Palermo si Manifesta

Più di 700 appuntamenti, 72 mostre e 130 concerti animano la Capitale italiana della cultura del 2018. Un anno speciale da vivere all’insegna della curiosità in questo straordinario giardino planetario

L’espressione “impollinazione incrociata” è utilizzata in botanica quando l’impollinazione avviene tra due piante diverse, ma della stessa specie. È a questa peculiare forma di incontro che si sono ispirati i curatori della biennale europea d’arte contemporanea itinerante Manifesta che, dal 16 giugno, “occuperà” strade, palazzi, chiese e piazze di Palermo. Perché a Palermo l’impollinazione incrociata ha anche radici storiche profonde. Da sempre snodo di una costante geografia di movimenti, è stata plasmata da questi flussi di persone, merci, capitali ed è proprio questo mosaico ad averle garantito il titolo di Capitale italiana della cultura per il 2018. 

Nel 1997 il botanico francese Gilles Clément teorizza il mondo come “giardino planetario” di cui l’umanità ha il compito di essere “il giardiniere”. Il capoluogo siciliano ha preso molto sul serio questo ruolo e, grazie a una collaborazione costante tra istituzioni, gruppi di volontariato e privati, ha dato vita a un calendario di eventi che, per il 2018, raggiunge numeri da record. Con più di 700 appuntamenti, un’ottantina di eventi internazionali, oltre 130 concerti e 72 mostre, la contabilità di questo anno da capitale culturale è espressione matematica di un’energia e di una propositività fuori dall’ordinario. «Palermo è una città che accoglie la diversità come valore aggiunto necessario», sostiene l’assessore alla Cultura della città Andrea Cusumano, «e si fa portavoce dei valori di scambio e condivisione delle ricchezze e del patrimonio culturale del mondo. L’Europa e il Mediterraneo come luoghi in cui (e attraverso cui) diffondere i valori della comunità umana al di là di divisioni e paure». Ed è proprio attraverso la diffusione e la condivisione sia del patrimonio presente sia di quello futuro che Palermo vuole proseguire nel suo percorso, nel quale l’impollinazione incrociata va oltre la botanica. Non per niente i curatori e organizzatori di Manifesta hanno scelto come immagine simbolo dell’evento una veduta di Palermo del 1875 realizzata da Francesco Lojacono (nella foto sopra) alla quale lo studio olandese Oma ha aggiunto le indicazioni di origine delle piante ritratte nell’Ottocento: eucalipti australiani, fichi d’India messicani, nespoli dal Giappone, pioppi tremuli dal Medio Oriente... Un giardino planetario che invita i “giardinieri” del terzo millennio a scambiarsi idee senza confini. Per districarsi in un mare magnum di appuntamenti, Touring propone quelli da non perdere. Una selezione drastica, ma necessaria (per il calendario completo: palermocapitalecultura.it). 

Le 100 vie dei tesori
Quest’anno la manifestazione si allarga a tutta la Sicilia e inizia a metà settembre. Il clou sarà comunque a Palermo, nei cinque weekend di ottobre, quando apriranno i battenti oltre 100 siti tra oratori, chiese (sopra, SS. Trinità alla Zisa), palazzi e ville, musei privati e pubblici, torri, cripte, sorgenti (nella foto a destra quella del Gabriele) e vecchi aeroporti, come quello militare di Boccadifalco. Previsto un focus sull’arte contemporanea che metterà in rete una trentina di gallerie private. Ma il luogo inedito sarà il carcere borbonico dell’Ucciardone (foto in basso nell’altra pagina), fortezza che guarda al mare, ma che sembra un macigno dentro la città. Ogni sito è visitabile con un coupon unico e un contributo che va da 1 a 2 euro (leviedeitesori.com).

Jan Fabre: mostra diffusa
Artista, coreografo, regista teatrale e scenografo, il belga Jan Fabre approda per la prima volta in Sicilia con una serie di opere (sopra un bronzo) che sono esposte, fino al 28 ottobre, all’ex dormitorio del chiostro dei Benedettini di Monreale e nella Valle dei Templi di Agrigento. Le installazioni indagano il rapporto tra vita e morte, arte e natura, provocando reazioni discordanti tra gli osservatori che però non possono rimanere indifferenti di fronte alle sculture che già hanno riscosso un enorme successo all’Ermitage di San Pietroburgo e al Louvre di Parigi. 

