Inchiesta. Sono 300 i caschi blu della cultura italiani. In Francia solo 24

All’inizio di quest’anno, un team di addestramento e consulenza della task force italiana Unite4Heritage ha avviato alla Salahaddin University di Erbil, in Iraq, un corso di Cultural Heritage Protection rivolto a 31 dirigenti della polizia regionale esperti in beni culturali e accademici del settore, per supportare l’ufficio Unesco e le autorità locali nella protezione di siti archeologici e nel contrasto al traffico di reperti. Si tratta dei cosiddetti Caschi blu della cultura, istituiti tre anni fa dal governo italiano, sotto l’egida dell’Unesco: una squadra di esperti civili e di Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale che, a richiesta di singoli Paesi, si mettono a disposizione per la salvaguardia del patrimonio culturale in aree e situazioni di crisi in cui l’uomo o le calamità naturali lo mettono in pericolo. La task force guidata dai nostri Carabinieri fa parte dell’intero contingente militare che l’Italia ha messo a disposizione della missione internazionale Operation Inherent Resolve – Prima Parthica  e contribuisce a consolidare il processo di stabilizzazione del Paese con la formazione di moderne forze di polizia: una delle migliori risposte che l’Italia potesse dare ai responsabili dei crimini contro l’umanità.