Venezia. Le isole del fare

Quella di San Giorgio Maggiore dal 14 al 30 settembre ospita la mostra Homo Faber, organizzata dalla Michelangelo Foundation, che racconta l'eccellenza artigiana di restauratori, decoratori, ricamatori e gioiellieri

Da sempre, nella oscura fatica dei loro laboratori, ci mettono le mani. Ora anche la faccia. A Venezia, il più straordinario palcoscenico del mondo, vanno in scena gli attori dell’arte del fare. Homo Faber è infatti il primo grande evento dedicato alla creatività europea. Tecniche e materiali tradizionali, gusto e talento, passato e futuro, ma soprattutto mani, testa e cuore si uniscono per dare voce al meglio della produzione artigianale del Vecchio Continente, in tutte le sue mille sfaccettature. Sull’isola di San Giorgio Maggiore le opere di 150 artisti-artigiani di tutta Europa, selezionati dal gallerista Jean Blanchaert, occupano molti spazi della Fondazione Cini normalmente non accessibili ai visitatori: chiostri, biblioteche, gallerie e l’ex piscina del complesso. Su una superficie di ben 4mila metri quadrati si alternano oggetti e artigiani al lavoro, con i quali il pubblico può interagire entrando virtualmente nelle loro botteghe. Ma anche ammirando dal vivo l’opera dei restauratori del laboratorio Open Care. L’iniziativa, che si svolge in concomitanza con la Biennale di Architettura di Venezia, racconta storie di uomini e saperi ma al tempo stesso narra anche di culture, Paesi e competenze che riflettono la vita e la natura del territorio di provenienza. Ideatrice della rassegna la Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, organizzazione internazionale senza fine di lucro con sede a Ginevra, in Svizzera, creata dall’imprenditore sudafricano Johann Rupert e da Franco Cologni, uomo di cultura, ideatore e presidente a sua volta della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, nata nel 1995 per la promozione e la rivalutazione dell’artigianato artistico.

A Homo Faber metallo, legno, pietra, oro, pietre preziose, cuoio trovano nuove forme e nuova vita grazie ad artigiani come la faentina Maria Gatti Servadei e alle sue maioliche, realizzate secondo l’antica tecnica del riflesso in terza cottura sviluppata dal prozio Riccardo quasi un secolo fa. L’olandese Sebastiaan van Soest crea decorazioni su pelle con l’uso della foglia d’argento, mentre dalla contea irlandese di Galway proviene Joe Hogan che, seguendo una tradizione locale vecchia di migliaia di anni, intreccia rami di salice raccolti nella zona di Loch Na Fooey. Fra le 14 mostre tematiche che compongono l’evento spiccano nella rassegna Talenti Rari, curata da Alberto Cavalli, Direttore Esecutivo della Michelangelo Foundation, i video realizzati per l’occasione dal regista svizzero Thibault Vallotton e dedicati a 12 maestri che hanno saputo distinguersi nel panorama mondiale dell’artigianato d’eccellenza. Dal greco Konstantinos Vogiatzakis, che costruisce selle per muli e asini secondo tecniche millenarie al londinese Peter Bellerby, che crea ancora mappamondi interamente a mano, alla giovane lituana Izabela Kovalevskaja, che si distingue nel panorama, tipicamente maschile, dei maestri delle vetrate artistiche, alla ceramista svedese Johanna Nestor, che ha attualizzato e adattato alla vita contemporanea la centenaria tradizione delle stufe a legna. Tre di questi artigiani sono protagonisti anche di un’esperienza di realtà aumentata che permette di ammirare le tecniche da loro impiegate nel campo dei mosaici in pietre dure, l’italiano Leonardo Scarpelli, degli automi, lo svizzero Francois Junod, e degli smalti, la svizzera Anita Porchet. Dietro e dentro ogni oggetto in mostra ci sono mani che danno forma a un’idea. C’è l’orgoglio e il rispetto per la tradizione, per la memoria storica di tecniche antiche. C’è il dialogo segreto fra uomo e materia, ci sono maestri che rinnovano l’antico patto fra cuore e mente, fra sapere e saper fare e fanno cantare il talento. Ma c’è anche la capacità di unire arte e progettazione, di rinnovarsi e innovare. Forti della loro creatività, padroni dei propri mezzi espressivi, consapevoli della tradizione, gli artigiani non hanno paura del nuovo. Senza perdere nulla di ieri si aprono al domani. Per loro il futuro è già qui.

Info: Homo Faber, 14-30 settembre, Fondazione Giorgio Cini, isola di San Giorgio Maggiore. Tutti i giorni, ore 10-19. Tel. 041.2710229. Ingresso libero registrandosi su homofaberevent.com. Vaporetto linea 2.