Il mondo di Antonello
I ritratti che «sanno di chiostro e d’ovile», come definiva Leonardo Sciascia le opere di Antonello da Messina, finalmente esposti in una grande e importante retrospettiva a ottobre nelle sale di palazzo Abatellis (sopra, Polittico di S. Gregorio). Il percorso espositivo vuole sondare l’arte di Antonello nel suo contesto: dalla cultura mediterranea al mondo fiammingo che lo affascinava. Il numero delle opere presentate renderà questo evento unico, ma la peculiarità sta anche nell’approccio tecnologico della visione tra analisi spettografiche, ricostruzioni e proiezioni in 3D. 

Arte e teatro
Non basterebbe un numero intero di Touring per descriverle tutte, ma le mostre da non perdere durante questa seconda metà di anno da Capitale della cultura spaziano dalle foto di Robert Capa (fino al 2 settembre all’Albergo dei Poveri) alle opere di Martin Kippenberger (16 giugno-16 agosto, Fondazione Sant’Elia), passando per la pittura del giapponese Shozo Shimamoto (13 giugno-6 agosto, Fondazione Sant’Elia) e le opere della diaspora africana protagoniste della collettiva ReSignifications (8 giugno-30 settembre, Zisa). Da non perdere anche l’opera lirica L’elisir d’amore che a settembre sarà portata in scena nelle strade del quartiere Danisinni, mentre a ottobre, al Teatro Massimo, l’attore John Turturro curerà la regia di Rigoletto.

Tutti a palazzo 
Ci sono voluti anni e l’intervento di privati (la famiglia di editori milanesi Valsecchi) per vedere rinascere uno dei palazzi più belli della città. Palazzo Butera si trova nel quartiere della Kalsa e, da metà giugno, riaprirà le porte alla città per ospitare alcune delle opere di Manifesta. Un’opportunità da non perdere per scoprire i saloni (a sinistra), le stanze, il giardino e per camminare nuovamente sulla cosiddetta Passeggiata delle Cattive affacciata sul Foro Italico e sul mare. Questa terrazza sul golfo di Palermo fu chiamata così perché dedicata alle captivae, le vedove, prigioniere del loro dolore, che qui camminavano indisturbate e rispettate nella sofferenza. 

 

Un’estate biennale
Dal 16 giugno al 4 novembre l’arte contemporanea conquista la città. Sbarca nella Conca d’oro la dodicesima edizione di Manifesta, biennale europea itinerante dedicata all’arte di oggi che, per il 2018, ha scelto Palermo dando alla kermesse il titolo Il giardino planetario. Le produzioni artistiche sono diffuse in tutto il territorio e occupano alcuni tra i più bei palazzi, teatri e spazi. Dal teatro Garibaldi (sotto) a palazzo Butera (vedi sopra), dall’orto botanico (nella foto a fianco) ad alcune piazze nel cuore di Palermo, come piazza Magione. Decine gli artisti internazionali e nazionali coinvolti chiamati a interpretare il tema e a dialogare con la città e la sua popolazione. 
Il team di Manifesta 12 è composto da architetti, curatori e giornalisti di mezza Europa che, insieme, hanno lavorato partendo dall’esperimento di mediazione creativa Palermo Atlas, realizzato dallo studio olandese Oma, che serve come punto di inizio per mappare e catalogare il patrimonio artistico-culturale e migratorio del capoluogo siciliano. Da qui si vuole cominciare per coinvolgere i palermitani e i visitatori in una ricerca che è sia culturale sia emotiva sviluppando una narrazione nuova e proiettata al futuro. Per continuare nell’attitudine all’incrocio che Palermo ha da secoli nel Mediterraneo.
News e aggiornamenti sul sito: m12.manifesta.org.

La seconda luna
Il castello di Utveggio domina la città dal monte Pellegrino, «il più bel promontorio del mondo» stando alle parole di Goethe che lo descrisse così nel suo Viaggio in Italia. L’imponente struttura, costruita tra il 1928 e il 1933, ha subito alterne fortune, ma ora è tornata protagonista del panorama cittadino grazie a un nuovo impianto di illuminazione e all’opera Moon di Filippo Panseca, una sfera biodinamica che volteggia sopra il castello realizzata con Ecoartlab. La luna è fotocatalitica e abbatte odori, fumi, polveri e inquinanti.