Hotel leggendari: al Tremezzo tra la Garbo e Parini

Nel resort che ha inventato l’ospitalità sulle rive del lago di Como

 

Dopo che George Clooney ha lanciato il lago di Como come meta internazionale è facile. Tutti i vip del mondo vogliono venire a villeggiare sulle eleganti e panoramiche sponde del lago lombardo, ma nel 1910 ci voleva grande capacità visionaria per costruire un grande albergo qui (il primo di tutto il lago). Enea Gandola ebbe questo coraggio e il successo immediato dell’Hotel Tremezzo gli diede ragione. Così quasi 110 anni dopo, ogni estate sulla Riviera delle azalee si festeggia quel fortunato anniversario con una grande festa, torte e fuochi d’artificio. I nuovi proprietari, la famiglia De Santis, giunti alla terza generazione, non hanno lasciato decadere il mito nato intorno a questa location: Greta Garbo fu tra le prime, tanto da guadagnarsi il nome di una delle 15 suite (e 91 camere). Una visita al Tremezzo restituisce così ancora oggi quella rilassante e vivace atmosfera da Belle Époque con sale affrescate sulle tonalità arancioni, omaggio a Hermès, mobili d’epoca, salotti, bar tutto in legno, sale di musica, di lettura e degli scacchi, saloni delle feste, ristoranti per cene di gala, terrazze panoramiche, giardini con palme, banani e ulivi secolari, punti di sosta per pic nic o “chic-nic”, con cestini per merende personalizzate, in un parco di oltre 20mila metri quadri.
Con il tempo le esigenze dei nuovi viaggiatori internazionali cambiano e richiedono nuovi servizi. Così un vasto e attrezzato settore di tre piani è ora riservato alla cura del corpo, alla spa, ai trattamenti di benessere, allo yoga.

 

Sul lago, ancorata alle sponde, c’è una piscina galleggiante circondata da una spiaggia con sabbia vera portata dalla Sardegna e al pontile è ormeggiato un elegante motoscafo veneziano di legno, per gite ed escursioni degli ospiti tra Menaggio, Bellagio, Laglio, Cernobbio, o per visite guidate (dal Teatro sociale di Como alle boutique degli antiquari ai tour in Valtellina, o incursioni tra i produttori gastronomici locali, o alle rinomate seterie Mantero, o ai pic nic sull’isola Comacina). Tutti gli spazi dell’hotel, aperto da marzo a novembre, sono disponibili anche per gli ospiti non residenti e quindi il Tremezzo è meta ideale per una cena di romantica (c’è persino la formula Dis Moi Oui per creare un ambiente ideale per proposte di matrimonio), per una pizza o per provare il menù Gualtiero Marchesi che ha firmato la carta con i suoi piatti più noti. Da qualche mese infine gli ospiti del Tremezzo possono cenare, visitare o risiedere nella vicina Villa Sola Cabiati, capolavoro architettonico settecentesco, ex residenza estiva dei duchi Serbelloni, circondata da un giardino all’italiana e con i saloni affrescati dagli allievi del Tiepolo e abitati anche dallo scrittore e poeta Giuseppe Parini, precettore di Gian Galeazzo Serbelloni. Tra gli arredi d’epoca, arazzi e passaggi segreti, si conserva la camera da letto di Napoleone (quando l’imperatore fu ospite dei Serbelloni nel loro palazzo milanese).