di Redazione Touring
Alberghi ecosostenibili, progetti di promozione turistica, un nuovo grande archivio fotografico
Carte e guide? Aggiorniamole tutti insieme! I soci Tci protagonisti del nuovo mappamondo
Coinvolgere i soci nell’aggiornamento tramite web di cartografia e guide. È l’obiettivo che si è posto il Touring Club Italiano con l’apporto tecnologico di Here, leader mondiale nei servizi di geolocalizzazione e rappresentazione digitale. Come? Attraverso Here Map Creator, strumento utilizzato dalla comunità mondiale che raccoglie dati per modificare e integrare le mappe esistenti e disponibili online. Maggiori dettagli sull’iniziativa nel prossimo numero di Touring.
Ecohotel sulle Alpi austriache
Gli eco-resort sono sempre più richiesti da viaggiatori consapevoli e sensibili all’ambiente. A Kals am Grossglockner, piccolo centro ai piedi dell’omonima vetta (e a 65 km dal confine italo-austriaco), nel Parco nazionale degli Alti Tauri, si trova una delle realtà di punta della nuova hotellerie green:
il Gradonna****S Mountain Resort Chalets & Hotel, più volte premiato a livello internazionale. Una struttura in legno massiccio e vetro, con una cucina bio e a km zero e una spa di tremila mq che propone una linea cosmetica vegan, 100% naturale, con quattro piscine. Nel complesso le auto sono bandite e ci si sposta tra il corpo centrale e i 41 chalet circostanti solo con golf-cart elettriche. Grande attenzione anche alle famiglie, con un Mini Club Natur per i bambini che privilegia le attività all’aperto. Nonostante l’altissimo design le tariffe sono accessibili: camere da 112 euro a persona in mezza pensione e chalet (fino a 4 ospiti) da 365 euro al giorno.
Info: gradonna.at/it.
Con Segantini a Caglio
Dopo le visite guidate estive (che terminano il 30 settembre) è ancora possibile ammirare a Caglio (Co), in Valassina, il Percorso Segantini, mostra permanente a cielo aperto, visitabile tutto l’anno. I quadri più famosi di Giovanni Segantini (nella foto Le due madri, 1889), il pittore divisionista dell’Ottocento che qui visse e dipinse il suo capolavoro Alla stanga, sono stati riprodotti a grandezza naturale, e posizionati tra vicoli e piazzette del borgo medievale.
Info: tel. 031.667378; procaglio.it.
La Trieste di Napoleone
Destini imperiali è un progetto di promozione storica e turistica focalizzata sulle vicende di Napoleone e la sua famiglia in Friuli.Venezia Giulia. Comprende itinerari e visite nelle città e rievocazioni di battaglie napoleoniche (Sacile 1809 e Grado 1814). Fino al 27 ottobre ogni sabato organizza Petite promenade, visita guidata alla Trieste francese.
Info: tel. 040.410910; destini-imperiali.com
A Roma la nuova card per i musei civici
MIC è la nuova card che al costo di 5 euro offre accesso illimitato per 12 mesi dall’attivazione in tutti i musei civici di Roma e nei siti storico artistici e archeologici della Sovrintendenza, rivolta ai residenti e agli studenti universitari di Roma.
I possessori MIC card hanno inoltre uno sconto del 10% nelle caffetterie, nei bookshop e punti vendita dei musei civici. La card è acquistabile nei musei e siti interessati e online.
Info: museiincomuneroma.it.
Bergamo, una nuova casa per Pepi Merisio
Si inaugura questo mese a Bergamo l’Archivio fotografico della fondazione Sestini. Collocato all’interno del convento di S. Francesco, in Città alta, comprende anche un percorso espositivo dedicato alla storia della fotografia. Ci sono voluti mesi di lavoro per organizzare le raccolte e creare spazio per le nuove collezioni, fra cui l’archivio del grande fotografo bergamasco Pepi Merisio, composto da 500mila immagini. Un progetto, quello del Museo delle Storie sulla fotografia bergamasca, partito ai primi del ’900; nel corso di un secolo ha raccolto 1.200.000 immagini che documentano la storia della città e del suo territorio. (Mario Buscarino)
Il Punto
Diritti (e doveri) del ciclista
Sono dalla parte dei ciclisti. Non posso non esserlo, nettamente, per due motivi. Il primo è perché sono del Touring, l’associazione nazionale che con la bicicletta è nata, e non per ragioni competitive, ma per usarla in libertà come mezzo ottimale di mobilità individuale. Il secondo per un fatto personale: la mia generazione ha vissuto la sua gioventù in bicicletta, in città (a Milano), nei dintorni, verso la Brianza, verso Lodi, Pavia, Cremona. Che meraviglia! La bicicletta l’avevano quasi tutti e i furti erano rari, bastava un lucchetto. Mi sono dovuto, a malincuore, rassegnare all’uso dei mezzi pubblici quando ho cominciato a lavorare, perché l’abbigliamento necessario allora per presentarsi in ufficio era scomodo e poi in autunno e in inverno pioveva e nevicava abbondantemente. Oggi è tutto diverso e il ritorno della bici mi rende felice. Con queste premesse mi sento autorizzato a rivolgere un caldo, accorato invito ai ciclisti: comportiamoci bene! Rispettiamo le regole della strada e anche gli altri utenti (soprattutto i pedoni). L’uso della bici cresce, con infinite conseguenze positive di diversa natura, ma crea anche problemi. Per risolverli, con un po’ di pazienza e gradualità, sarebbe paradossalmente opportuno che questa crescita continuasse.
Se diventiamo più numerosi sarà più facile ottenere che le città (e le comunità) si impegnino a dare soluzioni. Però semafori, strisce pedonali, giardini, marciapiedi, sensi unici e divieti di svolta valgono anche per noi. Siamo utenti della strada e dobbiamo civilmente convivere con tutti gli altri. Giustamente gli studi di settore e gli esperti ci definiscono (insieme ai pedoni) utenti “deboli”, in quanto fisicamente più esposti e meno protetti. La soluzione di questo problema non è facilitata dalla struttura urbanistica delle nostre città (nate ai tempi delle carrozze) e dalla congestione delle strade (statali, provinciali o comunali), già insufficienti alla pressione del traffico. Abbiamo il diritto di chiedere alle pubbliche amministrazioni di dedicare la dovuta attenzione a questo grosso problema procedendo ad attenuarlo fino a risolverlo. Ma questo diritto deve essere autorizzato da un comportamento corretto e rispettoso degli altri.
Mi indigno, da ciclista, quando vedo sfrecciare biciclette sui marciapiedi, tra bambini che giocano e anziani dal passo incerto. E soffro quando vedo madri insicure pedalare, nelle ore di punta, con bambini precariamente seduti su traballanti seggiolini: nei Paesi nordici è frequente vedere i bambini collocati in adeguati carrozzini protetti e coperti, solidamente agganciati alla bicicletta. Le strisce pedonali sono, appunto, per i pedoni. Possiamo anche farne uso, ma sapendo bene che non ne siamo i padroni: siamo ospiti di coloro che camminano a piedi e dobbiamo loro il massimo rispetto. Insomma, comportiamoci bene, come legittimi e responsabili utenti delle strade e avremo il diritto di pretendere regole certe e spazi adeguati, ma non possiamo appropriarcene con confusa prepotenza a danno di tutti, noi compresi. (A.A.)