Tam tam. Notizie di viaggio

Nuovi itinerari in bici in Piemonte, visite emozionali nei parchi letterari, il fascino di un borgo toscano

La plastica? Qui è bandita
Le isole Tremiti, dove sorge il Villaggio Tci, dal 1° maggio hanno bandito la plastica dei piatti e dei bicchieri monouso e sull’isola di Lipari, nell’arcipelago delle Eolie, è stata inaugurata una macchina compattatrice delle bottiglie di plastica. La catena degli hotel Hilton ha annunciato che nelle sue strutture non saranno più distribuite le cannucce di plastica per le bibite servite. Questi episodi, ma non solo, sono le anticipazioni di una nuova coscienza collettiva (finalmente!) che trova eco in una direttiva dell’Unione europea che vuole vietare l’uso di cotton fioc, piatti e posate usa e getta di plastica, cannucce e bastoncini dei palloncini gonfiabili.

Piemonte
Aumentano gli itinerari in bicicletta promossi da Piemontebike, il portale dedicato al turismo in bici. Le proposte per pedalare spaziano dalle colline del Monferrato ai bricchi delle Langhe, oppure sulle Vie del sale tra le Alpi e il mare, nel Vercellese tra risaie e colline e sulle strade dei campionissimi del ciclismo tra l’Alessandrino e Oropa. Alcuni itinerari sono poi organizzati e guidati come, per esempio, la terza edizione di Transalp, la via del sale, dal 31 agosto al 2 settembre.
Info: piemontebike.eu

Friuli-Venezia Giulia
Noleggiando un houseboat si ha l’opportunità di fare  un turismo che privilegia la lentezza, la natura, il contatto con il territorio. Le lagune di Marano e di Grado, con i tipici casoni e i ristoranti raggiungibili solo in barca, sono luoghi che permettono di ripercorrere i luoghi descritti da Ernest Hemingway nel suo Di là dal fiume e tra gli alberi.
Info: houseboat.it.

San Gimignano
A circa 30 minuti da Siena e da Firenze, il borgo di Larniano, nel Comune di San Gimignano (Si), Bandiera arancione Tci, ospita la Fattoria di Larniano, ideale per chi è alla ricerca della quiete della campagna toscana più autentica, ma vuole anche essere vicino ai luoghi più classici della regione per un turismo culturale. Una grandiosa residenza di campagna che dispone di sette camere matrimoniali affacciate su uliveti e vigneti, ma nel borgo, completamente ristrutturato, ci sono anche appartamenti in agriturismo e ville.
Info: larniano.it.

Parchi letterari
Visitare un parco letterario significa vivere quelle sensazioni, quegli stessi panorami, quei suoni o gusti propri di un’opera letteraria studiata sui banchi di scuola.
La bella stagione (e anche l’autunno) sono i periodi migliori per visitarli. I suggerimenti sono numerosi, da nord a sud. Per esempio, il parco Gabriele D’Annunzio di Anversa degli Abruzzi, il parco Eugenio Montale in Liguria (qui percorsi organizzati il primo sabato del mese fino a ottobre), i Parchi letterari Carlo Levi di Aliano, in Basilicata, e quello di Galtellì, in Sardegna, dedicato a Grazia Deledda, entrambi Bandiere arancioni del Tci.
Info: parchiletterari.com

Catania
Nel cuore dello storico mercato cittadino del pesce (‘a Piscaria) tra cantilene in dialetto, filastrocche ardite, ammiccamenti e vuciate per attirare i clienti, due piccole botteghe affacciate su un cortile sono state ristrutturate per ospitare uno spazio alternativo di incontro, relax, chiacchierate e degustazione di buon cibo. Apre il 20 agosto la Vuciata, dove, fin dal mattino, turisti e visitatori possono ordinare assaggi e stuzzichini, ma anche accomodarsi nell’intimo cortile interno per aperitivi o cene con piatti che trovano ispirazione dalle bancarelle del mercato.
Info: tel. 328.9237991; vuciata.com.

Svizzera
Ad Ascona, Locarno, Lugano e Bellinzona è ora possibile compiere passeggiate gastronomiche preorganizzate con soste in vari locali per spuntini tipici.
Info: myswitzerland.com/tastemyswisscity.

Il Punto
Venezia, città da far vivere. Dai tornelli in piazza S. Marco all'isola di Poveglia
Venezia è destinata ad essere sempre in cima ai dibattiti, alle discussioni, agli studi, alle liti. Non stanchiamoci di occuparci di Venezia, perché Venezia è un bene inestimabile, unico al mondo, epigono del turismo più sublime, la sua massima espressione culturale e insieme il più evidente teatro di turismo distruttivo e alienante. La popolazione diminuisce e i visitatori aumentano inesorabilmente. La città vera, autentica, rischia di “morire di turismo”. E morirà quando non sarà più una città vera abitata da gente che ci vive. Anche se si salveranno i palazzi, i monumenti, le opere. Sarà un archivio, una traccia di storia. Devono esserne consapevoli i veneziani, impegnati a difendere quel che rimane della sua autenticità, anche a costo di ulteriori sacrifici. A questo proposito si riaffaccia il tema dell’isola di Poveglia (nella foto sotto). È una delle più affascinanti piccole isole della laguna, di fronte a Malamocco, semi-abbandonata.
Il Touring ci lavorò a lungo, anni fa, con l’intento di restaurarla e farne un centro per accogliere studenti italiani e stranieri. Non ci riuscimmo. Pochi anni fa (2014) il Demanio fece un bando per venderla e dei cittadini veneziani fondarono un’associazione (Poveglia per tutti) e raccolsero donazioni fino a raggranellare 400mila euro. Volevano farne un luogo disponibile, comune, ricco di verde, destinato ai veneziani con parco, bar, panchine. Le altre offerte furono poche e per cifre di poco superiori al tesoretto raccolto. Non se ne fece niente, l’isola non fu assegnata, ma i nostri giovani amici restano, inascoltati col loro gruzzolo. Ora è alle viste un altro bando.
Non abbiamo certo voce né competenza per contestare le scelte e le regole del Demanio. Eppure auspichiamo che l’isola sia affidata all’associazione “Poveglia per tutti”, cioè restituita ai veneziani perché ritrovino un’occasione per riappropriarsi della loro città. Perché Venezia viva, smetta questa apparenza di “scena teatrale” con tutto quello che comporta di fasullo, incoerente, esasperato e recuperi un po’ di autenticità. Che gestisce i flussi. Bisognerà trovare qualcosa che riduca e contenga l’effetto mandria. Ora è in corso, in via sperimentale, l’adozione di un sistema di regolazione degli ingressi: i tornelli si chiudono quando il numero supera il limite della sostenibilità.
Le proteste vistose (e al limite della violenza) sulla base di generici principi di libertà di circolazione non le condividiamo. La libertà è un principio civile e democratico che trova un limite nel non far danno agli altri e al bene comune. Sperimentiamo. E intanto pensiamo a Poveglia: è più facile non sbagliare prima che rimediare dopo.                       A.A.