo servizi di alto livello e ottimi alberghi. Punto d’incontro fra i Balcani e il Mediterraneo, la piccola Slovenia, appena due milioni di abitanti, appartiene fieramente all’Occidente e il turismo, soprattutto quello green e sostenibile, ha un grande peso per l’economia nazionale. L’anno scorso sono stati cinque milioni i visitatori giunti qui grazie all’ottima reputazione dei suoi centri termali, ai suoi parchi naturali, a una natura ricca di boschi e foreste che copre quasi la metà del suo territorio, alla vivacità della sua bella capitale, Lubiana, a una interessante proposta enogastronomica non meno che al richiamo mediatico costituito dall’essere la patria dell’affascinante first lady americana di origine slovena, Melania Trump, nata a Novo Mesto.

 

L’offerta termale del Paese è unica per varietà di proposte e si percepisce già appena oltre il confine, a Nova Gorica, la città delle rose, nell’esclusiva Spa Perla, dell’omonimo hotel: 1.500 metri quadrati di raffinato benessere, massaggi e trattamenti esclusivi. Ogni località termale è specializzata nella prevenzione e nella cura di disturbi e di patologie diverse. Il grande centro di Rogaš̌ka Slatina, nella Slovenia orientale, ebbe origine nel XVII secolo, quando il dr. Paul Sorbait, medico di corte degli Asburgo, venne a conoscenza dei poteri dell’acqua, cui 1685 fu dedicata la prima monografia scientifica Roitschocrene, scritta dal fisico di Maribor Johann Benedikt Gründel. Fondate ufficialmente nel 1803, le terme divennero ben presto meta di teste coronate come Asburgo, Bonaparte, Borbone, Obrenovic´’, Karaðorðevic´’, di membri dell’aristocrazia (Thurn und Taxis, Della Grazia, Fürstenberg, Windischgraetz, Liechtenstein) e di ospiti illustri come la scrittrice Berta von Suttner o il musicista Franz Liszt. Circondate da un vast­­­o parco, con fontane, aiuole fiorite, padiglioni, sono caratterizzate da una grande spianata su cui si affacciano le strutture termali, il medical center e otto alberghi, da tre a cinque stelle. Fra tutti spicca l’eleganza neoclassica del grandioso palazzo nato come Casa del benessere e che ora ospita il Grand Hotel Rogaš̌̌ka, con la sontuosa Sala di cristallo. Fiore all’occhiello del centro è la Donat Mg, straordinaria acqua termale dal più alto contenuto di magnesio al mondo, 1.040 milligrammi per litro. Utilizzata a livello terapeutico già dal 1594, imbottigliata dal 1724, nel 1869, dopo quella di Vichy e Selters era già l’acqua più venduta e più bevuta al mondo. Oggi viene impiegata per cure idropiniche legate all’apparato digerente ma anche per inalazioni e terapie riabilitive grazie anche ai suoi 1.500 metri quadri di piscine coperte e scoperte.

 

Di importanza storica anche le Rimske Terme, a Rimske Toplice, abbracciate dalla verde valle della Savinja. Le prime piscine con acqua calda e fredda furono costruite qui nel 39 a.C. dai romani. Menzionate in un documento del 1486, furono acquistate nel 1840 dal commerciante triestino Gustav Adolf Ulrich dopo che la moglie Amalia aveva avuto grandi benefici dalle cure che vi si praticavano. Fu a cavallo fra il XVIII e il XIX secolo infatti che lo stabilimento termale conobbe un grande sviluppo, attirando personaggi illustri come la sorella di Napoleone, Carolina, moglie di Gioacchino Murat, della quale si può ancora oggi ammirare la vasca da bagno marmorea, ma anche la principessa Vittoria e l’imperatore Ferdinando d’Austria, che sperimentarono le straordinarie proprietà terapeutiche della sua acqua nella cura delle malattie polmonari e respiratorie ma anche ginecologiche, dermatologiche, neurologiche, gastrointestinali, reumatiche e articolari. Oggi il complesso è costituito da tre alberghi collegati fra di loro. Ricavati in due edifici storici e in uno di recente costruzione, vanta 450 metri quadrati di piscine interne ed esterne con acqua termale. Fra tutte spicca per originalità quella ispirata alle tradizionali terme romane, cui si aggiungono saune, il centro medico riabilitativo meglio attrezzato della Slovenia, ma anche un centro massaggi, beauty center, fitness center. Il tutto circondato da un parco secolare, ricco di punti energetici, che ospita sequoie, abeti del Colorado, tsuga del Canada, cipressi giapponesi, ricordo delle piante portate in dono dai nobili ospiti. Nei pressi del complesso termale è possibile visitare anche la casetta del poeta sloveno Anton Aškerc, che narrò la leggenda della nascita delle terme da un bastone che Cristo conficcò nel terreno, facendo sgorgare una fonte d’acqua calda che permise a San Pietro di ristorarsi dal lungo viaggio grazie a un bagno rigenerante.

 

È ancora l’acqua, quella del fiume Ljubljanica, a condurci a Lubiana. Città universitaria giovane e vivace ha un cuore antico, oggi zona pedonale, che alterna palazzi rinascimentali, stucchi barocchi, elaborate facciate in stile Secessione. Dominata da un castello raggiungibile grazie a una funicolare che si arrampica lungo le mura medievali, è caratterizzata da un interessante gruppo di edifici in stile art nouveau, eretti nel primo decennio del XX secolo a seguito del terremoto che nel 1895 colpì l’abitato, la cui ricostruzione fu affidata a un gruppo di architetti come Camillo Sitte, Ciril Metod Koch, Ivan Vurnik, Jozˇe Plecˇnik e all’urbanista Max Fabiani. Di particolare interesse i palazzi che si affacciano lungo via Miklošicˇ e su piazza Prešernov, dominata dalla Chiesa dell’Annunciazione e dalla statua del poeta France Prešeren: Palazzo Mayer, Casa Frisch e Casa Seunig. Inconfondibile la facciata con motivi geometrici in ceramica colorata di Casa Hauptmann, del 1873. Di grande effetto scenografico la Galerija Emporium, il primo grande magazzino della città. Voluta dal mercante di tessuti Felix Urbanc, fu costruita in un trionfale stile art nouveau nel 1903 da Friedrich Sigmundt. Inconfondibili anche le facciate funzionaliste degli edifici che ospitano banche come la Mestna hranilnica, la Zadružna gospodarska banka, e la Ljudska posojilnica. Anche a Lubiana la vita corre sull’acqua. Il lungofiume, scavalcato da una serie di ponti (primo fra tutti il Triplice ponte firmato da Jozˇe Plecˇ̌nik e il ponte dei draghi, del 1901), con il mercato coperto, i caffè e i ristoranti all’aperto è la zona più animata della città, mentre nel cuore del centro storico le sculture barocche di Francesco Robba danno forma alla fontana dei tre fiumi carniolani. La forma dell’acqua.